immagine di forbice che taglia una banconotaRiportiamo tutti gli aggiornamenti della Fish sui temi collegati alla disabilità nella manovra anticrisi - ultimo aggiornamento: 01/07//2010

Da qualche settimana ormai si parla della manovra anticrisi, la quale introduce delle novità assai negative per le persone con disabilità, in particolare con l'innalzamento dal 74% al 85% della soglia di invalidità per percepire l'assegno mensile di frequenza, tagliando fuori tutta una serie di persone, tra cui quelle con sindrome di down rispetto alle quali le tabelle ministeriali prevedono, in assenza di "ritardo mentale grave" una percentuale fissa del 75%. Le associazioni e le federazioni delle persone con disabilità e di chi le rappresenta, tra cui la FISH - Federazione Italiana Superamento dell'Handicap - (a cui Anffas aderisce) si stanno preparando alla mobilitazione ed a un massiccio intervento. Anffas Onlus , nell'aderire alle dichiarazioni rilasciate dalla Federazione, vuole sottolineare la più totale contrarietà ad interventi che restringano ulteriormente le già davvero esigue risorse delle persone con disabilità grave o gravissima e delle loro famiglie che ormai sempre più si trovano a versare in uno stato di progressivo impoverimento economico e sociale. La nostra associazione si dichiara favorevole alla lotta ai falsi invalidi ed al contrasto dei numerosi sprechi, ma con il fine unico della tutela delle persone che realmente si trovano in condizione di necessità , semmai ampliandone i benefici e mai restringendoli in maniera indiscriminata ed irrazionale. E' per questo che Anffas sostiene la necessità che tale contrasto vada concertato con i "diretti interessati" e con chi li rappresenta , al fine di individuare modalità che non "colpiscano nel mucchio" ma che invece garantiscano la migliore qualità di vita possibile per chi versa in condizione di disabilità.


A questo proposito, consigliamo la lettura della nota che il Consiglio Direttivo Nazionale Anffas Onlus ha inviato alle Istituzioni in data 16 giugno 2010.

Riportiamo di seguito i comunicati emessi in questi giorni dalla Fish

Comunicato stampa del 01/07/2010
Manovra e invalidi: emendamento governativo anticostituzionale e discriminatorio

Il Ministro dell'economia accusa le Regioni, addossando loro la responsabilità di aver fatto esplodere la spesa per le pensioni di invalidità civile e lo motiva – strumentalmente – con la cervellotica ed indimostrata correlazione con la riforma del Titolo V della Costituzione. In modo scriteriato le Regioni avrebbero approfittato della redistribuzione delle competenze per far spendere allo Stato una valanga di miliardi a favore dei "falsi invalidi".
Silenzio da parte delle Regioni: non osano, per ora, replicare che dal 2001 le loro competenze in materia di invalidità, con buona pace del federalismo, si siano ristrette (a favore di INPS) fino a diventare meramente ancillari di un procedimento imposto da Roma, anzi, proprio dal Ministero dell'economia.
La prosa e gli eccessi del Ministro sono, ancora una volta, funzionali a distrarre l'attenzione da altro. Nelle stesse ore la Commissione Bilancio del Senato sta approvando l'emendamento di Tremonti che, contro ogni ragionevolezza, colpisce durissimamente le persone con disabilità.
L' emendamento del Governo, ancora sottovalutato da moltissimi analisti, crea una disparità , di dubbia costituzionalità e di incerto buonsenso, fra gli invalidi civili parziali: chi ha la "fortuna" di essere affetto da una patologia singola per la quale è prevista una invalidità del 75%, avrà l'assegno anche se non raggiunge l'85% di invalidità. Chi è colpito, invece, da due patologie o menomazioni, la cui somma dà l'80%, non ha diritto a nulla.
Ma ancora più grave è la modificazione dei criteri per l' indennità di accompagnamento. La nuova definizione medico-legale, particolarmente restrittiva, consentirà l'accesso a quella provvidenza praticamente solo alle persone in stato vegetativo, o poco più.
L'indennità sarà concessa solo a chi non è in grado di svolgere "il complesso degli atti elementari" della quotidianità: mangiare, bere, vestirsi, andare al bagno. Oppure a chi è immobilizzato.
Questo criterio crea una disperata schiera di nuovi esclusi: persone con sindrome di Down, persone che deambulano a fatica e tra mille difficoltà (amputati, poliomielitici), persone che riescono a guidare con adattamenti, probabilmente persone che lavorano, persone che riescono a vestirsi o a mangiare, ma che magari non sanno dove sono, chi sono, dove vanno. A compensare queste "accettabili autonomie", dice la relazione all'emendamento, ci sono gli ausili e gli interventi dei "servizi integrati, previsti pressoché ovunque da norme attuative specifiche".
"Si tratta della peggiore aggressione nella storia repubblicana alle politiche sociali di inclusione delle persone con disabilità – rimarca Pietro Barbieri, presidente della FISH – Siamo fuori da ogni garanzia costituzionale." "Non staremo a guardare – incalza Giovanni Pagano , presidente della FAND – Saremo in piazza il 7 luglio per far sentire ancora una volta la nostra voce."
Ed è infatti confermata per il 7 luglio (in piazza Monte Citorio a Roma dalle ore 10) la Manifestazione unitaria indetta da FAND e FISH - le due Federazioni che raggruppano le maggiori e più significative associazioni italiane di persone con disabilità e dei loro familiari.

1 luglio 2010

Il Presidente Fish
Pietro Vittorio Barbieri
Il Presidente Fand
Giovanni Pagano

Comunicato stampa del 30/06/2010
Invalidi : un nuovo attacco in Commissione Bilancio

Nella seduta di ieri sera della Commissione Bilancio del Senato , l'onorevole Azzollini presidente della stessa, nonché relatore di Maggioranza, in accordo con il Ministero dell'economia, ha presentato l'emendamento alla Manovra relativo alle persone con disabilità. Un emendamento largamente deludente e preoccupante rispetto anche alle rassicurazioni espresse da più parti, oltre che irridente a qualsiasi interlocuzione avvenuta e impegni assunti.
Continua pervicacemente a persistere nel testo l'innalzamento della percentuale di invalidità necessaria per la concessione dell' assegno mensile di assistenza agli invalidi civili parziali (256 euro al mese) disoccupati ed indigenti, nonostante il risparmio dichiarato dallo stesso Ministero dell'economia sia risibile.
Ora c'è di peggio: a questa disposizione l'emendamento introdurrebbe una "correzione" ulteriormente iniqua creando una discriminazione fra le persone affette da una sola minorazione (con percentuale di invalidità superiore al 74%) e quelle affette da varie patologie inferiori all'85%. Ai primi va l'assegno ai secondi, no.
Ma ancora più brutale e devastante è il subdolo intervento che modifica le condizioni medico-legali per l'accesso all' indennità di accompagnamento. L'emendamento governativo limita rigidissimamente le future concessioni a persone: indennità di accompagnamento solo a chi è immobilizzato o che non riesce a svolgere tutte le funzioni fisiologiche. Un criterio pericolosissimo nelle mani di Commissioni di valutazione alle quali non è stata indicata nessuna scala di valutazione a cui attenersi.
Rimangono i controlli sulle "false invalidità" che sono talmente tanti che per eseguirli l'INPS può chiedere aiuto alle Commissioni ASL. Anche questo è previsto dall'emendamento approvato.
A FAND e FISH - le due Federazioni che raggruppano le maggiori e più significative associazioni italiane di persone con disabilità e dei loro familiari – sbalordite da tanta iniqua approssimazione, non resta che inasprire la propria mobilitazione, promuovendo una Manifestazione unitaria a Roma, per il 7 luglio prossimo.
E la mobilitazione continua anche nel quasi disperato tentativo di far ritirare l'emendamento dal Governo o nel più concreto tentativo di farlo bocciare dal Parlamento.

Comunicato Stampa FISH FAND 21/06/2010
Condono ai "falsi invalidi": contrarietà delle Federazioni

Tra le migliaia di emendamenti alla Manovra ne svetta uno per bizzarria. È quello della Lega a proposito dei falsi invalidi. L'idea del Carroccio è di aprire l'opportunità di un condono : entro 180 giorni i falsi invalidi e i medici che li hanno certificati possono autodenunciarsi evitando così le eventuali sanzioni.
«In questo modo – spiega Massimo Garavaglia, vicepresidente leghista della commissione Bilancio del Senato – diamo la possibilità allo Stato di risparmiare soldi e tempo per tutti gli accertamenti, mentre chi è nel torto potrà riparare senza pagare nulla. Sapendo che comunque prima o poi li avremmo scoperti».
Si tratta di un'idea tutt'altro che originale: già nel 1994 era stata accantonata malamente, per evidente inapplicabilità, una analoga proposta avanzata allora da AN e appoggiata da Forza Italia e dalla formazione di Clemente Mastella.
Anche la "rinnovata" proposta sembra ignorare il settore dell'accertamento delle minorazioni civili, i meccanismi di riconoscimento, lo stesso fenomeno degli accertamenti facili. Inoltre fissa la sua attenzione solo sugli invalidi che percepiscono provvidenze assistenziali e non su quelli che fruiscono di agevolazioni indirette. Se è vero che almeno il 70% delle persone cui è stata revocata la pensione in seguito agli ultimi controlli presenta ricorso, come si più ritenere che i "falsi invalidi", motu proprio, si autodenuncino?
La proposta interviene per un mero recupero di qualche migliaio di provvidenze economiche, senza introdurre nessun elemento di riorganizzazione, di efficienza, di "pulizia" in un àmbito che ne necessita ora più che mai. E su questo concordano FAND e FISH, le due Federazioni che raggruppano le maggiori e più significative associazioni italiane di persone con disabilità e dei loro familiari.
« Siamo storicamente contrari a questo genere di "inciuci" – protesta Giovanni Pagano, Presidente della Federazione tra le Associazioni Nazionali della persone con Disabilità – e agli avventurismi dalla destinazione incerta. Lo Stato si assuma la responsabilità dei controlli come ha già iniziato a fare
« I "falsi invalidi" sono una piaga innanzitutto per chi disabile lo è per davvero – prosegue Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap - Non ci devono più essere scusanti per dilazionare l'impegno a favore delle persone con disabilità, l'adeguatezza degli stanziamenti, le politiche di reale inclusione. » Un "no!" secco, quindi, a qualsiasi condono. Un "no!" che non può che trovare il consenso nel buon senso bipartisan.
La preoccupazione di FAND e FISH, in effetti, più che a queste estemporanee proposte, deriva dall'incombere dei tagli ai trasferimento alle Regioni. Uno studio della CGIA di Mestre della scorsa settimana evidenzia un taglio di ben 878 milioni di euro per le voci relative all' assistenza sociale. E quei tagli riguarderebbero anche gli invalidi, quelli veri.

Il Presidente FAND
Giovanni Pagano

Il Presidente FISH
Pietro Vittorio Barbieri

Comunicato stampa del 15/06/2010
Disabili e manovra: mobilitazione unitaria

Le organizzazioni della persone con disabilità unite in piazza contro la Manovra correttiva. Unite anche nella presentazione di emendamenti al Decreto legge all'esame del Parlamento.
Ci sarà una mobilitazione unitaria: lo hanno deliberato le segreterie di FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con disabilità) e FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), le due Federazioni che raggruppano le maggiori e più significative associazioni italiane di persone con disabilità e dei loro familiari. A cementare l'unione delle due Federazioni sono le comuni negative considerazioni rispetto ai contenuti e alla logica della Manovra correttiva, ma anche l'unanime preoccupazione per lo stigma che una campagna mediatica ha subdolamente diffuso nel Paese, equiparando brutalmente i "falsi invalidi" alla persone con reali e drammatici problemi di disabilità. In questa azione comune - che si può considerare "storica" - FAND e FISH stanno per presentare formali emendamenti all'articolo della Manovra che riguarda le persone con disabilità. Primo obiettivo: abrogare la disposizione che innalza la percentuale di invalidità (da 74 a 85%) ai fini della concessione dell'assegno mensile agli invalidi civili parziali (256,67 euro mensili). Una misura del tutto ininfluente per il contenimento della spesa pubblica (30 milioni di euro di risparmio) e che colpisce i "veri invalidi", privi di reddito e disoccupati Ma FAND e FISH entrano anche nel merito del piano di verifiche sulle invalidità (500mila controlli in tre anni) proponendo soluzioni concrete per aumentarne l'efficacia e suggerendo l'adozione di misure antielusive sulle agevolazioni fiscali riservate ai veri invalidi. Comuni a FAND e FISH sono pure il rammarico e la delusione nel rilevare che l'attenzione politica al "mondo della disabilità" è limitata al contenimento della spesa e non piuttosto al consolidamento di politiche sociali per la non autosufficienza - il cui carico è sulle spalle delle famiglie - e per l'inclusione sociale.
La mobilitazione culminerà con una manifestazione nazionale a Roma nella mattinata del 1 luglio prossimo. Le indicazioni pratiche saranno oggetto di un successivo comunicato. Ma una "prova generale" ci sarà anche lunedì 21 giugno, data in cui l'AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) ha promosso una manifestazione per chiedere l'approvazione – che si attende da due anni - dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e l'aggiornamento del Nomenclatore Tariffario delle Protesi e degli Ausili, istanze imprescindibilmente legate alla qualità della vita, e talvolta delle stessa sopravvivenza, delle persone con grave disabilità. All'iniziativa, a riprova di quanto siano sentiti questi bisogni, hanno già aderito una moltitudine di sigle e di organizzazioni.

Giovanni Pagano
Presidente FAND
Pietro Vittorio Barbieri
Presidente Fish

Comunicato stampa del 09/06/2010
Manovra: i disabili non sono "parte sociale!"

Con la doverosa volontà di partecipare – anche formalmente - al dibattito sulla Manovra correttiva, la Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap ha ufficialmente richiesto un'audizione alla Commissione Bilancio del Sena to che sta svolgendo la prima analisi del relativo Decreto legge n. 78 approvato dal Consiglio dei Ministri

La FISH intendeva sottoporre alla Commissione ulteriori elementi di valutazione rispetto all'articolo 10, quello che prevede l'innalzamento della percentuale di invalidità (da 74 a 85%) ai fini della concessione dell'assegno mensile agli invalidi civili parziali (256,67 euro mensili).

Si sarebbero evidenziati i dati reali di "risparmio" a fronte di una misura iniqua, penalizzante e discriminatoria che nulla a che vedere né con il contrasto all'enfatizzato fenomeno dei "falsi invalidi", né con un significativo contenimento della spesa.

In una Manovra da 24 miliardi di euro, questo "taglio" dovrebbe produrre un risparmio – ridicolo per l'erario drammatico per gli interessati - di 10 milioni di euro nel 2011 e di 30 milioni nell'anno successivo. Sono dati che FISH aveva già previsto e che ora emergono – nero su bianco – nella stessa Relazione tecnica alla Manovra.

La Commissione Bilancio del Senato, senza produrre alcuna motivazione, ha rifiutato l'audizione .
"Delle due l'una: – commenta Pietro Barbieri, presidente FISH – o le persone con disabilità e i loro familiari non hanno dignità di "parte sociale", oppure la Commissione temeva che si dovesse mettere a verbale l'evidenza di un paradosso che ha rappresentato il tormentone mediatico delle ultime settimane. La FISH, audizione o no, prosegue con le sue azioni di mobilitazione ."

Comunicato del 27/05/2010
Invalidi civili: le parole di Tremonti

Di seguito, il commento politico della Fish sulle dichiarazioni del Ministro dell'economia Giulio Tremonti nel corso della Conferenza Stampa - tenuta assieme al premier Silvio Berlusconi - di presentazione della Manovra correttiva. Il testo prende significativamente il titolo: "Lo stigma di Tremonti contro i disabili". La Fish ha ritenuto opportuno, inoltre, riportare la sbobinatura del suo intervento, nelle parti in cui si esprime sull'invalidità civile. Abbiamo chiosato l'intervento con rapide note di redazione, per rendere più comprensibili le argomentazioni del Ministro. Vi lasciamo alla lettura, ed alle inevitabili riflessioni.

Lo stigma di Tremonti contro i disabili.

Su una cosa ha ragione. Migliaia di famiglie italiane hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità . Sono quelle che si sono dovute fare carico, pressochè integralmente, di familiari con grave disabilità. Ne hanno dovuto affrontare i costi assistenziali, rinunciare alla carriera lavorativa, dedicare tutto il proprio tempo per colmare le lacune di un sistema assistenziale che è un colabrodo. Sono famiglie che si sono progressivamente impoverite .

Questo ci si augurava si considerasse nell'elaborare le misure per contrastare una crisi che già colpirà soprattutto i più deboli. Non una parola in loro favore, ieri, nella Conferenza Stampa di Silvio Berlusconi e di Giulio Tremonti. Anzi le parole di quest'ultimo sono illuminanti e pericolose, forse ancora più dannose delle stesse politiche che si vogliono adottare nella Manovra "fantasma" (nessuno ha ancora visto il testo).

"Questo è un Paese che ha 2 milioni e 7 di invalidi – ha osservato Tremonti - 2.7 milioni di invalidi pone la questione se un Paese così può essere ancora competitivo."

Il grave stigma che la frase esprime, rappresenta uno dei più rilevanti danni alle persone con disabilità . L'invalido sarebbe un parassita che blocca la competitività. L'untore che causa i danni al Paese con le spese che comporta. Un'affermazione "razzista" che non può che moltiplicarsi, enfatizzata da certa stampa, presso l'opinione pubblica: la persona con disabilità già esclusa dal contesto in cui vive, è anche additata come la causa delle disgrazie della collettività. Come l'ebreo nella Germania degli Anni 30.

Invitiamo il Ministro Tremonti a ripetere la tesi della competitività condizionata negativamente dalla disabilità, al suo omologo tedesco, il Ministro delle finanze federale, Wolfgang Schäuble in carrozzina dal 1990.

Non ci aspettavamo sensibilità dal Ministro di un Governo che ha sforbiciato del 40% il Fondo per le Politiche sociali, che ha abrogato il Fondo per le non autosufficienze, che taglierà le gambe alle politiche sociali (oltre che educative, ambientali, sanitarie) regionali, che non ha dimostrato attenzione, al di là degli spot, per le fasce più deboli della popolazione.

Non lo pretendiamo, ma ci aspettavamo che Tremonti conservasse la lucidità dell'economista. Dovrebbe sapere, il Ministro, quale sia l'indotto dell'invalidità civile. In termini più immediati, quanta gente ci campi sopra gli invalidi.

Medici, operatori, aziende di ausili e non, una milionata di badanti, patronati sindacali, servizi di trasporto. Senza contare il giro di affari attorno al contenzioso relativo al mancato riconoscimento dell'invalidità: 400mila cause giacenti. Medici legali, consulenti di parte o di ufficio, patronati sindacali, avvocati, per un giro di affari di oltre due miliardi di euro. Se questo non genera competitività – un valore assoluto per la schiera degli economisti di cui Tremonti fa parte – sicuramente genera qualcosa di molto simile.

Questa Manovra mette le mani nelle tasche degli italiani . Nelle tasche delle persone con disabilità trovano ben poco, ma quel poco - questo Governo - intende riprenderselo. E tanto sono timide e prudenti le misure contro i ladri evasori fiscali, quanto sono decise e indiscutibili quelle contro gli invalidi.

Nel modo più subdolo: passando il fiammifero acceso alle Regioni, chiudendo rubinetti la cui portata era già largamente limitata. In forza di legge e con la brutalità dei tagli, si decreta la fine delle politiche regionali – quelle poche e timide – per la non autosufficienza, per la domiciliarità, per il contenimento del disagio sociale.

"Una stagione finita prima ancora di nascere – commenta Pietro Barbieri , presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap - Sono queste le politiche per la famiglia che ci attendono negli anni a venire."

Comunicato del 26/05/10
Ecco i falsi invalidi!

Il Ministro dell'Economia la scorsa settimana fa ha annunciato che a pagare la Manovra sarebbero stati "falsi invalidi e veri evasori" .

Autorevoli esponenti della Maggioranza hanno pervaso i media di invettive contro i falsi invalidi - causa del disastro economico - sui quali sarebbe caduta la scure di una politica nuova che elimina le ingiustizie e fa cassa. Sono seguite veline artatamente false che buona parte dei giornali, schierati e non, hanno rilanciato acriticamente, senza approfondire i fatti e i risvolti.

Dimenticando, ad esempio, che l'Italia per l'invalidità civile spende meno della Polonia, dell'Ungheria, della Francia e della Germania e di molti altri . Che meno di noi spende solo la Grecia, l'Estonia, la Bulgaria, l'Iralnda. Che la nostra spesa è inferiore all'Europa dei 15 e anche a quella dei 27 (Fonte: Relazione sullo stato economico del Paese, Ministero dell'economia).

La FISH e le associazioni aderenti reclamano da tempo immemore un'opera di pulizia – ma anche di razionalizzazione del sistema - in questo come in altri campi .

Allo stesso tempo però, sono perfettamente consapevoli che un annuncio tanto roboante ed una campagna così accuratamente costruita non poteva non nascondere ben altro: il taglio delle prestazioni a persone con vera disabilità .

E si è iniziato da una "categoria" che già di tutele ne ha ben poche.

L'innalzamento della soglia percentuale dal 74% all'85% per vedersi erogare l'assegno mensile, non colpisce in alcun modo i falsi invalidi, bensì principalmente persone con disabilità intellettive di media entità espulse dal mercato del lavoro per lo stigma dell'improduttività e per lo stesso stigma privati della vita di relazione ordinaria. Il carico assistenziale ricade, ancora una volta, esclusivamente sulle loro famiglie.

L'entità della loro disabilità è troppo bassa per poter acceder a prestazioni superiori (pensione e indennità di accompagnamento), ma troppo elevata per poter acceder al mondo del lavoro.

Ricordiamo che per queste persone è già previsto, ai fini pensionistici, un doppio requisito molto rigido: essere iscritti alle liste di collocamento e non superare un reddito annuo lordo di 4.408 (quattromilaquattrocentootto) euro. Disoccupati e indigenti.

Oltre a qualche centro diurno, con funzioni più di sollievo che altro, la collettività ha messo loro a disposizione solo l'assegno mensile di assistenza (256 euro al mese). Poco più che un rimborso spese per il trasporto. Fin troppo facile prendersela con loro.

Inutile dire che se per lo Stato il risparmio sarà ridicolo, per i diretti interessati la nuova regola sarà una gravissima perdita.

"I falsi invalidi secondo il Ministro Tremonti – commenta Pietro Vittorio Barbieri , presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap - sono le persone ai margini della società che - alla faccia del principio costituzionale della non discriminazione e del pieno sviluppo della personalità, e dei loro diritti fondamentali - vengono private dell'unica misura nazionale che ne incentiva, già in modo esiguo, la permanenza nel proprio contesto familiare, e che restituisce qualche seppur minima opportunità di inclusione sociale."

La FISH e le associazioni aderenti sono mobilitate per ogni iniziativa democratica affinché la discussione parlamentare possa riequilibrare una mancanza di equità così evidente.

Comunicato del 20/052010
Il trucco dei "falsi invalidi"

Sono giorni di diffuse mistificazioni sul tema delle invalidità civili. L'argomento vetusto delle false invalidità, che funziona sempre presso la pubblica opinione, serve a mascherare le reali intenzioni del Governo: mettere le mani nelle tasche delle famiglie in cui è presente una persona non autosufficiente che percepisce l'indennità di accompagnamento. L'intenzione di legarne l'erogazione al reddito viene tenuta in sordina rispetto all'enfasi sulle invalidità false o presunte tali.

In un affastellarsi di dati e dichiarazioni infondate, tutto contribuisce a creare una funzionale confusione .

Lo stesso Sole 24 Ore di ieri (19 maggio) in seconda pagina riportava la teoria governativa secondo cui l'impennata (i cui dati sono contraddittori nelle stesse colonne del prestigioso quotidiano) nella concessione delle provvidenze economiche agli invalidi civili sia da ricondurre alla riforma del Titolo V della Costituzione (Legge costituzionale 3/2001) che ha suddiviso le competenze fra Stato, Regioni ed enti locali.

In realtà la suddivisione delle competenze in materia di invalidità civile risale al Decreto legislativo 112 del 31 marzo 1998 , che ha attribuito alle Regioni la funzione concessoria (prima era affidata al Ministero dell'interno tramite le Prefetture) e all'INPS la funzione di erogazione. E le funzioni delegate alle Regioni sono molto limitate rispetto alle provvidenze economiche.

Infatti:

- i criteri di valutazione rimangono quelli fissati dalla normativa nazionale (DM 5 febbraio 1992);

- i limiti reddituali vengono fissati annualmente dal Ministero dell'economia;

- dal 2004 la decisione definitiva sulla sussistenza dei requisiti sanitari è riservata all'INPS (confermata da ultimo dall'articolo 20 della Legge 102/2009);

- le verifiche, preventive alle concessioni, sui requisiti reddituali vengono svolte dall'INPS;

- l'INPS è obbligatoriamente presente dal 2005 in tutte le cause relative alle invalidità civili (legge 248/2005)

- i piani di verifica straordinaria dal 1996 ad oggi non sono mai stati affidati alle Regioni.

In sintesi: l'accertamento degli stati invalidanti è l'unico caso – in ambito amministrativo – in cui la Pubblica Amministrazione controlla se stessa e prevede un doppio accertamento preventivo (ASL e INPS), e controlli a campione e straordinari sui propri stessi atti. Con i costi che ne conseguono.

"Ha ragione il Ministro Sacconi – sottolinea Pietro Barbieri – quando dichiara che tutto è stato già fatto per tenere sotto controllo la spesa con rigore."

E quindi, cosa si può ancora trasferire all'INPS? "Rimane solo il trasferimento anche delle competenze del primo accertamento dall'Aziende Usl all'INPS – prosegue il Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap – ma a questo accertamento già oggi partecipa il medico dell'INPS."

Forte è, quindi, la preoccupazione fra le associazioni e le famiglie e non certo per l'ennesima ondata di controlli previsti .
"Controllino pure e, magari, ci dicano anche il costo di di queste verifiche e dei conseguenti contenzioni – conclude Barbieri – ma non mettano le mani nelle tasche delle famiglie delle persone con grave disabilità e delle persone anziane non autosufficienti! Noi non staremo a guardare."

Comunicato del 19/05//2010
La Fish contro il paventato taglio delle indennità d'accompagnamento

Nonostante la costante enfasi sulla tenuta dei conti pubblici, il Governo si appresta a varare in queste settimane una manovra anticrisi pesante, di circa 25 miliardi di euro, per il biennio 2011-2012.

Da quanto si apprende, le linee di intervento in via di definizione comprenderebbero, quasi per certo, una "stretta" sulle indennità di accompagnamento ; alcuni quotidiani riportano, più dettagliatamente, l'ipotesi che l'erogazione dell'emolumento potrebbe essere condizionata al reddito .

La FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) esprime la sua decisa preoccupazione rispetto all'eventualità di tagli nei confronti di quella che, tuttora, rappresenta l'unica forma certa di sistema assistenziale in Italia . "In un quadro nazionale dove l'assenza di servizi è un dato oggettivo – ha affermato Pietro Barbieri, presidente della Fish – i circa 470 euro mensili dell'indennità di accompagnamento, sono la sola assistenza su cui può contare una persona con disabilità,". Questi fondi, in molti casi, coprono parte di un bisogno assistenziale che può richiedere, per una adeguata presa in carico, fino due o tremila euro al mese. Di conseguenza sono le famiglie, già oggi, a farsi carico dell'assistenza. Sottrarre reddito in questo ambito, significherebbe non riconoscere come ci sia un bisogno assistenziale in Italia.

I dati, che grande risalto hanno avuto nelle ultime ore, testimoniano un significativo aumento di persone che beneficiano di questo emolumento; minore attenzione è stata prestata all'evidenza che ciò sia dovuto soprattutto al progressivo invecchiamento della popolazione. Nel caso di persone con disabilità dalla nascita, o che hanno riportato una disabilità in età scolastica o lavorativa, è bene ribadire come l'indennità di accompagnamento rappresenti uno strumento minimo per l'inclusione sociale . Senza di questa, moltissime persone sarebbero a serio rischio di segregazione, in casa, o in istituto.

"Rifiutiamo categoricamente ogni attacco indiscriminato alle indennità accompagnamento – ha affermato il presidente Barbieri - e su questo tema, la Federazione è pronta a valutare tutte azioni necessarie a contrastare una misura che andrebbe ad incidere, pesantemente, sulle vite di persone le quali quotidianamente affrontano discriminazioni e violazioni dei loro diritti".

A dispetto dei moniti dell'associazionismo europeo, e tra gli altri, nel 2008, del presidente Giorgio Napolitano, si sta concretizzando il timore che siano proprio le persone con disabilità a pagare per gli effetti della crisi.

Una crisi reale, rispetto alla quale, la Federazione è tuttavia disposta ad un confronto serio sui provvedimenti da porre in atto; a cominciare da un'analisi degli sprechi e delle reali inappropriatezze negli interventi destinati alle persone con disabilità.

Comunicato del 19/05/2010
False notizie sui falsi e sui veri invalidi

Il Ministro dell'economia ha garantito che uno dei due baluardi della manovra anti crisi salita ieri a 28 miliardi, sarà nel colpire i cosiddetti falsi invalidi .

I dati sui quali si basa sono quelli dell'Inps ripresi dalla Cgia di Mestre nelle scorse settimane: negli ultimi 5 anni le pensioni di invalidità sono aumentate del 25,5% per quasi un punto di PIL. L'aumento di questa spesa sarebbe imputabile all'assenza di controlli. Ci si dimentica che dal 2004 l'Inps verifica ogni certificato di invalidità prodotto dalle Commissioni ASL e che ogni certificato non diviene operativo senza la conferma dell'Inps. E prima dell'Inps la verifica spettava al Ministero del Tesoro. Si dimenticano poi le ripetute campagne di questi anni per il controllo straordinario sui "falsi invalidi".

Ma allora perchè le pensioni e le indennità sono aumentate?
L'invecchiamento della popolazione aumenta esponenzialmente il numero degli aventi diritto e vi è un progressivo impoverimento delle famiglie italiane . Quindi non è un problema di "false invalidità" e questo lo sa anche il Ministero che tuttavia usa questo argomento per far digerire ben altre misure.

Infatti le ipotesi di reale incidenza formulate dal Ministero si concentrano su un taglio orizzontale a tutti gli aventi diritto, legando l'accesso all'indennità di accompagnamento al reddito. Il che colpisce la popolazione con grave disabilità senza alcun discrimine .

Altra affermazione inesatta è nel trasferimento di competenze all'Inps con il decreto anti crisi del 2009, convertito in legge 102/09, che avrebbe tagliato ben 13 passaggi dove si anniderebbe la modalità di costruzione del fenomeno dei ‘falsi invalidi'. In realtà i passaggi certificatori rimangono gli stessi, si introduce solo la loro tracciabilità.

Infine, non è vera l'informazione circa la spesa più alta d'Europa. È vero purtroppo il contrario: l'Italia spende almeno 4 punti di PIL in meno di quei Paesi in politiche sociali.

"Ci aspettiamo mazzate pesanti a fronte di una disinformazione tanto accurata che ha trovato eco nei grandi quotidiani italiani" afferma Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap "metteremo in atto tutte le forme di protesta per evitare che venga soppressa l'unica forma di assistenza certa per le persone con disabilità grave e per gli anziani non autosufficienti ."

(ultimo aggiornamento: 16/06/2010)

Per saperne di più
Leggi anche "Invalidi falsi e dati veri" di Carlo Giacobini su: www.corriere.it/salute/disabilita/