Fonte www.interris.it - L’attuazione del Progetto di Vita indipendente è fondamentale per garantire alle persone con disabilità e alle loro famiglie un adeguato percorso di vita che garantisca l’inclusione e l’espressione delle specifiche attitudini e inclinazioni di ognuno, anche quando i genitori verranno a mancare. Nell’ambito della vita indipendente e del “Dopo di Noi”, Anffas Crema e la Fondazione ANFFAS Alba Crema, hanno dato vita ad un progetto denominato “Io Abito”, ossia un luogo in cui, delle persone con disabilità e fragilità, dove imparano a dare forma ad una vita indipendente, con l’aiuto degli educatori e del gruppo. Interris.it, in merito a questa esperienza, ha intervistato il presidente di fondazione Alba, Paolo Marchesi e la referente del progetto, Barbara Bergamaschi.

Come è nato e che obiettivi ha il progetto “Io Abito”?

“Il progetto “Io Abito” è nato su due differenti canali, da un lato, le normative che, negli anni sono state pubblicate sul cosiddetto “Dopo di Noi” alle quali, l’Anffas di Crema ha aderito subito con entusiasmo. Dall’altra, l’occasione per l‘avvio della progettualità, è stata una struttura abitativa ubicata di fianco ad un’altra già nostra, che abbiamo acquistato e ristrutturato pensando all’obiettivo che ci eravamo posti. Grazie ad un finanziamento della Fondazione Cariplo e ai tanti aiuti dei privati, nel 2021, la struttura è stata realizzata e, a partire da quel momento, ci sono stati gli inserimenti delle persone. In particolare, il progetto si fonda sull’idea che, le persone con disabilità, hanno diritto a una qualità della vita come quella di tutti gli altri e quindi all’autodeterminazione, ossia a decidere dove e con chi andare a vivere.

Quale valore rivestono per voi il “Durante Noi” e il “Dopo di Noi” in riguardo all’esperienza che state portando avanti?

“Questa non è la sola esperienza che stiamo portando avanti in merito, ma è già la seconda. Ciò, per noi, dovrebbe essere il futuro. Personalmente sono il fratello di una persona con disabilità e, mia madre, è stata la fondatrice di questa sezione Anffass. Ricordo benissimo le preoccupazioni dei genitori per il momento in cui loro fossero venuti a mancare e per il come, i loro figli, avessero potuto continuare a fare una vita autonoma. Tale è il futuro che ci si augura per questi ragazzi quando le loro famiglie non ci saranno più. Nel nostro caso, le famiglie ci sono ancora e i figli hanno già una vita autonoma. Il “Dopo di Noi” rappresenta una grande risorsa ma è un di cui. Noi partiamo da un Progetto di Vita individuale che condividiamo in primis con le persone con disabilità, le loro famiglie, i servizi sociali, ASST e, nel nostro caso, Comunità Sociale Cremasca che è il consorzio dei 48 comuni della zona di Crema. Viene quindi condiviso il Progetto di Vita che può prevedere anche l’evolversi dalla famiglia. In particolare, il Dopo di Noi, è un contributo regionale a cui accediamo, ma è solo l’inizio, ci permette di fare il training iniziale. In seguito, però, c’è un lavoro decisamente corposo da fare con il territorio e le amministrazioni comunali. Questo argomento ha anche una valenza culturale e non può essere a discrezione della sensibilità del singolo comune, amministratore o assistente sociale. Infatti, stiamo operando anche per far si che, all’interno del regolamento del nostro distretto, la nostra offerta, che non è tra quelle già normate, diventi di default una possibilità per le persone e, di conseguenza, le stesse, possano assicurarsi un aiuto da parte del proprio comune di residenza.”

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