falsi_invalidiLa FISH Umbria smentisce le cifre regionali dell'INPS sui falsi invalidi

Fonte www.superando.it - In questi ultimi mesi una diffamatoria campagna di stampa - orchestrata da alcuni settimanali e quotidiani con l'avallo dell'INPS - tende a far transitare l'idea che l'Umbria sia una sorta di "paradiso dei falsi invalidi" (da «Panorama» del 24 marzo scorso: «Delle 100.000 verifiche straordinarie dello scorso anno ne sono state definite finora 47.000 con il 23 % delle revoche, ma con punte del 53 % in Sardegna e del 47 % in Umbria» o ancora, «l'Umbria con il 6,8 % e la Sardegna con il 6,6 % sono le Regioni con le maggiori percentuali di invalidi civili rispetto alla popolazione»).

Nello stesso giornale - com'è noto - si è persino arrivati a mettere in copertina una vignetta con un Pinocchio in carrozzina e l'epiteto SCROCCONI. Denunciamo l'assoluta non veridicità di queste affermazioni, dovute a un modo falso di fare statistica. Ma soprattutto contestiamo la strisciante operazione culturale che vuole minare dalle fondamenta la normativa in materia, stravolgendo di fatto i princìpi ispiratori della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con disabilità.

Infatti, delle 417 indennità revocate in Umbria nel 2010 (pari all'8,4% dei 3.857 casi esaminati e non dunque al 47%, come dice «Panorama»), il 50% riguardava malati oncologici, sottoposti a trattamenti chemioterapici, in seguito fortunatamente guariti. Sul rimanente 50% si aprirà un contenzioso giudiziario, di cui si vedranno gli sviluppi.

E qui si apre il discorso sull'INPS che continua ad applicare criteri di valutazione tutti suoi nel riesaminare in modo sistematico tanti casi di invalidità civile, in modo difforme dalla normativa vigente, con il solo obiettivo di tagliare le prestazioni economiche e fare cassa. Così può accadere - com'è effettivamente accaduto - che un giovane cerebroleso di bell'aspetto si veda togliere l'indennità di accompagnamento, perché «non sembra un malato» o che decine di persone vadano a sottoporsi a visita INPS in ambulanza, tanto stanno bene! E che si continuino a sottoporre a visita persone con disabilità dalla nascita o a chiedere le mappe cromosomiche a persone affette da sindrome di Down.

Esiste un diritto delle persone con disabilità che non può essere abbattuto dal fuoco delle bugie: i Pinocchi sono loro!

Articolo di Raffaele Goretti, Vicepresidente della FISH Umbria

25 maggio 2011