Fonte www.disabili.com - Lo scorso 11 luglio è stata presentata una interrogazione parlamentare a prima firma Mandelli (FI) per chiedere ai Ministri di Famiglia ed Economia che l’iva agevolata al 4% sui sussidi informatici, riservata alle persone con disabilità  in possesso di determinati requisiti, venga allargata anche ai servizi internet. 

Nella interrogazione, il deputato ha sottolineato come ci si trovi di fronte ad una ingiusta disparità di trattamento: agli altri ausili informatici è infatti riservata l’iva al 4% (anziché al 22%), quando destinati alle persone con disabilità: perché quindi tenere fuori da questa agevolazione il collegamento ad internet, che è a tutti gli effetti un sussidio tecnico ed informatico (ai sensi della legge 28 febbraio 1997, n. 30 e del decreto del Ministero delle finanze – 14 marzo 1998)?

Attualmente si fa ancora riferimento a  quello stesso decreto 14 marzo 1998, che stabiliva anche le condizioni e le modalità alle quali è subordinata l’applicazione dell’aliquota Iva ridotta al 4 per cento, ai sussidi tecnici ed informatici rivolti a facilitare l’autosufficienza e l’integrazione dei cittadini con disabilità, non considerando però il collegamento internet, ancora poco utilizzato all’epoca della sua emanazione. La stessa guida alle agevolazioni fiscali per le persone con disabilità dell’Agenzia delle Entrate, non menziona infatti il collegamento internet. 

Inoltre, si legge nell’interrogazione, la delibera n. 46/17/CONS, emanata dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in data 26 gennaio 2017 e pubblicata il 24 febbraio 2017, nel proporre «Misure specifiche e disposizioni in materia di condizioni economiche agevolate, riservate a particolari categorie di clientela, per i servizi di comunicazione elettronica da postazione fissa e mobile », prevede agevolazioni solo per portatori di disabilità sensoriali (non udenti e non vedenti) non estendendo le stesse agevolazioni a tutti le persone con disabilità. 

Ricorda infine il deputato che la stessa Autorità all’interno della «Sintesi della consultazione pubblica» ammetteva: «In ordine alla proposta di estensione ad altre categorie di persone con disabilità, preso atto della complessità del reperimento dei dati e delle informazioni necessarie a programmare un intervento mirato e proporzionale, l’Autorità si riserva di valutare, trascorsi sei mesi dall’entrata in vigore delle nuove misure, l’estensione di misure specifiche ad altri cittadini con disabilità che soffrono di gravi patologie invalidanti », ma decorsi 6 mesi non ha provveduto in tal senso.

La richiesta del deputato Mnadelli, quindi, è quella di allargare l’agevolazione anche ai servizi internet, considerato che l’utilizzo di internet facilita non solo la comunicazione interpersonale e l’accesso alla informazione e alla cultura, ma anche il controllo dell’ambiente attraverso tutti i servidi di domotica e assistenti vocali che prevedono l’accesso a un collegamento internet. 

Il testo dell'interrogazione è disponibile cliccando qui