Si paga entro il 17 dicembre

Fonte www.vita.it - Alcuni giorni fa è uscita una prima Circolare del Dipartimento delle Finanze (Ministero dell'Economia) sul tema IMU e enti non commerciali. Quali sono le novità più rilevanti?
Due sono gli argomenti trattati. Il primo riguarda gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti. Il Ministero rileva che per legge questi enti non devono avere uno statuto nel quale inserire le clausole essenziali dell'assenza di scopo di lucro richiamate nel DM 200/12. Le clausole sono quelle relative al divieto di distribuzione degli utili, l'obbligo di reinvestirli nelle attività, l'obbligo di devolvere il patrimonio residuo - in caso di scioglimento - ad altro ente non commerciale. Dato che gli enti non devono necessariamente avere lo statuto, secondo il Ministero entro la fine dell'anno devono scrivere - e verosimilmente registrare - un regolamento nel quale inserire queste tre condizioni.
Danno quindi meno di un mese - con feste di mezzo - ad enti che hanno percorsi decisionali molto complessi, dato che ognuno dipende da una curia, una provincia religiosa, comunque da qualche porporato e da uffici che devono vagliare con la tradizionale prudenza le ragioni della stesura di un tale documento.
Sono 36.000 i soggetti di cui stiamo parlando, secondo i dati del Ministero dell'Interno. Vi sono dentro le parrocchie, istituti religiosi, confraternite, monasteri, fondazioni ecc.

Cosa rischiano gli enti ecclesiastici se non registrano il regolamento entro al fine dell'anno? Rischiano moltissimo .
Non verrebbe loro riconosciuta l'esenzione IMU del 2012 , in quanto, nella seconda parte della Circolare, il Ministero spiega che in generale tutte le condizioni di non commercialità (scuole senza rette, strutture sanitarie con corrispettivi minimi, ecc) valgono già per il 2012, dato che la norma (quella che ha inserito l'espressione "con modalità non commerciali" nella vecchia norma di esenzione dell'ICI ora IMU) è dell'inizio dell'anno. Tutto tragicamente giusto ma assolutamente non corretto. Il DM 200/12 doveva uscire a pochi mesi dalla legge che ha modificato le condizioni di esenzione IMU, e il decreto doveva dettare le modalità di calcolo per quelle situazioni di utilizzo misto dell'immobile non frazionabile. Ovviamente i tecnici ci hanno dormito un bel po' sopra, e hanno pensato bene di farlo uscire a fine novembre.

Dato che il DM di metà novembre riguarda le situazioni di immobili utilizzati sia per le attività commerciali che per quelle non commerciali, chi ha un immobile che utilizza solo per attività non commerciali può dormire sonni tranquilli? Certo che no!
La circolare spiega che il DM detta sì le modalità di calcolo (metri quadri, periodo dell'anno, numero di utilizzatori dei servizi) per valutare l'incidenza di IMU da pagare e quanta parte ritenere esente nel caso di utilizzo misto di immobile. Ma dice anche altro.
Se è ente ecclesiastico civilmente riconosciuto al netto delle attività deve formulare e registrare (per avere data certa) il regolamento del quale parlavamo prima, entro il 31 dicembre. Se è ente non commerciale (inclusi quelli ecclesiastici), deve "misurarsi" con le regole dettate nel DM di metà novembre e pertanto verificare se le sue attività - che ha sempre considerato non commerciali - lo sono veramente oppure se ve ne è qualcuna commerciale secondo i recentissimi canoni riportati nel DM. In questo secondo caso deve pagare l'IMU (per tutto l'anno corrente) entro il prossimo 17 dicembre.

10 dicembre 2012