rassegna.it - "Noi non vogliamo essere persone con il cappello in mano e per questo poniamo il tema dei diritti. Perché se in questo paese non si ridefinisce e si delimita il concetto di diritto, di scelta esercitabile e attuabile, il lavoratore si troverà sempre a dover dovere chiedere con il cappello in mano". Ha esordito così Susanna Camusso, leader Cgil, nel suo intervento conclusivo dell'Assemblea nazionale dei lavoratori con disabilità trasmessa da RadioArticolo1.

"E' il tema della dignità delle persone - ha continuato - di cosa determina e di quando comincia a definirsi la dignità delle persone. Oggi noi ci troviamo nella necessità di ridefinire i diritti e la dignità delle persone perché la logica dei tagli lineari sulla spesa ha determinato una progressiva restrizione degli spazi di integrazione per tutti. Se la logica è quella dei tagli, come viene ribadito anche nella recente legge di stabilità, oramai il governo si trova a tagliare sull'essenziale, cioè  sulla possibilità di svolgere quotidianamente una vita normale".

Ma, secondo il segretario generale della Cgil, c'è anche di più. "C'è l'effetto ideologico di tanti anni di politica liberista. Una politica economica che marginalizza, che mette in difficoltà, che divide e che contrappone. Possiamo chiamarlo egoismo sociale o individualismo, noi l'abbiamo definito in tanti modi, ma in realtà è smpre la stessa cosa: il fondamento ideologico della teoria del liberismo. Un'idea che determina la diseguaglianza come funzionale alla politica economica, e che poi induce ai comportamenti individuali dei singoli".

"Tutto ciò - ha detto Susanna Camusso - è determinato da un ordine economico che lo favorisce, e che fa apparire come privilegi quelli che sono i fondamentali diritti di civiltà delle persone. Per questo siamo qui, per ricordarci come si coniuga la parola solidarietà, e per ricordarci in quali luoghi, con quali modalità e con quali accezioni si ripropone il tema dell'uguaglianza in un mondo che è diventato straordinariamente diseguale. Il nostro sforzo è quello di tenere in relazione le persone, parlando di lavoro, di come si sta dentro il lavoro e ovviamente per immaginarsi qual è il rapporto tra il proprio progetto di vita e il lavoro che si svolge".

"Non è un caso - ha poi concluso il leader di corso d'Italia -  se Garanzia Giovani, l'unico strumento che sebbene non risolutivo è stato comunque costruito dal governo secondo logiche europee, non preveda il tema della disabilità. Non è un caso perché la logica del legislatore in questi ultimi anni è sempre stata la stessa, quella che si chiarisce nella legge 68 e nelle tante occasioni in cui si vuole intervenire sulla legge 104. Per questo la nostra Carta dei diritti universali del lavoro rappresenta un cambiamento culturale straordinario, perché punta all'unità e all'estensione dei diritti a tutti, nessuno escluso". 

 

26 aprile 2016