collaborazione"Speriamo nella spinta delle associazioni per la calendarizzazione in aula"

Fonte www.superabile.it - "Abbiamo lanciato una campagna in tutta Italia per presentare la proposta di legge a cittadini e associazioni, per raccogliere critiche necessarie, proposte migliorative", "speriamo nella spinta delle associazioni per una calendarizzazione in aula, poiché la discussione di un nuovo fondo di sostegno alla non autosufficienza non è più rinnovabile": Augusto Battaglia del Forum Welfare del PD Nazionale ha preso parte, nei giorni scorsi, alla presentazione pubblica della proposta di legge del PD per l'Istituzione di un Fondo per la Non Autosufficienza, organizzata da associazioni e coordinamenti del 2° e 3° municipio di Roma.

Primo firmatario della proposta è Giuseppe Fioroni, responsabile welfare PD,seguito da altri 93 deputati democratici firmatari. Prevede un Fondo nazionale gestito dall'Inps, che garantisca tre livelli di assistenza sulla base dello stato di gravità accertato da specifiche commissioni medico legali: oltre all'indennità di accompagnamento (490 euro), due assegni di cura basati sull'entità del bisogno (900 e 1.200 euro).

Secondo la proposta di legge, gli assegni di cura dovranno essere utilizzati nell'ambito delle reti assistenziali territoriali regolate dalle Regioni sulla base di progetti assistenziali personalizzati definiti dal distretto socio-sanitario di appartenenza. Ne dovrebbero beneficiare le 2,7 milioni di persone con gravi disabilità e anziani parzialmente o del tutto non autosufficienti (dati Istat), il cui trend di crescita è proiettato verso i 3 milioni nel 2015. Oltre il 20% degli italiani infatti ha più di 65 anni, mentre 6 milioni hanno superato i 75 e in 17 mila sono ormai ultracentenari.

Un Fondo per le Non Autosufficienze era stato istituito dal Governo Prodi con la legge finanziaria 2007 (Legge n. 296/2006), ma è stato completamente azzerato nel bilancio 2011, rispetto ai 400 milioni di euro stanziati nel 2010.

"Il tutto in un quadro complessivamente negativo - si legge nella proposta di legge - che ha visto ridursi i trasferimenti di spesa sociale alle regioni e ai comuni di oltre l'80 per cento, con stanziamenti passati da 2.520 milioni di euro nel 2008 a 349 milioni di euro nel 2011".

Una significativa inversione di marcia viene registrata solo con il Piano nazionale per la Famiglia adottato dal Governo Monti, che destina alla non autosufficienza 330 milioni di euro di Fondi Europei. Secondo i proponenti, l'istituzione del nuovo Fondo determinerebbe consistenti risparmi su altre voci di spesa in particolare sulla sanità: considerando che i ricoveri impropri di anziani ultra- sessantacinquenni costituiscono il 20 per cento del totale (dati 2009 dell'Osservatorio terza età), si stimano in circa 8 miliardi di euro l'anno i possibili risparmi del Fondo Sanitario Nazionale.

Effetti positivi del Fondo vengono valutati anche in relazione alla creazione di nuovi posti di lavoro, sulla base delle positive esperienze di Germania e Spagna. Si stimano in circa 1,5 miliardi di euro, le entrate fiscali conseguenti alla nuova occupazione e regolarizzazione di 400.000 badanti.

La proposta di legge prevede che il Fondo sarà a finanziamento plurimo: "In parte alimentato da risorse statali, in parte nella fase iniziale con un'aliquota dello 0,5% dell'attuale contributo obbligatorio sulle retribuzioni, nonchè con un contributo di solidarietà a carico delle rendite finanziarie e dei grandi patrimoni immobiliari a partire dal valore di 1,2 milioni di euro".

16 ottobre 2012