Fonte www.superando.it - Si è tenuto a Pisa lo scorso 8 febbraio il seminario conclusivo del Progetto Aurora, meritoria iniziativa volta a contrastare la violenza nei confronti delle donne con disabilità, promossa qualche tempo fa dall'Associazione Frida – Donne che sostengono donne, la cui sede è a Ponte a Egola (frazione di San Miniato, in provincia di Pisa).

L'evento si è rivelato coinvolgente e ricco di spunti, oltre a coincidere con la presentazione di una pubblicazione realizzata dalla stessa Associazione Frida, contenente i risultati di una ricerca sul tema trattato. Vi ha partecipato anche Simona Lancioni del Coordinamento del Gruppo Donne UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), che scrive, tra le altre cose: " La violenza sulle donne con disabilità risulta invisibile perché alcuni comportamenti abusivi o violenti non sono considerati tali. Può ad esempio accadere che il o la caregiver (la persona che presta assistenza) scelga i tempi e i modi del lavoro di cura solo in funzione propria, dando per scontato che alla persona con disabilità vadano comunque bene, e dispensandosi dal verificare se sia effettivamente così.

O, ancora, diventa "scontato" cedere al ricatto di una madre che vieta alla figlia adulta con disabilità di partecipare a un progetto di vita indipendente in un gruppo-appartamento, perché se la figlia se ne andasse di casa, il padre (dal quale la madre è legalmente divorziata) ne approfitterebbe per rientrare in possesso della propria abitazione, giacché l'assegnazione di quest'ultima è stata definita proprio in ragione dell'affidamento alla madre della figlia con disabilità"

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13 febbraio 2014