Un interessante manuale dell'ILO sull'inclusione (corretta) della disabilità nel lavoro dei media
Che ad oggi il potere
di influenzare l'opinione pubblica ce l'abbiano i media è ormai fatto
indiscutibile. Che chi lavora nei media sia perfettamente informato dei fatti di
cui racconta lo è un po' meno, eppure saremmo tutti d'accordo nel dire che il
lavoro di giornalista è importante nel determinare la velocità con cui una
società si evolve. Così come lo saremmo dicendo che la qualità delle notizie
riportate fa si che i singoli cittadini abbiano gli strumenti necessari per
formarsi una propria opinione e di difenderla, se necessario. Per questo motivo
è fondamentale che televisione, radio, giornali, riviste, internet, social
network ecc facciano passare il messaggio giusto quando si parla di disabilità.
A questo proposito, l'Organizzazione Internazionale per il Lavoro ha voluto
contribuire a migliorare la qualità dell'informazione che passa per i media
pubblicando un utilissimo manuale intitolato "Media
Guidelines for the portrayal of disability" (Linee Guida per
i media su come rappresentare la disabilità).
Oltre a fornire un quadro
generale, dati alla mano, sul livello di esclusione della disabilità dai
palinsesti e dalla carta stampata, sfata quei miti più comuni tanto spiacevoli
ed elenca una serie di definizioni alternative a quegli epiteti che finiscono
per caratterizzare una persona sulla base della disabilità. Il manuale è in
inglese ma per invogliare tutti alla lettura, ne traduciamo alcune parti che
crediamo possano essere utili ed interessanti.
Ma cos'è questa
disabilità?
Il termine disabilità copra un ampia gamma di diversi
impedimenti fisici, sensoriali, intellettivi o psico-sociali che possono o meno
influenzare l'abilità di una persona a svolgere le attività quotidiane, incluso
il proprio lavoro.
Sfatiamo questi miti
Non ci sono molte
persone con disabilità per cui questo non è un tema importante. Le persone
con disabilità sono presenti in ogni società. Molte sono nascoste o escluse
dalla società, sia dentro le loro case che in istituti a causa dello stigma
sociali. Ci sono molte barriere – fisiche, attitudinali, normative, politiche,
di comunicazione – che limitano l'opportunità che queste persone hanno di
partecipare ad un elevato numero di attività. Inoltre, una disabilità può non
essere visibile. Alcune persone con disabilità non pensano, loro stesse, di
esserlo.
La disabilità è un problema di salute. La salute è
importante per tutti, che siano persone con disabilità o meno. Ma la salute non
sempre è l'argomento più importante. La partecipazione di una persona con
disabilità al mondo lavorativo o, più in generale, nella società, richiede la
considerazione di fattori che vanno ben oltre la menomazione in sé; dipende
anche da tutti gli altri aspetti della vita di una persona con disabilità quali
l'istruzione, le esperienze, le capacità, la partecipazione nella società civile
ecc.
L'accessibilità riguarda le rampe, le sedie a rotelle, gli impianti
sanitari. L'accessibilità è fortemente legata al design e prende in
considerazione i bisogni di tutti, che abbiano o meno una disabilità, ed include
fattori quali il colore, i segnali audio come quelli che si sentono vicino ai
semafori, contrasti tonali, superfici, sistemi di miglioramento uditivo, la
presentazione delle informazioni e la segnaletica per trovare la propria méta.
Di un buon livello di accessibilità ne godono tutti.
EVITA FRASI COME... USA FRASI COME
NO: afflitto da sclerosi multipla, paralisi cerebrale ecc
SI: persona
con paralisi cerebrale, persona che ha una paralisi cerebrale
NO: Difetto
alla nascita, deformità
SI: Persona nata con una disabilità, persona con una
disabilità dalla nascita
NO: Il cieco, il non vedente
SI: Persona cieca,
persona non vedente
NO: Costretto su una sedia a rotelle
SI: Persona che
usa una sedia a rotelle
NO: Matto, insano, pazzo, folle, demente, psicotico,
lunatico, schizofrenico, deviato
SI: Persona con una disabilità mentale,
persona che ha la schizofrenia ecc
NO: Storpio
SI: Persona con una
disabilità fisica, persona con mobilità ridotta, persona che cammina con le
stampelle
NO: Sordomuto
SI: Persona sorda, persona che non sente
NO:
Comunità di disabili
SI: Comunità con disabilità
NO: I disabili
SI:
Persona con disabilità, una donna o un uomo con disabilità
NO: Nano
SI:
Persona di bassa statura
NO: Posto riservato agli andicappati, bagni per
handicappati, posto auto per handicappati
SI: Sedili, parcheggi, bagni
accessibili
NO: Invalido
SI: Persona con disabilità
NO: Ritardato
mentale, idiota, imbecille, lento
SI: Persona con disabilità intellettiva,
persona con disabilità nell'apprendimento
NO: Mongoloide
SI: Persona con
sindrome di down
NO: Normale
SI: Persona senza disabilità, persona non
disabile
NO: Spastico
SI: Persona con spasmi muscolari
NO: Persona
che soffre di, Colpito da, Invalido
SI: Persona con disabilità, persona con
paresi cerebrale ecc (la disabilità non è sinonimo di sofferenza)
1 luglio 2010
Per approfondire
scarica
il manuale "Media Guidelines for the portrayal of disability" (in inglese)