Fonte www.superando.it - Il Giorno della Memoria del 27 gennaio – ricorrenza internazionale che ogni anno commemora le vittime del nazismo e dell'Olocausto, onorando tutti coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati – è coincisa quest'anno con un'importante tappa italiana anche per il progetto internazionale HABM: The Holocaust of All. Battle of Memory (letteralmente "L'Olocausto di tutti. La battaglia della memoria"), iniziativa ad ampio respiro, finanziata nel quadro del programma internazionale Europa per i cittadini, che ha per capofila DPI Italia (Disabled Peoples' International).

«L'obiettivo prioritario di HABM - ci aveva spiegato a suo tempo in un'ampia intervista Silvia Cutrera, componente del gruppo di esperti maggiormente impegnati nella realizzazione del progetto – è quello di riportare alla memoria dei cittadini dell'Unione Europea lo sterminio nazista delle persone con disabilità, evidenziando come il nesso esistente tra modernità, burocrazia e deresponsabilizzazione contribuì a favorire politiche di esclusione pianificate e razionali, fino ad arrivare appunto allo sterminio. Se infatti nella società attuale la memoria è in pericolo, quella dello sterminio nazista di circa 275.000 persone con disabilità è stata cancellata già negli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale e al tempo del Processo di Norimberga. I fatti passati – se adeguatamente ricordati e conservati – possono servire a sensibilizzare, educare e arricchire il patrimonio umano europeo, in modo che un evento simile non si ripeta mai più».

Di un'importante tappa italiana, parlavamo dunque, e tali sono state effettivamente le iniziative in programma per il 27 gennaio a Napoli,articolate su una conferenza internazionale (Il rispetto dei diritti umani per una cittadinanza attiva), nella prestigiosa sede di Palazzo Reale (Sala Accoglienza della Sovrintendenza ai Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per Napoli e Provincia, Piazza Trieste e Trento, ore 8.30-17.30), seguita dall'inaugurazione di una mostra/evento multimediale (Palazzo Reale, Piazza del Plebiscito, 1, ore 17.30), che sarà poi visitabile fino al 7 febbraio, dal lunedì al venerdì (ore 10-18).

Dopo i saluti di Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, Mauro Giancaspro, direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli e Vincenza Ferrarese, presidente di DPI Italia, e la presentazione del Progetto HABM, a cura di Roberta Vignola di DPI Italia, la prima sessione della giornata (Lo stigma negativo verso le persone con disabilità) è stata moderata dalla citata Ferrarese e ha visto la partecipazione di Giampiero Griffo, membro dell'Esecutivo Mondiale di DPI e responsabile della Sezione Diversità della Biblioteca Nazionale di Napoli (Lo stigma negativo delle persone con disabilità nella storia), di Michael von Cranach, che ha diretto fino al 2007 la Clinica Psichiatrica di Kaufbeuren in Germania, già luogo di sterminio di pazienti con disabilità, durante il nazismo e i cui studi sono stati raccolti nella mostra In Memoriam – Aktion T4 – Lo sterminio nazista delle persone con disabilità, da lui stesso donata all'AVI di Roma (Agenzia per la Vita Indipendente) ed esposta permanentemente al Santa Maria della Pietà di Roma (La storia dell'"Aktion Y4").

La seconda sessione è stata poi moderata da Rita Barbuto, che dirige DPI Italia, e sono intervenuti Dinah Radtke di ISL (Interessenvertretung Selbstbestimmt Leven Deutschland, e.V. Europe), rappresentante regionale per la Germania di DPI Europe (La situazione nella Germania di oggi); Pierre Martens dell'IFSBH (International Federation for Spina Bifida and Hydrocephalus) (Etica e la spina bifida: selezione prenatale e il Protocollo di Groningen); Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap*) (La situazione italiana); la già citata Silvia Cutrera (Azioni positive per ricordare); Javier Romanach Cabrero, spagnolo del Foro de Vida Independiente y Divertad (Rompere lo stigma negativo).

A seguire vi è stata la tavola rotonda denominata La cittadinanza attiva in Europa delle persone con disabilità, moderata da Giampiero Griffo e cui prenderanno parte Marco Mascia del Centro Interdipartimentale di Ricerca e Servizi sui Diritti delle Persone e dei Popoli dell'Università di Padova, Luisa Borgia del Comitato di Bioetica della Repubblica di San Marino, Ciro Tarantino del Centre for Governmentality and Disability Studies "Robert Castel" dell'Università di Napoli Suor Orsola Benincasa, Jean Luc Simon, presidente di DPI Europe e Pietro Barbieri.

Sono stati invitati anche il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Massimo Bray e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Le conclusioni della conferenza, prima dell'inaugurazione della mostra, saranno affidate ad Antonio Papisca, direttore della Cattedra UNESCO "Diritti umani, democrazia e pace", presso il Centro Interdipartimentale sui Diritti della Persona e dei Popoli dell'Università di Padova. Sulla conferenza, di seguito è possibile leggere una presentazione elaborata dai rappresentanti di DPI Italia.

«Il 27 gennaio è il giorno dedicato alla Giornata della Memoria degli stermini nazisti.La Shoah, ovvero l'Olocausto degli Ebrei, fu preparata negli Anni Trenta e poi sperimentata durante la seconda guerra mondiale, con lo sterminio delle persone con disabilità. Basandosi infatti sui concetti di vite inutili, di costi non sostenibili dalla società e della purezza della razza ariana, furono uccisi, attraverso leggi e pratiche in ospedali e istituti speciali, decine di migliaia di persone con disabilità. Bambini soppressi con iniezioni letali, persone con disabilità psicosociale, prima sterilizzate e poi gasate, morti per privazioni di alimenti e di liquidi, cavie umane sottoposte a sperimenti scientifici. Contemporaneamente, all'inizio della guerra, Hitler lanciò il progetto segreto denominato Aktion T4 [ove "T4" deriva da "Tiergartenstrasse 4" , indirizzo della casa berlinese espropriata a una persona ebrea che fu la base del programma, N.d.R.].

In sei centri, in Germania, furono concentrate persone con disabilità, poi soppresse in camere a gas e infine cremate, In questo modo furono uccise più di 71.000 persone con disabilità. Pur condannando i medici responsabili nel tribunale di Norimberga, per molti anni l'episodio è risultato dimenticato. In anni recenti, soprattutto in alcuni Paesi "ricchi", è stato riproposto – in forme nuove – il "teorema nazista": vi sono infatti bambini che dalla nascita presentano forti diversità funzionali e che vengono ritenuti un peso per la famiglia e per la società, dal momento che le cure mediche e assistenziali sono costose e gravose per chi le deve svolgere.

Di queste persone, inoltre, si dice che esse condurranno esclusivamente delle vite di sofferenza e di dolore. Tali concetti sono stati riproposti ad esempio nelle tesi del filosofo asutriaco Peter Singer, che ha sostenuto la necessità di non investire su bambini con pesanti dipendenze – considerati "subumani" -, visto che le risorse della società sono limitate; ma anche dal cosiddetto "Protocollo di Groningen", stilato da medici che vorrebbe autorizzare l'uccisione di bambini con spina bifida alla nascita (in Olanda e in Belgio, tra l'altro, si stanno discutendo leggi sull'eutanasia attiva per questi neonati) e dalla richiesta del Collegio Reale degli Ostetrici e Ginecologi del Regno Unito di legalizzare l'eutanasia infantile per i neonati con forti diversità funzionali.

La conferenza del 27 gennaio a Napoli vuole dunque aprire un dibattito pubblico sul tema anche in Italia, rilanciato tra l'altro dall'ultimo numero della rivista "MicroMega", per denunciare teorie derivanti da logiche naziste e sottolineare come vadano tutelati i diritti umani di tutti gli esseri umani, anche delle persone con disabilità, ciò che è stato solennemente sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, già ratificata da ben 139 Paesi (più del 70% degli Stati Membri delle Nazioni Unite), tra cui l'Italia e l'Unione Europea.

La disabilità, infatti, non è una condizione soggettiva, ma "il risultato dell'interazione tra persone con menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri".

Responsabilità della società è pertanto quella di rimuovere barriere, stigma negativi e discriminazioni che impediscono a queste persone di godere dei loro diritti umani. Ed è necessario avere consapevolezza che solo un'Europa rispettosa di tutte le diversità umane può garantire il rispetto dei diritti umani di tutti: proprio questo è l'obiettivo della Conferenza di Napoli. Infatti, partendo dalla rassegna storica della costruzione dello stigma negativo verso le persone con disabilità, culminate nella citata Aktion T4, l'incontro presenterà un panorama europeo dei rischi di riproposizione – in forme mutate – dello stermino nazista verso queste persone.

Vi parteciperanno rappresentanti di Associazioni di persone con disabilità del Belgio, della Germania, della Spagna e della Francia, oltre a quelli italiani, e i vari interventi approfondiranno da diversi punti di vista le tematiche collegate (l'eutanasia attiva, la medicina inutile, l'aborto "terapeutico", la tutela dei diritti umani), dando spazio al punto di vista delle stesse persone con disabilità, oggi non più spettatrici passive, ma con un ruolo importante, efficacemente sintetizzato dallo slogan Niente su di Noi senza di Noi.

Verranno infine proposte le azioni possibili per contrastare questa deriva. Alla tavola rotonda del pomeriggio, quindi, prenderanno parte esponenti delle Istituzioni nazionali e locali, l'università, il mondo della bioetica, le associazioni. Infatti, lo sforzo congiunto dei vari attori può essere un baluardo efficace per contrastare la riproposizione di tesi naziste. Perché essere cittadini europei significa ricordare quello che è successo perché non si ripeta più».

*Cui Anffas Onlus aderisce

Per maggiori informazioni e per approfondire

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Leggi l'articolo sulle iniziative previste in Lombardia

27 gennaio 2014