Fonte www.vita.it - Sono le parole dialogo, ascolto e condivisione il leitmotiv del primo incontro tra la viceministro Maria Teresa Bellucci, cui la premier Giorgia Meloni ha delegato le politiche sociali e il Terzo settore, e i rappresentanti del Comitato editoriale di VITA, nell’incontro che si è tenuto online nel pomeriggio di mercoledì 18 gennaio*. Un classico e una tradizione per la comunità di VITA, confrontarsi con il titolare del dicastero del welfare sui temi che di anno in anno, di governo in governo, interessano o preoccupano il mondo del Terzo settore.

Bellucci, che ha alle spalle l’esperienza di presidente del Modavi e nel suo partito Fratelli d’Italia era responsabile del Terzo settore, in poco più di un’ora, con il coordinamento del direttore di VITA, Stefano Arduini, ha cercato di rispondere alle numerose domande arrivate dai rappresentanti delle 76 organizzazioni del Comitato editoriale che l’hanno chiamata a intervenire sui principali temi all’ordine del giorno: dalla riforma della non autosufficienza, attesa al consiglio dei Ministri di giovedì 19 gennaio, ai temi della povertà e del Reddito di cittadinanza, ma anche su tutto il comparto fiscale per gli Enti di Terzo settore - Ets, ultima tappa della Riforma.

Esordendo, Bellucci ha voluto sottolineare come la delega ricevuta, quella alle Politiche sociali «sia un unicum. È un fatto che mostra l’importanza che si vuole dare loro». Ha rivendicato il fatto di aver convocato il Consiglio nazionale del Terzo settore già a fine 2022, ma anche di voler ampliare la platea per un confronto e un dialogo «favorirò e supporterò luoghi di incontro per permettere a tutti di poter dare un contributo perché le politiche pubbliche per essere sostenibili hanno bisogno di una rete che stringa un patto di alleanza» e ha annunciato di voler inaugurare una stagione di «dialogo e interlocuzioni».

Sui ristori per i costi energetici, dai quali il Terzo settore è stato escluso, si è difesa richiamando i tempi stretti per l’approvazione della legge di Bilancio: «Siamo consapevoli di non aver dato attenzione a tutti i temi sul tappeto, ma pensiamo di avere a disposizione cinque anni» e sulla riforma fiscale per il Terzo settore ha detto di attendere il parere di Bruxelles. Sul Piano nazionale di ripresa e resilienza - Pnrr, ha annunciato inoltre l’apertura di tavoli di lavoro specifici.

Non autosufficienza e riforma

Sulla Riforma della non autosufficienza, su cui è intervenuta Eleonora Vanni, presidente di Legacoopsociali, la viceministro ha parlato della necessità di riorganizzare il sistema dell’assistenza di prossimità e ha voluto sottolineare come, con il nuovo Governo, si stia puntando a una condivisione interministeriale con il ministero della Sanità. «Non si può parlare di assistenza e di integrazione delle politiche socio-sanitaria se i dicasteri non parlano tra di loro», ha osservato. Ora ha assicurato Bellucci, sul tema dialogano, oltre a lei, anche i ministri Maria Elvira Calderone (Lavoro) e Orazio Schillaci (Sanità) «e a questo tavolo partecipano anche le parti sociali».

Povertà e Reddito di cittadinanza

Sull’emergenza povertà, di fronte alla preoccupazione di Angelo Moretti (Rete per un nuovo welfare) sulla chiusura del Reddito di cittadinanza-Rdc, alle riflessioni di Antonio Rossini (Alleanza per la povertà) e di Marco Lucchini (Banco Alimentare) impensierito dei cronici ritardi sui piani settennali dell’Unione europea per gli aiuti alimentari, Bellucci ha rivendicato la decisione del Governo di «riformare il Reddito di cittadinanza, perché ha fallito i suoi obiettivi sia come risposta alla povertà sia sulle politiche del lavoro».
La viceministro ha poi spiegato che si pensa alla creazione di due strumenti distinti. Uno dedicato alla povertà, «certo con trasferimenti economici, ma anche con un affiancamento da parte dei servizi, serve una risposta sociale, una mediazione famigliare e culturale, un’assistenza che potrà essere fatta dai comuni con il Terzo settore che è capace di gestire le risposte sociale». Mentre per quanto riguarda il lavoro «serve uno strumento di politiche attive perché qui il Rdc ha fallito», ha insistito prima di sottolineare la necessità di agire anche sul fronte della formazione ed evitare in futuro di restituire come fatto di recente i miliardi dell’Europa su questo capitolo perché non spesi. «Sono tutti temi che affronteremo in tavoli congiunti e per la povertà alimentare ha già parlato con il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida».

Fra immigrazione, riforme ed Europa

Su un aspetto specifico dell’immigrazione rappresentato dai minori stranieri non accompagnati – Msna che la viceministro ha riconosciuto essere molto importante, sottolineando l’importanza anche di un confronto con le realtà sociali, ha aggiunto che «dobbiamo lavorare per realizzare politiche sostenibili: abbiamo cinque anni davanti, avere un’intera legislatura a disposizione è la chiave di volta».

Ritornando sul tema della riforma fiscale, del Runts e alla definitiva messa a terra della Riforma del Terzo settore sollevato sia da Francesca Coleti di Arci e da Loris Cavalletti di Anteas, la viceministro ha sottolineato la necessità di «far capire all’Europa che non siamo di fronte ad aiuti di Stato facendo conoscere il modello italiano del Terzo settore, noi ci stiamo impegnando per raccontare questa storia che è frutto del genio italiano per la solidarietà e lo potremo fare anche creando momenti di condivisione e conferenze». Ha poi invitato i membri del Comitato editoriale di VITA a partecipare a queste conferenze proprio per «far conoscere questo nostro modello di solidarietà che è anche trasferibile e che è l’unico settore in crescita nonché un settore strategico».

Al termine dell’incontro con ancora tanti temi da affrontare la viceministro ha lanciato un «arrivederci», annunciando l’avvio di una nuova stagione «di dialogo, ascolto e condivisione». Non resta che attendere il prossimo appuntamento.

*a cui ha preso parte anche Anffas