superabile.it - Tutte le persone con disabilità, motoria o intellettiva, hanno diritto al voto. Ma tanti, di fatto, rinunciano: soprattutto per chi ha una disabilità intellettiva, non esistono "facilitazioni" o strumenti informativi adeguati. Anffas: "Il voto per queste persone è importante, come riconoscimento del loro ruolo sociale. Servono strumenti perché possano diventare elettori consapevoli"

Le persone con disabilità intellettiva possono votare, hanno il diritto di farlo e non c'è nulla che limiti questo loro diritto. Non tutti però lo sanno. E, soprattutto, non esistono strumenti adeguati per informarsi ed esercitare quindi il proprio diritto in maniera consapevole. Di fatto, non si sa quante siano le persone con disabilità che esercitano il proprio diritto di elettori: non lo sa neanche Anffas, che di disabilità intellettiva si occupa a tutto tondo e che proprio alla "cittadinanza attiva" ha dedicato un progetto, "Io cittadino". A Roberta Speziale, che dell'associazione è responsabile delle relazione esterne e che segue tutta la parte di formazione relativa al progetto sulla "cittadinanza", abbiamo chiesto di farci un quadro della situazione.

"Ricordiamo innanzitutto che tutte le persone con disabilità, motoria o intellettiva che siano, hanno diritto al voto. Esiste una limitazione per le persone interdette, ma di fatto anche queste ricevono la tessera elettorale a casa". Non c'è da stupirsi, quindi, se al compimento del 18° anno di età arriva a casa questo documento. Come ieri è accaduto in casa Nicoletti, visto che Tommy ha da poco compiuto 18 anni. Lo racconta la mamma, Natalia Poggi, in un articolo pubblicato su Pernoiautistici.

Di fatto, insomma, anche le persone con autismo e con grave disabilità intellettiva potranno, domenica come prossimi appuntamenti elettorali, recarsi al seggio e votare. "Nei casi in cui abbiano difficoltà materiale a raggiungere la cabina, o a segnare la scheda, allora potranno essere assistiti da un accompagnatore - ricorda Speziale - Non ci risultano casi di discriminazione al seggio: di presidenti o rappresentanti di lista, per esempio, che venendo presentarsi una persona con grave disabilità intellettiva abbia cercato di impedire l'esercizio del suo diritto di voto. Ma credo che pochi di coloro che hanno una disabilità complessa si rechino effettivamente al seggio".

E questo, per Anffas, è un problema che va risolto: "per alcuni è impossibile raggiungere un grado di conoscenza e consapevolezza adeguato per il pieno esercizio di questo diritto fondamentale - riconosce Speziale - ma ci sono tanti che potrebbero invece diventare elettori consapevoli, pur con la loro disabilità intellettiva. Ma non hanno gli strumenti informativi di cui avrebbero bisogno". A meno che non ci siano associazioni volenterose a provvedere a questo, come ha fatto ultimamente Aipd, con la guide dedicata al tema del referendum, E come fa Anffas, con il progetto "Io cittadino". "Nell'ambito di questa iniziativa - riferisce Speziale - gli 11 gruppi che si sono costituiti in tutta Italia stanno lavorando con particolare attenzione sul tema del voto. Anche per il referendum, insieme a dei facilitatori hanno partecipato a incontri informativi per comprendere la questione referendaria e potersi recare al seggio da elettori consapevoli".

Tra l'altro, assicura Speziale, "il diritto al voto è particolarmente sentito da queste persone, come riconoscimento del loro ruolo attivo nella società: e l'appuntamento referendario sarà, per alcuni, proprio l'occasione per provare a esercitare questo diritto. Il nostro auspicio - conclude Speziale - è che siano sempre di più le persone con disabilità intellettiva che, avendone la possibilità, esercito il proprio voto. E lo facciano, però, in modo consapevole, non semplicemente barrando la casella che l'accompagnatore indica loro. L'obiettivo finale è che il diritto al voto sia esercitato in piena consapevolezza, con l'aiuto di facilitatori e strumenti di informazione adeguati alle loro capacità e ai loro bisogni. Quello che noi come altre associazioni cerchiamo di costruire. Ma non possiamo essere da soli".

 

19 aprile 2016