Fonte qds.it - Ricomincia il calvario degli studenti con disabilità siciliani: la negazione del diritto allo studio entra dalla porta ed esce dal portone. Un prezzo ingiusto, nonostante vi siano i fondi, una storia siciliana che si ripete impetuosamente: il rimpallo di responsabilità fra Ufficio scolastico regionale, Regione Sicilia, ex province e comuni.

La discriminazione che gli alunni con disabilità siciliani, i loro genitori e familiari sono costretti a subire è un tema non più rinviabile, perché ancora oggi la campanella non suona per tutti: il diritto allo studio è ancora troppo poco esigibile.

È arrivato settembre e la scuola ha aperto le sue porte; i servizi migliorativi, integrativi e aggiuntivi della Regione Sicilia per cui sono stanziati, per tutto l’esercizio finanziario 2021, la somma di 5 milioni di euro, pensati per supportare e risolvere i problemi ormai storici, legati all’assistenza di base, rischiano invece di essere essi stessi il problema.

La legge regionale n. 9 del 15/04/21 disciplina infatti all’art. 41 proprio i “progetti in favore degli studenti con disabilità”. Si tratta dei cosiddetti servizi integrativi, aggiuntivi e migliorativi pensati affinchè il tempo destinato allo studio e la qualità della vita degli alunni con disabilità sia la migliore possibile. Il problema delle assistenze scolastiche ogni anno si ripete, eppure, per garantire le assistenze agli studenti con disabilità occorrerebbe semplicemente applicare le norme.

Su una cosa occorre fare estrema chiarezza: nonostante le possibili difficoltà esistenti, l’assistenza di base in favore degli studenti con disabilità deve essere garantita comunque, senza se e senza ma.

“Comprendiamo le difficoltà legate alla nascita dei servizi integrativi, migliorativi e aggiuntivi, in favore degli alunni con disabilità, d’altronde sappiamo bene, a nostre spese, che il concetto di personalizzazione degli interventi è lontano dal modo di ragionare delle nostre istituzioni e da una certa burocrazia, non a caso per quattro anni ci siamo incatenati in diversi istituti scolastici della città a inizio anno, proprio per sensibilizzare su questi temi.” Dichiara Antonio Costanza Presidente di Anffas Palermo e Vicepresidente di Anffas regione Sicilia, ed aggiunge: “Se ci sono problemi legati alle UVM, vale a dire le unità di valutazione multidimensionale, che devono indicare in che misura questi servizi possono essere effettivamente di supporto agli alunni con disabilità, provveda l’Asp e chi di competenza, compreso le Aree metropolitane, i Liberi Consorzi, l’Ufficio Regionale Scolastico e le Scuole. Non in ultimo le istituzioni scolastiche che non lo stanno già facendo, provvedano, ad erogare il servizio di assistenza di base, di cui sono responsabili. Le alunne e gli alunni con disabilità, e le loro famiglie sono stanchi: i diritti non sono concessioni”.