immagine di una scritta SOSUna manovra che metterà in ginocchio le Regioni!

Tratto da: www.disablog.it - ROMA – "Per il Servizio sanitario pubblico è allarme rosso: il contributo al risanamento pesa per 8 miliardi nel biennio 2013-2014 sul Fondo Sanitario Nazionale". Lo denuncia, in una nota, il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, parlando della manovra economica.

Tale decisione, spiega, "comporta l'impossibilita' di siglare il futuro ‘patto per la salute', giacche' per sottoscrivere un patto le parti devono essere almeno due. E cio' significa mettere in soffitta uno strumento di collaborazione istituzionale tra Governo e Regioni che ha garantito la tenuta del sistema sanitario sia sul versante della erogazione dei servizi che sul versante economico finanziario, come riconosciuto da dalla stessa Corte de conti. Le conseguenze di questa manovra non solo compromettono i risultati fin qui raggiunti, ma porteranno purtroppo nei prossimi anni tutte le Regioni ad essere soggette ai piani di rientro sanitario e quindi ad aumentare l'imposizione fiscale dovunque. E la situazione in sanita' sara' aggravata dagli interventi che colpiranno il welfare con conseguenze gravissime per gli enti locali".

"Segnalo solo il mancato finanziamento del fondo per la non autosufficienza e l'estrema esiguita' del fondo per le politiche sociali. Inoltre in questa manovra – prosegue Errani – non ci sono misure reali per la crescita: strumenti indispensabili per risollevare il Paese dalla crisi La manovra sul patto di stabilita' rischia invece di compromettere qualsiasi politica d'investimento che negli ultimi anni ha visto le regioni protagoniste con le erogazioni di propri fondi. Con queste norme non sara' possibile promuovere politiche di sviluppo, in particolare per i settori industriali, a favore delle imprese e dell'occupazione".

Quanto poi al finanziamento del trasporto pubblico locale "rispettando un accordo che il Governo ha sottoscritto con le Regioni il 16 dicembre 2010 – sono necessari ulteriori 1,1 miliardi di euro affinche' si possa procedere alla fiscalizzazione a decorrere dal 2012. Non basta: ancora una volta si riducono le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate, si azzera il Fondo strategico per lo sviluppo del Paese (che fino al 2014 ammontano a 1,136 miliardi di euro), e si revocano i finanziamenti assegnati dal CIPE, circa1,5 miliardi di euro, e le misure di ridefinizione degli ammortamenti finanziari sui beni gratuitamente devolvibili che faranno saltare tutti i project financing".

La versione integrale di questo articolo è disponibile all'indirizzo: www.asca.it

11 luglio 2011