Ledha - "Mi impegno a sospendere la deliberazione della Giunta Comunale n. 20 del 27/05/2016 ad ogni effetto di legge, in attesa di definire un nuovo regolamento unico nell'ambito della ASST che comprende l'area torinese, cremonese e casalasca". In calce, la firma del sindaco di Scandolara Ravara, Velleda Rivaroli, che con queste poche parole il 22 luglio scorso ha accolto le richieste avanzate dalle associazioni del territorio, sospendendo la delibera sull'Isee approvata il 27 maggio scorso. "Si tratta di un risultato molto importante e positivo – commenta Amedeo Diotti, presidente di Anffas Cremona -. Il nostro auspicio è che rappresenti anche il punto di partenza per un proficuo percorso di collaborazione anche su altri argomenti: dall'amministratore di sostegno a tutta la partita dei servizi sociali".

Vicende simili a questa si erano già verificate in altri comuni lombardi, ad esempio a Vimodrone. Dove però le amministrazioni si sono dimostrate sorde rispetto alle richieste delle associazioni che hanno portato il regolamento Isee davanti al TAR. I giudici non si sono ancora espressi con una sentenza, ma hanno intanto ordinato la sospensione del regolamento del comune di Vimodrone.

La vicenda cremonese aveva avuto inizio nei mesi scorsi, quando l'unione dei Comuni cui fa capo Scandolara Ravara ha pubblicato un regolamento sulla compartecipazione alla spesa socio-sanitaria e socio-assistenziale che ha provocato immediate reazioni critiche da parte delle associazioni del territorio. Un regolamento scritto in maniera frettolosa, che presentava alcune criticità. In primo luogo il Comune chiedeva alle famiglie delle persone con disabilità di dare fondo ai propri patrimoni (mobili e immobili) per pagare la retta di eventuali servizi residenziali. Inoltre erano state create delle fasce sproporzionate che chiedevano agli utenti con Isee pari a zero una compartecipazione alla spesa molto elevata: (per alcuni servizi fino al 65%). Di fronte a questa situazione, le associazioni impegnate nella tutela delle persone con disabilità nel territorio di Cremona hanno inviato una lettera di protesta al Comune di Scandolara e, parallelamente, hanno presentato un ricorso al TAR. 

Questa volta, però, non c'è stato bisogno di arrivare davanti ai giudici. A Scandarola, il primo cittadino ha ascoltato e coinvolto le associazioni del territorio. Non solo la Giunta ha revocato il regolamento, ma ha chiesto alle associazioni delle persone con disabilità attive a Cremona di collaborare per stendere il nuovo regolamento. "Inoltre, come associazioni del territorio cremonese, in collaborazione con il Coordinamento disabilità del Forum del Terzo Settore e le organizzazioni sindacali, abbiamo presentato al Presidente del Comitato dei Sindaci dell'ambito cremonese (che ha avviato un percorso per la programmazione condivisa con l'ambito casalasco), alcuni commenti e proposte al regolamento che ci è stato presentato", aggiunge Amedeo Diotti. 

Tra queste, "si richiede/auspica il coinvolgimento delle associazioni delle persone con disabilità nella stesura dei nuovi regolamenti per quanto di loro competenza". Inoltre si richiede l'installazione di un sistema di monitoraggio che verifichi, dati alla mano, l'impatto del nuovo gettito ISEE, sia dal punto di vista delle finanza locale, sia dal punto di vista delle persone che accedono ai servizi. Si richiedono poi richieste di partecipazione alla spesa ragionevoli e "che la compartecipazione sia modulata in base alla redazione del progetto di vita di ogni persona con disabilità 

Un ulteriore punto presentato dalle associazioni riguarda la richiesta di "regolamenti omogenei nell'applicazione dei principi" e che siano "omogenei anche nelle compartecipazioni per ogni intervento o servizio a parità di ISEE". Allo stesso modo, la "quota minima" definita dai Comuni, dovrebbe avere una base comune di riferimento per non determinare differenze tra i cittadini perché residenti in Comuni diversi.  Infine, le associazioni cremonesi chiedono che i servizi  residenziali per persone con disabilità vengano considerati in modo differente rispetto ai servizi residenziali per persone anziane.

 

27 luglio 2016