contrassegno europeo

Il nuovo codice della strada modifica la norma sulla che impediva al nostro Paese di adottare il tagliando. Ora servirà un regolamento per recepire la raccomandazione UE

Fonte: Corriere della Sera Disabilità - Un unico contrassegno che permetterà di viaggiare liberamente in auto per l'Europa, parcheggiando nelle strisce riservate o avendo accesso alle zone a traffico limitato senza rischiare di prendere la multa. A 12 anni dalla raccomandazione della Comunità europea, che sollecitava gli stati membri a rendere uniformi i tagliandi, sta per arrivare anche in Italia il "Contrassegno unificato disabili europeo" (Cude), già in vigore in 15 Paesi Ue. Finora "l'ostacolo" per adottarlo nel nostro Paese era una specifica norma sulla privacy. Il contrassegno europeo, infatti, ha sul fronte la dicitura "disabile" e il simbolo di riconoscimento internazionale (la sedia a rotelle), in contrasto con l'articolo 74 della legge italiana n. 196/03 che vieta, appunto, l'ostentazione di simboli e diciture su dati sensibili. Con l'entrata in vigore del nuovo codice della strada, viene ora modificata la norma "incriminata". In base all'articolo 58, il divieto riguarderà soltanto «diciture dalle quali può individuarsi la persona fisica interessata». In pratica, si può esporre il contrassegno purché non sia visibile il nome.

SCOGLIO SUPERATO - «Anche gli attuali contrassegni arancioni recano la dicitura "invalidi" e la figura stilizzata – fa notare Gustavo Fraticelli dell'Associazione "Luca Coscioni" - . Ad ogni modo con la nuova legge basta che il tagliando non renda individuabile la persona. Ora sarà necessario un regolamento attuativo per rendere effettiva e immediata l'adozione del contrassegno europeo». Dopodiché sarà più semplice circolare in Europa. «In alcuni Stati l'attuale tagliando arancione non è considerato valido, per cui il parcheggio nelle strisce riservate può costare una multa se si trova un poliziotto meticoloso», sottolinea Fraticelli.
COSA CAMBIA - «Con l'adozione del contrassegno unificato, la persona disabile può vedere riconosciuti i suoi diritti non solo se viaggia in auto per l'Europa, ma anche se circola o sosta in altri comuni italiani: ad oggi, infatti, il tagliando è rilasciato dai comuni di residenza e ognuno ha le sue regole», afferma Claudio Puppo, presidente dell'Anglat, Associazione nazionale guida legislazione andicappati trasporti.
TELECAMERE E ZTL - Resta però un nodo irrisolto: l'accesso ai varchi elettronici. «Il problema esiste soprattutto nei centri storici, dove il controllo delle telecamere non permette di verificare se l'autovettura è munita del "contrassegno disabili" – sostiene Puppo -. Sarebbe opportuno che il tagliando sia munito di un microchip in grado di "dialogare" con la telecamera e far riconoscere l'auto col disabile a bordo. Ci auguriamo che lo preveda la circolare ministeriale che dovrà definire i contenuti del contrassegno europeo, si spera, entro fine anno».
IL TAGLIANDO AZZURRO - La raccomandazione europea non modifica le norme nazionali sui contrassegni. Prevede solo che in tutti gli Stati Ue abbiano le stesse caratteristiche: misure, colore, plastificazione, indicazioni riportate. Proprio per essere facilmente riconoscibili e facilitare quindi gli spostamenti in auto. La forma fisica del contrassegno europeo consiste in un rettangolo orizzontale azzurro, con il simbolo della carrozzina di colore bianco su fondo azzurro scuro. Sulla parte esposta, quindi visibile, sono riportati il numero di serie, nome e timbro di chi lo rilascia, la scritta in stampatello "parcheggio per disabili", la sigla dello Stato membro (I: Italia), circondato dal simbolo dell'Unione europea. I dati anagrafici del titolare, per consentire eventuali controlli da parte delle forze dell'ordine, sono invece riportati sul retro, quindi non visibili.
NEL FRATTEMPO - In attesa del nuovo contrassegno europeo, occorre ancora fare attenzione. Se vi recate in qualche Paese dell'Unione che non riconosce il nostro tagliando arancione e vi capita di trovare un vigile troppo solerte, sappiate che rischiate la multa parcheggiando l'auto nelle strisce riservate. Per non rovinarvi il viaggio, quindi, informatevi sulle normative in vigore nel Paese di destinazione e chiedete ulteriori informazioni una volta arrivati sul posto.
Maria Giovanna Faiella

27 settembre 2010