bambiniUn'analisi del Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza

Come stanno i bambini e i ragazzi italiani rispetto ai coetanei di altri paesi europei? Come sono cambiate le loro condizioni di vita e la loro quotidianità nell'ultimo decennio? Come variano le loro condizioni di benessere secondo le regioni in cui vivono? Il Quaderno 51 del Centro nazionale cerca di dare una risposta a queste domande, proponendo un'accurata aggregazione e analisi dei diversi indicatori statistici istituzionali a oggi disponibili.

La pubblicazione è curata da Valerio Belotti, docente di sociologia all'Università di Padova, e da Enrico Moretti, responsabile dei servizi statistici all'Istituto degli Innocenti di Firenze. I dati, spiega Belotti nel suo contributo introduttivo, si trovano «sparsi un po' dappertutto, a volte nelle statistiche sanitarie, a volte in quelle sulla popolazione o in quelle scolastiche». La frammentazione delle informazioni che riguardano i minori «riflette la loro marginalità sociale: bambini e adolescenti sono importanti in quanto "oggetti" di organizzazioni sociali governate dagli adulti, più che in base al loro essere cittadini a cui dover riconoscere una specifica visibilità statistica».

Partendo da questa premessa, il volume tenta di rendere disponibili, in un unico contenitore, tutte le principali statistiche istituzionali presenti in Italia sui bambini e sugli adolescenti, per sviluppare, poi, nuove argomentazioni, anche indirizzate a segnalare lacune informative.

Gli ambiti presi in considerazione per riorganizzare i dati non rispecchiano i tradizionali settori statistici, ma dei principi che si rifanno alla Convenzione Onu sui diritti del fanciullo.

Il Quaderno, intitolato "L'Italia minore. Mappe di indicatori sulla condizione e le disuguaglianze nel benessere dei bambini e dei ragazzi" , è suddiviso in quattro capitoli. Il primo offre l'analisi di alcune esperienze internazionali e presenta la proposta di una nuova mappa di organizzazione dei dati; il secondo propone un'analisi dei principali mutamenti che hanno interessato le condizioni sociali dei bambini e dei ragazzi nell'ultimo decennio; il terzo cerca di posizionare queste condizioni all'interno di uno sguardo europeo per far emergere alcune peculiarità nazionali e il quarto, infine, propone un quadro comparativo sulla disuguaglianza nelle opportunità di benessere dei bambini e degli adolescenti italiani nelle diverse regioni del nostro Paese.

Il quadro che emerge dai vari contributi del volume è complesso e articolato. Uno dei principali mutamenti che caratterizza l'ultimo decennio è rappresentato dalla costante perdita di peso dei bambini e dei ragazzi nella composizione della popolazione, dovuta all'aumento delle speranze di vita e quindi del peso delle generazioni più anziane, ma anche al calo delle nascite.

Altri cambiamenti rilevanti, la diversificazione delle forme familiari e la crescita della povertà familiare e individuale.

Nella comparazione con gli altri paesi europei, le criticità risultano numericamente più significative rispetto alle performance di rilievo (relative, ad esempio, all'inclusione scolastica). «Volendo dare una valutazione sintetica di queste criticità», spiega Belotti nel volume, «si potrebbe affermare che le condizioni dei bambini e dei ragazzi italiani, nel confronto comparativo, tendono a caratterizzarsi nel tempo almeno per tre grandi tratti: la marginalità della spesa sociale nazionale rivolta ai bambini e alle loro famiglie; un'accentuazione di alcuni aspetti del disagio scolastico, sia oggettivo che soggettivo; la disuguaglianza interna al Paese delle opportunità di benessere, soprattutto in riferimento a quello materiale».

Per maggiori informazioni

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17 maggio 2011