guida_nostri_dirittiPromossa da Fish* veneto, Adiconsum veneto, Tribunale per i diritti del malato e Cittadinanzattiva

Fonte www.disabili.com - Spesso ai cittadini con disabilità vengono negati i diritti alla libera scelta e a dispositivi adeguati alle esigenze della propria persona. Talora i passaggi ed i filtri per ottenere ciò di cui si ha diritto, diventano una vera e propria "via crucis".

Per informare i cittadini, Fish veneto, Adiconsum veneto, Tribunale per i diritti del malato e Cittadinanzattiva del Veneto propongono I Nostri Diritti, guida pratica sulle prestazioni di assistenza protesica erogabili a carico del Ssn, promossa da OBV - Osservatorio Biomedicale Veneto.

Si tratta di una agile guida che aiuta gli assistiti nell'iter riguardo l'erogazione dei dispositivi medici su misura (protesi, plantari, tutori, carrozzine...), ricordano gli step del percorso, e soprattutto corredata dai riferimenti normativi su cui l'iter stesso si basa. Uno strumento, quindi, per avere letteralmente la legge "a portata di mano", da consultare in caso di bisogno, per non dover soccombere per scarsa informazione, quando ci vengano negati alcuni diritti fondamentali.

Di seguito i punti basilari della guida che potete scaricare interamente e gratuitamente a questo link.

Si ricorda innanzitutto che per avere diritto a un dispositivo medico su misura, è indispensabile essere invalidi o in attesa di riconoscimento di invalidità (aventi diritto ai sensi del D.M.332/99 art. 2). A questo punto è necessario che un medico specialista del SSN (dipendente o convenzionato), competente per la tipologia di menomazione o disabilità, faccia la prescrizione di un determinato dispositivo che deve essere previsto dal NOMENCLATORE TARIFFARIO, elenco 1 (D.M. 332/99). Si tratta di dispositivi realizzati appositamente su misura per l'assistito (es. protesi, plantari, tutori…), oppure dispositivi di serie che però richiedono modifiche su misura, eseguiti da un tecnico ortopedico abilitato (es. carrozzine leggere, superleggere o elettroniche, sistemi di postura…).

Una cosa su cui la guida correttamente informa i cittadini, è il diritto di scegliere il medico specialista a cui rivolgersi (Cons. di Stato, V°, 5/5/08, n.1988 - TAR Napoli, IV°, n. 9418/2008), ma non solo. Allo stesso modo, anche quella del fornitore a cui rivolgersi per avere un preventivo deve essere una libera scelta del cittadino.

La legge dice infatti che ci si può rivolgere a ogni ortopedia sanitaria registrata presso il Ministero della Salute (vedi qui gli elenchi). In particolare deve disporre di un tecnico ortopedico abilitato che garantisca la corretta realizzazione e/o applicazione del dispositivo. Nel momento in cui si abbia il preventivo del dispositivo ordinato dal medico, si consegna preventivo e prescrizione all'apposito Ufficio Protesi e Ausili dell'ULSS di residenza. Qui l'iter prevede che l'ufficio in questione si limiti alla verifica delle condizioni previste per legge, ovvero lo stato di avente diritto, il fatto che l'ausilio prescritto rientri nel Nomenclatore, e che siano rispettati eventualmente i tempi minimi in caso di forniture successive alla prima.

La guida mette ben in evidenza un elemento spesso poco conosciuto. Si tratta del diritto di ricevere, per iscritto, motivazioni all' eventuale diniego dell'Ufficio protesi e Ausili, su richiesta, entro il termine di 30 giorni, così come per qualsiasi atto pubblico. Questo secondo la Legge n. 241/90, spesso poco conosciuta se non sottaciuta. E' importante sapere che il referente o l'incaricato dell'Ufficio protesi e Ausili è tenuto a dare conto per iscritto delle motivazioni del rifiuto all'autorizzazione entro il termine previsto; in caso contrario scattano delle sanzioni penali nei suoi confronti.

Con questa legge il cittadino ha dunque uno strumento molto importante, per non sentirsi più psicologicamente bloccato dalla soggezione tipica che si prova di fronte a taluni uffici pubblici. Infine la guida riporta gli step conclusivi della procedura, con l'attivazione della fornitura da parte della ortopedia sanitaria, e infine il collaudo del medico specialista entro venti giorni di tempo.

Piccoli focus su dettagli importanti come i tempi di erogazione del dispositivo nel caso di prima fornitura, ma anche per quello che riguarda i tempi minimi per la sostituzione del vecchio ausilio o la sua riparazione, corredati da riferimenti normativi e legislativi, ne fanno un ottimo strumento per i cittadini che vogliano essere consapevoli dei propri diritti.

*Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap cui Anffas Onlus aderisce

Per maggiori informazioni

Osservatorio Biomedicale Veneto - OBV
obv@pd.cna.it

14 marzo 2013