stetoscopioSette Regioni hanno detto di no alla misura introtta con la manovra. Per ora aggravio immediato di 10 euro solo in Liguria, Basilicata, Sicilia e Lombardia

Tratto da Agenzia Dire, www.dire.it - Ticket immediato, ma anche no. Dipende dalle Regioni. E sette si sono già ribellate al diktat della manovra appena approvata. Infatti, lo stesso testo di legge prevede che ogni amministrazione regionale possa decidere se e come applicarlo, fatta salva naturalmente la necessità di trovare la relativa copertura di bilancio. E i "no" fioccano immediatamente.

In prima fila l'Emilia Romagna, che ha indirizzato ai direttori generali delle Asl una circolare firmata dal presidente Vasco Errani e dall'Assessore alla Salute Carlo Lusenti. "Per la regione la scelta di introdurre i ticket è sbagliata e ingiusta", ha spiegato Lusenti, precisando che la manovra peserà sul servizio sanitario regionale per oltre un milione di euro alla settimana. Intanto, ogni provvedimento verrà sospeso per 15 giorni, per studiare misure alternative per la sanità emiliana.

Anche la Toscana si darà due settimane di tempo per mettere a punto interventi che permettano, come dichiarato dal governatore Enrico Rossi, di sostenere le conseguenze dei tagli senza gravare sui cittadini più deboli, pensando, ad esempio, a forme di compartecipazione diversa in base all'età, alle patologie, al reddito.

Un secco no arriva anche dal Veneto, il cui governatore Luca Zaia ha affermato in modo categorico di non voler gravare sui contribuenti, forte anche di un bilancio in attivo.

Su posizioni simili la Sardegna, il Trentino Alto Adige, la Val d'Aosta e l'Umbria, la cui presidente Catiuscia Marini ha definito il ticket "un balzello ingiusto e iniquo che penalizza i cittadini". Anche qui si è deciso di "congelare" la manovra per qualche giorno per consentire lo studio di misure alternative.

Sono invece, ad ora, quattro le regioni che hanno scelto di applicare fin da subito ai loro contribuenti l'aggravio di 10 euro sui ticket sanitari: Liguria, Basilicata, Sicilia e Lombardia.

L'assessore lombardo alla Sanità, Luciano Bresciani, ha parlato di ticket solo per redditi "medio-alti", ma non è chiaro cosa si intenda esattamente, in termini di cifre, con questa definizione. In ogni caso, domani ci sarà un incontro interassessoriale per valutare le conseguenze della manovra e si parlerà anche di eventuali provvedimenti sul tema.

Più complessa la situazione delle regioni sottoposte a Piano di rientro, come il Piemonte, dove l'assessore al Bilancio sta valutando le ricadute sui conti regionali, e il Lazio, la cui presidente, Renata Polverini, ha risposto così a chi le chiedeva perche' oggi non fosse stato applicato il nuovo ticket: "La manovra e' stata votata venerdi' scorso quindi ci voleva forse Mandrake per dare una risposta immediata, ma non credo che da questo punto di vista i cittadini saranno molto dispiaciuti".

Intanto, il Ministro della Salute Ferruccio Fazio ha dichiarato che sono confermate le esenzioni dai ticket per fasce deboli, invalidi e malati cronici.

Sul sito del Ministero della Salute, www.salute.gov.it, infatti, si legge che le norme della manovra economica che ripristinano il ticket di 10 euro sulle prestazioni specialistiche varato nel 2007 e confermano il ticket di 25 euro sui ricorsi impropri al Pronto soccorso (codici bianchi) non si applicano alle categorie:

- esenti per età e reddito (bambini e anziani con redditi familiari sotto i 36.150 euro annuo);

- disoccupati, pensionati sociali e pensionati al minimo e i loro familiari a carico, con basso reddito (8.260 euro, aumentato in base al numero dei familiari);

- malati cronici e i cittadini affetti da malattie rare in possesso dell'attestato della Asl;

- gli invalidi civili, di guerra, per lavoro e per servizio.

Sempre il sito del Ministero riporta le dichiarazioni di Fazio sul tema: "In una manovra dura ma necessaria per evitare rischi finanziari al nostro Paese il Governo ha mantenuto il criterio di garantire a tutti i cittadini l'accesso alle prestazioni sanitarie: da qui la piena conferma delle esenzioni ai ticket per le fasce sociali economicamente più deboli, per i bambini, i disoccupati, i pensionati sociali e al minimo, gli invalidi e i malati cronici e rari. Ciò premesso, al fine di assicurare ancor più a tutti, e soprattutto alle fasce deboli della popolazione, le prestazioni necessarie alla promozione e al mantenimento della salute, ho anche proposto al Ministero dell'Economia di rimodulare le esenzioni ai ticket per meglio ancorarle al principio dell'appropriatezza".

Per maggiori informazioni

Leggi la nostra news in pillole sull'applicazione del sistema ticket

Scarica l'articolo del Corriere della Sera e de La Stampa

19 luglio 2011