osservareMettendo insieme le voci si superano di poco i 232 milioni di euro

fonte www.vita.it - Ancora un dato per dimostrare come la battaglia culturale che da qualche anno va additando le persone con disabilità come i responsabili di elevatissimi e ingiustificati costi sociali sia essenzialmente una montatura mediatica. La sorpresa è nella Relazione finale del gruppo di lavoro sull'erosione fiscale pubblicata sul sito del Ministero del Tesoro, dove si dimostra che le tanto criticate agevolazioni fiscali di cui godono le persone con disabilità causano allo Stato un mancato introito pari a 232,32 milioni di euro. A tanto ammontano le agevolazioni collegate alla voce 32, Detrazione per spese relative a mezzi necessari all'accompagnamento e a facilitare l'autosufficienza dei soggetti disabili; detrazione per spese relative a cani guida per non vedenti; detrazione per servizi di interpretariato: 68,52 mln di euro, pari a 1.070,6 euro pro capite.

A queste si aggiungono i 132,30 milioni delle deduzione delle spese mediche e di quelle di assistenza specifica necessarie nei casi di grave e permanente invalidità o menomazione (n. 30) e le detrazione per addetti all'assistenza personale nei casi di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana (voce 36) con 31,2 milioni di euro e i 300mila euro per il mantenimento dei cani guida.

C'è poi – ma il dato non è scorporato – la voce 52, cioè l'esenzione dall'IRPEF delle indennità di accompagnamento e delle pesioni percepite dai ciechi civili ai sensi della legge, che però stanno tutte insieme alle pensioni di guerra di ogni tipo, delle relative indennità accessorie, agli assegni connessi alle pensioni privilegiate ordinarie, delle pensioni connesse alle decorazioni dell'ordine militare d'Italia, nonché delle pensioni privilegiate ordinarie corrisposte ai militari di leva e delle pensioni tabellari spettanti per menomazioni subite durante il servizio di leva obbligatorio: tutto insieme fa un mancato introito per lo Stato di 544,50 milioni di euro.

Per fare un paragone, le detrazioni per le spese relative a premi assicurativi per morte, invalidità permanente, non autosufficienza valgono 828 milioni di euro: ma quelle nessuno le contesta.

5 gennaio 2012