approvatoLa sentenza del Consiglio di Stato

Fonte www.vita.it - Spetta alle Province assicurare l'assistenza ad personam agli alunni con disabilità. Ad affermarlo è il Consiglio di Stato (Quinta sezione) che ha confermato quanto pronunciato in passato da altre sentenze dei Tribunali amministrativi regionali. La sentenza, depositata il 9 aprile scorso, avvalla la decisione del Tar della Lombardia che, nel giugno 2011, aveva condannato la Provincia di Monza e Brianza ad assegnare a una studentessa di Vimercate nove ore settimanali di assistenza ad personam e "a mantenere tale misura nei successivi anni scolastici". Oltre al risarcimento del danno non patrimoniale.

Di fronte a questa decision e, nel novembre 2011, la Provincia aveva presentato ricorso al Consiglio di Stato. Ma è stata nuovamente smentita: i giudici hanno definitivamente ribadito che per quanto concerne "l'individuazione dell'ente locale competente ad assicurare le misura (l'assistenza ad personam, ndr) la competenza appartiene all'amministrazione provinciale".

La misura di cui si discute rientra quindi nell'ambito dei servizi alla persona e alla comunità, ma non tra i servizi sociali attribuiti ai Comuni. «Questa sentenza esclude in radice che l'assistenza ad personam possa essere ricompresa nei servizi sociali comunali trattandosi di un servizio che costituisce concreta attuazione del diritto allo studio e all'inclusione scolastica - sottolinea l'avvocato Gaetano De Luca, del Servizio legale di LEDHA ed esperto di diritto antidiscriminatorio - Inoltre, la sentenza ribadisce nuovamente la piena esigibilità a ottenere qu esto tipo di servizio senza limiti legati alla disponibilità di risorse».

«È auspicabile che questa sentenza metta fine, una volta per tutte, a quel balletto di responsabilità a cui hanno dovuto assistere le persone con disabilità e le loro famiglie in questi ultimi anni-, commenta Fulvio Santagostini, presidente di LEDHA. L'auspicio è che con il prossimo anno scolastico gli alunni con disabilità che frequentano le scuole superiori possano iniziare le lezioni al pari con i loro compagni di classe. Senza doversi rivolgere ai tribunali per vedere assicurato il diritto all'istruzione».

«Ovviamente questa sentenza non risolve la questione delle risorse. Questione acuita dal fatto che non si capisce quale ruolo nel prossimo futuro sarà riservato all'Istituzione Provincia - conclude Fulvio Santagostini -. Per questo auspichiamo un intervento deciso della Regione per affrontare, sulla base della sentenza del Consiglio di Stato, in un tavolo comune la questione dei finanziamenti da dedicare al diritto allo studio dei ragazzi con disabilità della Lombardia».

19 aprile 2013