bambini_cerchioI dati ufficiali sui minori in Italia

Fonte www.minori.it - Scende ancora la mortalità infantile, i tumori sono la prima causa di morte nella fascia 1-14 anni e tanti minori fanno una vita troppo sedentaria o mangiano in modo scorretto: lo riporta la Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2009-2010 (leggi la nostra news sull'argomento cliccando qui), presentata il mese scorso al Parlamento dal ministero della Salute. In un paese nel quale il 20,3% degli abitanti ha più di 65 anni e con un tasso di mortalità crescente (9,7 ogni mille abitanti), la percezione dello stato di salute di bambini e adolescenti rimane però costante.

Secondo l'Indagine multiscopo Istat 2008 il 91,8% dei bambini e ragazzi della fascia di età 0-14 anni è in buona salute: solo il 9,6% presenta una o più malattie croniche, mentre solo l' 1,6% soffre di due malattie o più croniche. Le patologie più frequenti sono le malattie allergiche (soprattutto nei maschi, 8,3%), la bronchite cronica, i disturbi nervosi. L'asma colpisce oggi il 10% della popolazione infantile, contro il 2,3% degli anni Settanta. I dati relativi alla mortalità infantile confermano la riduzione delle principali cause di morte come problemi di origine perinatale, traumatismi e avvelenamenti, malformazioni congenite, tumori.

Tra 2001 e 2008, la mortalità infantile è andata in continua diminuzione, con una calo del 22% per i maschi e del 24% per le femmine: il numero di decessi nel primo anno di vita per i maschi passa da 1370 nel 2001 a 1108 nel 2008 e per le femmine, rispettivamente, da 1112 a 889 casi, nonostante un aumento del numero di nati vivi nel periodo. Le variazioni del tasso di mortalità infantile sono ancora più consistenti: passando nei maschi da 4,92 per 1.000 nati vivi del 2001 a 3,79 del 2008 e nelle femmine da 4,21 a 3,21. Questa riduzione però procede su un doppio binario: se è vero che si è ridotta in modo significativo nella fascia 1-4 anni, è invece cresciuta per entrambi i sessi nella fascia 5-14.

Il Mezzogiorno rimane comunque più indietro in questo calo rispetto al nord Italia e al Centro: nel 2009, il tasso di mortalità al Sud è stato pari a 4 per 1000 nati viti, rispetto al 3,6 del Centro e al 3 del Nord. Dopo il primo anno di età, leucemie e tumori sono la prima causa di mortalità per tutte le fasce d'età infantili. È un elemento in linea con gli altri paesi europei dove colpiscono 140 bambini ogni milione nella fascia 0-14 anni.

Tra l'altro, l'incidenza è aumentata negli ultimi anni: «In Italia, il rapporto 2008 dell'Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) – si legge nella relazione del ministero - sui Tumori Infantili ha confermato un trend di aumento dei tassi di incidenza di tutti i tumori pediatrici pari al 2% annuo: da 147 casi per milione di bambini l'anno nel periodo 1988-1992 a 176 tra il 1998 e il 2002». Inoltre, i tassi di incidenza italiani per tutti i tumori «sono risultati complessivamente più alti di quelli medi europei degli anni Novanta (140 per milione di bambini per anno) e di quelli americani (158)».

Traumi e lesioni sono invece la seconda causa di mortalità nella fascia under 14. Nella fascia d'età sopra i 15 e fino ai 44 anni, prevalgono le morti violente (più di 5mila su 14mila), soprattutto a causa di incidenti stradali (che sono anche la prima causa di morte nella fascia 15-35 a livello europeo). Entrando nel dettaglio, il numero di morti nella classe di età 0-4 anni ammonta a 13, a 19 nella classe di età 5-9, a 39 nella classe di età 10-14 e a 268 nella classe di età 15-19; in totale nella classe di età 0-19 anni si sono verificati 339 morti (su un totale di più di 4200 vittime).

Gli incidenti domestici sono un altro fattore di rischio per i minori. Fino ai 14 anni di età, i più colpiti sono i maschi, mentre il rapporto si ribalta nelle età successive. Particolarmente esposti sono i bambini piccoli, sotto i sei anni: il 13% aveva infatti subito un incidente negli ultimi tre mesi.

Capitolo fumo: più della metà dei bambini italiani vive in famiglie in cui almeno uno dei genitori è fumatore e almeno il 15% dei casi di asma tra minori è dovuto al fumo dei genitori. Maggior rischio di malattie respiratorie è stato riscontrato tra i bambini la cui abitazione è riscaldata con combustibili ad alto potenziale inquinante (legna, carbone, gas in bombole), come anche tra coloro che vivono in strade ad alta densità di traffico.

I giovani comunque rimangono i fumatori più accaniti: la loro percentuale è stabile nell'età compresa tra 15 e 24 anni, cioè il 21,5% di fumatori (27,4 maschi, 15,5 donne).

La relazione del ministero batte in particolar modo su alimentazione e stile di vita corretti, soprattutto per la popolazione più giovane. Lo studio Hbsc, avviato nel corso del 2010, ha consentito di fotografare i comportamenti dei ragazzi in età preadolescenziale (11-14 anni): tra le altre cose è risultato che la verdura rimane il nemico principale a tavola soprattutto per i maschi, mentre è maggiormente consumato dalle ragazze. Per cambiare queste abitudine ci vorrebbe un intervento attivo delle scuole, ma è stato rilevato come il 50% delle scuole italiane abbia distributori automatici di alimenti che dispensano bibite (zuccherate e/o gassate), merendine preconfezionate, caramelle e snack in oltre l'80% degli istituti scolastici. In poche scuole invece sono disponibili frutta o yogurt.

La raccolta dati OKkio alla Salute 2010 ha permesso poi di scoprire l'esistenza di abitudini alimentari non corrette già in tenera età: per esempio, è emerso che, su un totale di oltre 40.000 alunni, il 9% dei bambini salta la prima colazione, il 30% fa una colazione non adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati e proteine) e il 68% fa una merenda di metà mattina troppo abbondante; il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura e il48% dei bambini consuma quotidianamente bevande zuccherate e/o gassate.

La stessa indagine, compiuta sui bambini delle terze elementari, ha messo anche in luce come il 22% dei bambini pratichi sport per una sola ora a settimana e il 18% non abbia fatto attività fisica nel giorno precedente l'indagine. Inoltre, la metà circa dei bambini ha la televisione in camera, il 38% guarda la televisione o gioca con i videogiochi per 3 o più ore al giorno e solo un bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta.

Solo il 43% delle madri di figli fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga un'attività motoria insufficiente e il 34% delle classi svolge meno di due ore di attività motoria a settimana. Questo sicuramente ha conseguenze sull'incidenza dell'obesità tra i bambini: si stima che un milione di bambini tra i 6 e gli 11 anni sia sovrappeso o affetto da obesità, con particolare frequenza al Sud.

19 gennaio 2012