Fonte www.disabili.com - In che modo l’ambiente, adeguatamente progettato e strutturato attraverso tecnologie deputate, può contribuire a migliorare, nei soggetti con deficit di tipo intellettivo, l’interazione con lo stesso, potenziandone al contempo l’apprendimento? Ne studia metodologie, funzionalità e prospettive il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, che in occasione della prossima Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, il 3 dicembre 2015, presenterà l’approccio di un interessante progetto dedicato, in un convegno con focus su innovazione e tecnologie inserite in contesti ludici per bambini con disabilità.

LE DISABILITÀ INTELLETTIVE - L'evento si inserisce nel progetto EIT Digital P3S (Playful Supervides Smart Space), portato avanti dal dipartimento, che intende studiare in che modo la tecnologia interattiva può essere d’aiuto ai bambini con disabilità di tipo intellettivo, applicandola in contesti terapeutici o riabilitativi. Ricordiamo che le disabilità intellettive (di cui soffre circa il 3% della popolazione mondiale, e possono riguardare in varia misura disturbi della comunicazione, ritardo mentale, autismo, disturbi emotivi, disturbi di attenzione e iperattività, difficoltà di apprendimento, epilessia) sono caratterizzati da una capacità ridotta di comprendere le informazioni nuove e complesse, di imparare nuove abilità, agire in modo indipendente, e di riconoscere i risultati delle azioni proprie.

GLI SMART SPACES - Alla base del progetto – attualmente in corso di sperimentazione e valutazione presso due centri diurni, uno italiano e uno olandese - troviamo il paradigma P3S (Playful Supervised Smart Spaces), che permette di trasformare una normale stanza in un ambiente multisensoriale interattivo (“smart room”) con il quale i bambini interagiscono attraverso la manipolazione di “oggetti smart” e i movimenti del corpo nello spazio. P3S utilizza strumenti di uso quotidiano come luci e giocattoli e li arricchisce con dispositivi digitali (“sensori” ed “attuatori”) in grado di percepire pressione e cambio di posizione/orientamento e di creare effetti luminosi, sonori e di vibrazione.

Spazi “intelligenti” sono già stati installati presso il Centro Diurno di “L’abilità Onlus”, e durante il corso della presentazione del 3 dicembre verranno dimostrate le caratteristiche delle colorate “smart room”. Gli oggetti “smart” ovvero gli oggetti intelligenti, come si può vedere nel video qui sotto, sono oggetti semplici utilizzati insieme a video animati e suoni.

APPLICAZIONI TERAPEUTICHE - L'interazione può avvenire attraverso il contatto con degli oggetti maneggevoli che si illuminano o attraverso un tappeto luminoso. In concreto gli “smart places” possono essere utilizzati nei campi più svariati: per l'apprendimento infantile, dai terapisti per creare esperienze di relax, gioco o terapie specifiche e personalizzate.

É possibile infatti anche controllare il coinvolgimento dei bambini mentre stanno svolgendo le attività, attraverso dei dispositivi indossabili che rilevano i segnali EEG.

L’appuntamento è per giovedì 3 dicembre 2015 presso il Politecnico di Milano, Sala Conferenze del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (Edificio 20 - Piano Terra) - Via Ponzio 34/5, Milano. La partecipazione all'evento è gratuita.

Per motivi organizzativi è richiesta la REGISTRAZIONE ONLINE.

Qui trovate il programma

Per info: Fondazione Politecnico di Milano

comunicazione@fondazione.polimi.it

T. 02 2399 9150

30 novembre 2015