commissione_europeaLe cause: disoccupazione e mancato rispetto della legge sul lavoro

Fonte www.disablog.it - Spetta agli Stati membri della Comunità Europea garantire l'occupazione delle persone con disabilità. E' quanto ribadito dalla Commissione Europea in risposta ad una petizione (la n. 1273/2010) lanciata dall'abruzzese Lorenzo Torto nel gennaio 2011. Due le questioni sollevate da Torto: la prima, riguarderebbe il livello di disoccupazione delle persone con disabilità in Italia che sarebbe due volte maggiore rispetto a quello di altri Paesi e, la seconda, non meno importante, le difficoltà che l'Italia incontra nel vedere rispettata la legge sull'occupazione dei cittadini con disabilità.

Preoccupazioni queste che, in linea con la strategia di Lisbona dell'Ue per aumentare il livello di occupazione, sono alla base della decisione di interpellare la Commissione Europea. E la risposta dell'istituzione comunitaria non ha tardato a farsi sentire. Secondo la Commissione, garantire l'occupazione dei soggetti con disabilità e le condizioni favorevoli «spetta a ciascuno Stato membro» perché rientrerebbe nelle questioni di competenza statale (la cosiddetta «domestic jurisdiction»).

Compito della Commissione Europea sarebbe quello di vigilare affinchè vengano rispettate le norme statali sul diritto di impiego degli individui con disabilità, impegno sancito dalla partecipazione della Comunità Europea alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e dalla EU disability strategy 2010-2020.

Il sistema di controllo giurisdizionale della UE prevede diversi gradi di giustizia: quello nazionale e quello comunitario (Corte di giustizia europea). Nel momento in cui un cittadino europeo vede violato un suo diritto deve rivolgersi ad un tribunale nazionale perché esso venga ripristinato. Solo nei casi in cui la sentenza interna non lo soddisfi i giudici possono chiedere una pronuncia pregiudiziale della Corte Europea (secondo grado di giustizia). Nel rispondere alla petizione, quindi, la Commissione ricorda proprio questo sistema e, avendo l'Italia una legge che tutela l'occupazione della popolazione con disabilità (legge 68/99) e norme che stabiliscono i gradi ed i tipi di disabilità ed i rispettivi diritti di pensionamento e di impiego, la materia è di competenza del giudice nazionale e, solo nei casi sopra citati, è rinviata alla Corte Europea di giustizia.

Per questo la Ue invita il cittadino abruzzese a rivolgersi prima ai tribunali nazionali. Un caso di intervento comunitario a difesa delle persone con disabilità si registra nel 2006 quando la Commissione Europea ha avviato una procedura di infrazione contro l'Italia perché non è riuscita a recepire completamente la direttiva 2000/78/CE. Oggetto della direttiva è l'obbligo dei datori di lavoro di garantire un ambiente di lavoro favorevole, comodo e consono alle esigenze dei lavoratori con disbailità: dal momento che la legge italiana non prevede nulla in merito, la Commissione ha deciso all'inizio di aprile 2011 di sottoporre il caso alla Corte Europea di giustizia.

Si intravedono sanzioni all'orizzonte. Per il momento però per i disoccupati con disabilità in cerca di lavoro giustizia non è fatta.

25 maggio 2011