com.dir.umaniLo dice il rapporto del Comitato per la promozione a un anno dalle raccomandazioni dell'Onu

Fonte - www.vita.it - L'assenza di un'Istituzione nazionale indipendente per i diritti umani e la mancata attuazione delle "raccomandazioni" del Consiglio dell'Onu per i diritti umani nell'ambito della Revisione Periodica Universale in merito ai migranti, rifugiati e diritti delle minoranze, sono stati denunciati a Roma durante la presentazione di "L'Italia a un anno dalle raccomandazioni dell'Onu per i diritti umani: primo rapporto di monitoraggio delle Ong e associazioni aderenti al Comitato per la promozione e la protezione dei diritti umani".

Con questo rapporto, il Comitato che riunisce 83 organizzazioni e associazioni italiane, vuole dare un contributo concreto ad una nuova consapevolezza della centralità dei diritti umani, alla divulgazione di una cultura diffusa e alla elaborazione di una politica sistematica, coerente, trasparente e partecipata per "la realizzazione di tutti i diritti umani per tutti".

Il governo italiano ha quattro anni di tempo per attuare le raccomandazioni, ma in un anno non sono state neanche tradotte ufficialmente e vi è la richiesta da parte del Comitato di creare un organo ad hoc necessario sia per tale traduzione e soprattutto per l'attuazione di tali raccomandazioni.

Inoltre il Comitato chiede al Governo di preparare, seguendo l'esempio di altri Paesi dell'Ue, un rapporto di "follow up" a medio termine, di renderlo pubblico inviandolo all'Ufficio dell'Alto Commissario dell'Onu per i diritti umani e di promuovere la diffusione in Italia dei contenuti delle raccomandazioni e del meccanismo di Revisione Periodica Universale.

Il rapporto denuncia anche che l'Italia non ha ancora ratificato il protocollo opzionale alla Convezione contro la tortura e questo significa che il nostro Paese non è dotato di un organismo indipendente che possa visitare carceri e anche i centri per i migranti e i richiedenti asilo per valutarne le condizioni di trattamento.

Il corposo documento del Comitato segnala che tutte le raccomandazioni in merito ai diritti dei migranti, dei rifugiati, alle discriminazioni razziali e ai diritti delle minoranze non sono ancora state attuate neanche in parte e, si legge: «si assiste ad un'accentuazione degli strumenti di repressione nei confronti degli immigrati, come quando di definisce reato l'ingresso e il trattenimento irregolari dei cittadini dei paesi terzi in territorio nazionale».

Nelle 127 pagine viene messo in luce infine come l'Italia, pur avendo svolto un ruolo di primo piano nell'elaborazione della Dichiarazione dell'Onu sull'educazione e la formazione ai diritti umani e l'ingresso del tema diritti umani nelle scuole, non abbia inserito a pieno titolo l'educazione ai diritti umani nell'assetto istituzionale e sociale e, ancora, come manchi di sistematicità, essendo tutto rimesso alla discrezionalità dei dirigenti scolastici e docenti, oltre che alle associazioni di volontariato.

Infine il rapporto affronta la questione dei diritti dei minori evidenziando come in Italia non sia stata intrapresa una riforma della giustizia minorile e non vi sia un adeguato Piano nazionale Infanzia e sia assente un coordinamento con il piano per la famiglia.

Per maggiori informazioni

Scarica il rapporto del Comitato

10 giugno 2011