logo IstatUn quadro delle risorse impiegate nei comuni nel 2008 pieno di difformità territoriali. Un quadro destinato a peggiorare

Fonte: istat - Nel 2008 i Comuni italiani, in forma singola o associata, hanno destinato agli interventi e ai servizi sociali 6 miliardi e 662 milioni di euro, un valore pari allo 0,42% del Pil nazionale. E' quanto riporta l'Istat con il report, diffuso il 19 aprile scorso, "GLI INTERVENTI E I SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI SINGOLI E ASSOCIATI " .

Rimandando alla lettura integrale del report, riportiamo di seguito alcuni punti salienti/di interesse rispetto a quanto nello stesso contenuto:

I dati mostrano che nel 2008, rispetto all'anno precedente la spesa sociale gestita a livello locale è aumentata del 4,1% , in linea con la dinamica di leggera crescita osservata dal 2003. La spesa media pro capite è passata da 90 euro nel 2003 a 111 euro nel 2008, ma l'incremento è di soli 8 euro pro capite se calcolato a prezzi costanti.

Persistono sensibili differenze territoriali nelle risorse impiegate dai Comuni in rapporto alla popolazione residente: la spesa per abitante varia da un minimo di 30 euro in Calabria a un massimo di 280 euro nella provincia autonoma di Trento.
Le Regioni che si "classificano" per prime, in base alla quota di pil destinata, sono, dopo la provincia di Trento, Friuli e Val D'Aosta , mentre "in coda" possiamo trovare Campania, Molise e Calabria .

Dal punto di vista della tipologia di bisogno su cui si concentrano le risorse, le differenze regionali risultano ancora più significative. Le regioni del Sud, dove si usufruisce, in generale, di una spesa sociale pro-capite mediamente più bassa rispetto al resto d'Italia, presentano una quota maggiore di risorse assorbite dalle politiche di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale: il 12,3% (con un picco del 24% in Calabria), contro il 6,5% del Nord Italia. Viceversa, nel Nord c'è una maggiore concentrazione di risorse verso gli anziani e, soprattutto nel Nord-est, verso le persone con disabilità .

A proposito di disabilità, la spesa complessiva nel 2008 ammonta a 1 miliardo 408 milioni di euro, il 4% in più rispetto all'anno precedente, con una spesa media per ogni persona con disabilità di 2.500 euro. Tuttavia anche in questo caso viene rappresentato un quadro di profonde differenze regionali: si passa, infatti, dai 658 euro all'anno del Sud ai 5.075 del Nord-est.

Ma dove "prendono" le risorse i Comuni? Su un totale di 8 miliardi e 712 milioni di euro di spesa impegnata, le risorse provengono principalmente:
- da risorse proprie per il 62% (in maggior quota per le Regioni del Nord)
- dal fondo indistinto per le politiche sociali per il 15%
- da fondi regionali vincolati per il 14,9%
a queste "fonti" bisogna aggiungere il 10,7% a livello nazionale (933 milioni di euro) di compartecipazione degli utenti con ed il 12,8% (1 miliardo e 116 milioni di euro) è a carico del SSN (con variazioni territoriali molto ampie, che riflettono i diversi modelli organizzativi regionali).

Da una prima lettura dei dati, ci balza subito agli occhi qualche perplessità e riflessione circa il futuro , e soprattutto:
- non sarebbe forse una possibile soluzione alle profonde difformità territoriali pensare e ri-pensare i "vecchi cari" Livelli Essenziali?
- il nuovo sistema di federalismo fiscale che il nostro Governo sta mettendo a punto proprio in questi mesi migliorerà o peggiorerà la situazione?
- come inciderà su questo sistema il drastico taglio al Fondo per le politiche sociali per il 2011 (che rappresenta - come si evince dai dati - la prima fonte di risorse "esterna" ai Comuni, insieme a contribuzione delle famiglie e SSN)?

10 maggio 2011

Per maggiori informazioni

Scarica il rapporto Istat sulla spesa sociale dei comuni italiani