logo_puglia_socialeSono state definite in maniera omogenea su tutto il territorio regionale le quote massime di riferimento.

Fonte www.regione.puglia.it - Una circolare ai Comuni ne chiarisce le modalità di applicazione. Le tariffe per le strutture dedicate alla disabilità, sia di carattere semiresidenziale sia di carattere residenziale, sono state determinate in uno studio di fattibilità elaborato dagli uffici regionali, per definire le tariffe massime di riferimento regionale, calcolate per singolo modulo e senza considerare eventuali economie di scala o altri fattori organizzativi che potrebbero incidere riducendo i costi di produzione dei servizi, in corrispondenza degli standard minimi fissati dal regolamento regionale.

Il provvedimento è di fine anno – la Del. G.R. n. 3032 del 30 dicembre 2010 – ma diventa operativo nelle prossime settimane, a seguito della trasmissione a tutti gli Ambiti territoriali di una apposita circolare e a seguito dell'avvio della ricognizione della spesa sostenuta dalle ASL e dei pazienti presi in carico al fine di pervenire alla determinazione del fabbisogno cui dare copertura per la quota di competenza sanitaria.

Il provvedimento riguarda la definizione delle tariffe massime di riferimento regionali per tutte le strutture previste in Puglia per la disabilità così come riconosciute dal Reg. R. n. 4/2007 (Comunità alloggio, gruppo appartamento, comunità socio educativa e riabilitativa, residenza sociosanitaria assistenziale per disabili, residenza sociale assistenziale per disabili, casa famiglia con servizi formativi alle autonomie, centro diurno socio educativo e riabilitativo e Centro diurno integrato per il supporto cognitivo e comportamentale ai soggetti affetti da demenza).

Proprio per richiamare l'attenzione sulla omogenea modalità di applicazione del nuovo tariffario, qualche giorno fa l'Assessorato regionale al welfare ha emanato una circolare ai comuni pugliesi in cui viene ribadita, nella definizione dei rapporti convenzionali con i soggetti gestori, l'opportunità che i comuni, per quanto riguarda la quota sociale, possano concordare tariffe più vantaggiose, in relazione alle specifiche condizioni organizzative e gestionali delle strutture.

Resta tuttavia ovvio il mantenimento degli standard organizzativi e funzionali e il rispetto dei contratti di lavoro e della regolarità contributiva.

All'interno della circolare, un richiamo, condiviso con l'Anci Puglia, alle direttive regionali in materia di disabilità, con specifico riferimento ai centri diurni per disabili (artt. 60 e 60 ter del regolamento regionale n. 4/2007) che sono definiti quali obiettivi di servizio nel Piano regionale delle politiche sociali 2009-2011, e con alcune precisazioni anche in merito alle autorizzazioni al funzionamento di queste strutture, nonché all'obbligo di attivare le quote di finanziamenti regionali allocate su questo obiettivi di servizio all'interno della programmazione finanziaria del Piano Sociale di Zona.

La circolare inoltre ribadisce che le nuove tariffe come determinate con delibera di giunta regionale n. 3032/2010 si applicano esclusivamente per le prestazioni erogate da strutture residenziali e semiresidenziali per disabili che siano autorizzate in via definitiva e adeguate agli standard strutturali, funzionali e organizzativi previsti dal regolamento regionale n. 4/2007 e s.m.i, e che siano dotate di carta dei servizi, da esporre e portare a conoscenza di tutti gli utenti e i rispettivi nuclei familiari, quindi le stesse non si applicano alle strutture che abbiano solo autorizzazioni provvisorie al funzionamento.

La circolare ribadisce il ruolo fondamentale dell'Unità di valutazione multidimensionale nella scelta dell'inserimento della persona disabile all'interno di una struttura residenziale o semiresidenziale, il cui onere sia posto a carico della ASL e del Comune o della famiglia, e richiama agli obblighi di compartecipazione finanziaria da parte dei comuni sulla base della situazione dell'utenza e nel rispetto del regolamento per l'accesso ai servizi e alle prestazioni adottato da ciascun ambito territoriale e da ciascun comune.

Per maggiori informazioni

Leggi la nota ufficiale dell'Assessorato Welfare della Regione Puglia

19 aprile 2011