Fonte www.voxdiritti.it e www.superando.it - Più di un anno di lavoro, otto mesi di monitoraggio della rete Twitter, quasi 2 milioni di tweet estratti e studiati. Il risultato è la prima Mappa dell'Intolleranza in Italia: un progetto che, voluto da Vox- Osservatorio italiano sui diritti (organizzazione no profit che si occupa di cultura del diritto), ha visto la partecipazione delle università di Milano, Roma e Bari. Il progetto mira a identificare le zone dove l'intolleranza è maggiormente diffusa – secondo 5 gruppi: donne, omosessuali, immigrati, persone con disabilità, ebrei – cercando di rilevare il sentimento che anima le communities online, ritenute significative per la garanzia di anonimato che spesso offrono (e quindi per la maggiore "libertà di espressione") e per l'interattività che garantiscono.

Infine, i dati raccolti sono stati analizzati statisticamente ed elaborati da un punto di vista psico-sociale dal team della Sapienza, dando vita alla Mappa dell'Intolleranza.

Sono stati mappati l'odio razziale, l'omofobia, l'odio contro le donne, contro i cittadini con disabilità e l'antisemitismo: attraverso i tweet degli italiani, abbiamo contestualizzato i diversi messaggi, e li abbiamo geolocalizzati. La geolocalizzazione è la vera novità di questo progetto, perché consente di evidenziare le zone maggiormente a rischio di intolleranza e odio « Più di un milione di tweet contro le donne, 6mila antisemiti, più di 100 mila quelli omofobi, 154 mila a sfondo razzista e quasi 500 mila contro le persone con disabilità»: sono questi i dati ripresi dalla Mappa dell'intolleranza.

Stando ai dati. le Regioni più intolleranti risultano essere l a Lombardia, la Campania, l'Abruzzo e la Puglia, con picchi differenti a seconda del gruppo discriminato preso di mira.

«Rispetto ai termini utilizzati per le offese nei confronti delle cinque categorie studiate – si legge ancora sia sua Superando che in "Redattore Sociale" – risulta quasi sempre presente il collegamento con la dimensione corporea e l'atto fisico, nonché il fatto che il termine che identifica la donna, l'ebreo, l'omosessuale, la persona con disabilità, lo straniero viene spesso associato a parolacce che indicano sporcizia e contaminazione. La mappa vuole essere uno strumento utile per prevenire e quindi poter agire, avendo a disposizione i dati di un fenomeno violento e discriminatorio».

Per maggiori informazioni

Scarica la mappa relativa alla discriminazione delle persone con disabilità

Consulta il sito www.voxdiritti.it per tutte le altre mappe e informazioni sull'indagine

2 febbraio 2015