«In previsione della riunione della Conferenza Stato Regioni del 20 marzo 2008 ci appelliamo ai rappresentanti del Governo e delle Regioni affinché i LEA territoriali (Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria) e il Nomenclatore Tariffario delle Prestazioni Protesiche ivi contenuto vengano approvati in via definitiva e divengano operativi al più presto».

Questo l'Appello al Governo e alle Regioni promosso da Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), cui hanno già aderito associazioni, operatori e produttori dei quali riportiamo in calce l'elenco completo.

«Le persone con disabilità, le loro famiglie, i professionisti sanitari, i centri ausili, e molte aziende produttrici - continua l'Appello - attendono dal 1999 che le innovazioni tecniche e tecnologiche possano diventare ausili erogabili dal Sistema Sanitario Nazionale. Il tempo trascorso rappresenta un'era intera in campo tecnologico: non è più accettabile il rinvio dell'adozione di tale strumento, ancorché dovuto ad interessi che non riguardano il raggiungimento della massima autonomia delle persone con disabilità».

Un'iniziativa, dunque, quanto mai importante, che merita certamente l'attenzione di tutte le persone con disabilità del nostro Paese e dei loro familiari.

Ed è soprattutto a loro che pensa l'Appello della FISH, quando vi si scrive: «Un eventuale rinvio comporterebbe la frustrazione delle aspettative delle persone con disabilità e dei loro familiari i quali sarebbero costretti a proseguire nell'acquisto diretto di ausili tecnologici indispensabili alla loro autonomia. Gli stessi operatori si vedrebbero costretti a consigliare ausili non contemporanei, svuotando il progetto riabilitativo individuale. I produttori dovrebbero rivedere il loro piano di sviluppo, ritornando a produrre e a mettere in commercio prodotti datati, con buona pace della necessità di innovazione tecnologica finalizzata alla crescita economica».

Necessaria e utile anche la parte conclusiva del documento, ove si chiede «che il dispositivo normativo contenga gli strumenti necessari alla puntuale definizione del repertorio e all'aggiornamento dei codici come già accade per i farmaci con l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). L'innovazione necessita infatti di aggiornamenti costanti e ravvicinati nel tempo».

Roma, 11 marzo 2008