Fonte www.ilfattoquotidiano.it - Anche Anffas prende posizione sulla mancata proroga del beneficio per i lavoratori "fragili" (persone con immunodepressione, sottoposte a terapie salvavita, ecc.) di assentarsi dal lavoro per non incorrere all'infezione da Covid-19. La richiesta di Anffas è altresì quella di richiedere l'accesso al beneficio qualora venga riproposto e che ne sia resa più semplice la fruizione visto che le modalità di accesso previste dall'art. 26 del "Cura Italia" risultano abbastanza farraginose.

Intervistato da Il Fatto Quotidiano, è intervenuto sulla questione l'Avv. Gianfranco de Robertis, consulente legale di Anffas Nazionale che ha collaborato alla stesura della norma originaria che chiede di prorogare prima possibile e al tempo stesso di semplificarla.

Già nella prima formulazione – spiega l’avvocato de Robertiserano state inserite disposizioni pasticciate, ad esempio sul fatto che per coloro che sono in possesso della 104 ma non hanno un’indicazione di gravità dovesse rendersi necessaria una certificazione ulteriore da parte dei “competenti organi medico-legali”, una formulazione vaga che ha dato la stura a una serie di dubbi se a dover certificare l’immunosoppressione fosse quello dell’Inps o il medico di famiglia come aveva ritenuto la Presidenza del Consiglio”.

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