bandiera del giappone Quali sono le condizioni delle persone con disabilità vittime del disastro nipponico? Il Japan Disability Forum lancia un appello

Nelle zone del Giappone colpite dal sisma e dallo tsunami dell'11 marzo scorso vi sono centinaia di persone con disabilità in condizioni di estrema emergenza : la situazione più grave è data dalla carenza di carburante ed elettricità che causano difficoltà agli assistenti nel raggiungere le persone con disabilità e creano seri problemi alle persone che per vivere hanno necessità di respiratori elettrici o di altri ausilii tecnologici.

E' per questo che il Japan Disability Forum ha lanciato nei giorni scorsi una petizione (diffusa in tutto il mondo anche attraverso il sito dedicato alla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità delle Nazioni Unite) per il sostegno alle persone con disabilità coinvolte dalla catastrofe.

In particolare, nella petizione si richiama l'attenzione in particolare del Governo Giapponese sulla necessità di:
- monitorare la situazione delle persone con disabilità nelle zone colpite, attraverso i governi locali e le organizzazioni presenti; - assicurare l'accessibilità e la facile comprensibilità del materiale informativo (annunci di emergenza e evacuazione, etc);
- assicurare fonti elettriche sicure per le cure mediche e medicinali;
- assicurare l'accessibilità, i supporti e le cure necessarie all'interno dei centri di accoglienza;
- assicurare assistenza ed adeguato alloggio/ospitalità ; -
nelle fasi di ricostruzione, destinare specifiche risorse ai servizi a favore delle persone con disabilità.

Il diritto delle persone con disabilità a particolare tutela durante le situazioni di emergenza e di rischio è garantito anche dalla Convenzione Onu (che vi dedica uno specifico articolo, l'11), che ne riconosce la particolare vulnerabilità ed i maggiori rischi, impegnando gli Stati Parti ad assumere specifiche misure, anche in via preventiva, per garantire loro adeguata tutela e che ribadisce l'impegno degli Stati nella Cooperazione Internazionale (art. 32).

Non a caso, quindi, sul sito dedicato alla Convenzione Onu da parte dell'ONU è stato proprio in questi giorni pubblicato un interessante contributo che affronta proprio questo tema, anche richiamando all'attenzione le esperienze derivanti da altri gravi disastri e catastrofi (sia naturali, che "umani") avvenuti di recente e che hanno confermato come le persone con disabilità siano vittime assai più vulnerabili e siano discriminate anche nella gestione delle emergenze e nei soccorsi, nonché come spesso tali eventi generino nuove disabilità.

Il documento ribadisce inoltre come nonostante diversi studi dimostrino che la partecipazione delle persone con disabilità (e delle loro organizzazioni) in tutte le fasi del processo di gestione delle catastrofi, e soprattutto durante la pianificazione e la prevenzione, può ridurre significativamente la loro vulnerabilità e aumentare l'efficacia della risposta dei Governi e degli sforzi di recupero e ricostruzione, tale partecipazione sia davvero poco prevista e garantita. Questo provoca gravi iniquità nell'accesso ai soccorsi ed al recupero a lungo termine , sia per le persone che hanno una disabilità al momento del disastro, sia per quelle che la hanno acquisita in tale occasione e tale situazione è ancor più grave per le donne con disabilità che (come la stessa CRPD ricorda) sono spesso soggette a discriminazione multipla.

A questo proposito, Il GPDD (Global Partnership for Disability and Development) sta collaborando con il Segretariato per la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (SCRPD), la Banca mondiale, ed altri soggetti per coinvolgere governi, donatori, e tutti gli attori dello sviluppo nel dibattito circa la necessità ed i mezzi per intraprendere attività inclusive di riduzione del rischio in caso di disastro .
In particolare, a seguito del devastante terremoto di Haiti del gennaio 2010, il GPDD ha creato uno specifico gruppo di lavoro per la ricostruzione inclusiva che ha, a sua volta, sviluppato degli strumenti che contengono utili indicazioni e buone prassi su come affrontare i bisogni delle persone con disabilità, comprese le questioni organizzative ed operative, mirando a proporre un approccio più globale alla gestione delle catastrofi, alla riduzione del rischio ed alla ricostruzione, realmente inclusive.

Riteniamo sia importante mantenere alta l'attenzione su questo tema in maniera forte e costante ed a livello internazionale, ma anche nazionale. Il terremoto che ha colpito l'Abruzzo nel 2009 e le sue drammatiche conseguenze, ancora in atto, devono sicuramente far riflettere la collettività e gli enti preposti nell'attivare con urgenza politiche e programmi per la prevenzione, la gestione e la ricostruzione in caso di catastrofe che riducano il rischio per le persone con disabilità e le loro famiglie di essere discriminate nel diritto a preservare la propria vita, sicurezza e salute.
E la partecipazione ed inclusione sociale è sicuramente la chiave di volta per la realizzazione di questo obiettivo.

21 marzo 2011

Per maggiori informazioni
Leggi la petizione del Japan Disability Forum (in inglese)
Leggi il documento "Disabilità, disastri naturali e situazioni di emergenza (in inglese)

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