avviso_2Precisazioni di Palazzo Chigi

Fonte www.nonprofitonline.it - Nessun arretramento sull'Imu per gli immobili di proprietà della Chiesa e degli enti non profit da parte del Governo, ma la conferma della linea di assoluto rigore e trasparenza più volte sostenuta.

Un articolo di Repubblica di ieri invece imputava al Governo un tentato colpo di mano alla Camera , per sollevare dal versamento dell'imposta la Chiesa e gli enti non profit relativamente alle porzioni di immobili ad uso "misto" (leggi la nostra news cliccando qui) da cui si trae profitto - cliniche, alberghi, ostelli, mense, sedi varie - con una semplice modifica del loro statuto, da apportare in corsa entro dicembre.

Il Governo, in una nota del 12 novembre, ha voluto fornire precisazioni sull'IMU degli enti non profit.

"In merito ad un articolo di stampa oggi pubblicato, che imputa al governo un "blitz alla Camera" per alleggerire l'IMU a carico degli enti non commerciali, si precisa che la ricostruzione dei fatti è del tutto errata e destituita di ogni fondamento. Non c'è stato infatti alcun arretramento rispetto a quanto più volte affermato da parte del governo. La norma in questione, come può facilmente essere riscontrato, è contenuta nel comma 6 dell'articolo 9 del decreto sugli enti locali, su cui domani la Camera darà il voto finale, dopo aver votato la fiducia lo scorso 8 novembre. Si precisa pertanto che la disposizione, in linea con gli orientamenti più volte espressi dal governo e con le richieste dell'Unione europea, non è stata modificata in alcuna parte dall'esecutivo durante l'esame alla Camera. Il testo approvato coincide esattamente con quello già deliberato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 4 ottobre. Tale intervento si era reso necessario a seguito del primo parere del Consiglio di Stato, che individuava un possibile profilo di debolezza nell'assenza di una delega espressa per il regolamento governativo, che risponde in dettaglio e puntualmente ai criteri comunitari. Il governo ha quindi operato affinché la norma sull'IMU per gli enti non commerciali non fosse resa, in alcun modo, meno stringente a seguito di ulteriori iniziative parlamentari. Di fronte a tali proposte emendative, il governo ha chiesto il rinvio del testo in Commissione. A seguito di tale rinvio, gli emendamenti parlamentari sono stati, a loro volta, espunti ed è stato ripristinato, proprio su iniziativa del governo, il testo originario. Nessun blitz, nessun arretramento, ma conferma della linea di assoluto rigore e trasparenza più volte sostenuta dal governo".

Carlo Mazzini in un suo articolo pubblicato sul suo sito, si sofferma sulla vicenda, per fare chiarezza e "rimettere le cose al loro posto". Al centro della questione, un articolo di Repubblica, "non corretto dal punto di vista dei fatti, su ipotetici sconti alla Chiesa in materia di IMU che il Governo avrebbe proposto o suggerito nella conversione in legge di un DL. Alla giornalista, in sostanza, sono saltati i termini temporali". Mazzini fa semplicemente notare i fatti, la storia, la corretta successione degli avvenimenti e i loro attori. Partendo in ordine cronologico dall'emendamento degli onorevoli Lupi e Toccafondi per far pagare meno soldi alla Chiesa e al non profit. Al quale era seguito, nel week end scorso (5-6 nov), un rapido intervento del Governo per evitare che ci si riferisse all'assenza di scopo di lucro e si ristabilisse il binomio "commerciale / non commerciale".

Il Servizio studi della Camera così puntualizzava: "Le disposizioni in commento sembrano quindi dettate dall'esigenza di superare i predetti rilievi. In particolare, per effetto delle norme introdotte, il regolamento del MEF dovrà anzitutto individuare, per gli immobili non frazionabili ad utilizzazione "mista", gli elementi rilevanti ai fini dell'individuazione del rapporto proporzionale tra attività commerciali e non commerciali, per poter correttamente applicare l'IMU. Le modifiche apportate inizialmente in sede referente miravano ad affidare alle norme secondarie anche l'individuazione dei requisiti atti a qualificare i soggetti destinatari dell'agevolazione e le attività insistenti sull'immobile come svolte, in modo diretto e indiretto, con "modalità non lucrative" (anziché, come disposto dalla formulazione originaria del testo, con "modalità non commerciali").

A seguito del rinvio del testo all'esame delle Commissioni I e V, è stato ripristinato l'originario testo della norma: dunque, in relazione agli immobili a utilizzazione "mista", per i quali non è possibile individuare la frazione su cui si svolge l'attività non commerciale esente da imposta, la disciplina regolamentare avrà il compito di individuare i requisiti atti a qualificare le attività come svolte con "modalità non commerciali" (in relazione alle quali sussiste l'esenzione)".

Carlo Mazzini si sofferma sulla questione del DM all'esame al Consiglio di Stato, "Dm che è oggetto proprio della disposizione contenuta nel DL in votazione alla Camera. Il DM riporta - verosimilmente - il contenuto della Circ 2 del 2009 emessa dal Ministero dell'Economia, relativa ai requisiti di commercialità ai fini ICI. Quei requisiti erano solo in parte accoglibili, ma hanno un grosso pregio: mettono sul piatto la questione. Se fai questo in un certo modo, l'attività è commerciale, se lo fai in quest'altro modo, l'attività non è commerciale (sempre ai sensi IMU). Che poi quei principi debbano essere rivisti, concordo; ma è da lì che bisogna partire". Infine, scrive Mazzini, teniamo sempre presente che la complessa questione "esenzione IMU enti non commerciali" riguarda non solo la Chiesa, ma tutto il non profit.

" Gli enti no profit cattolici ma anche quelli laici sono incomprensibilmente sotto attacco. Ogni giorno a cadenza regolare vengono vituperati, viene deformato ciò che fanno, se ne parla come se fossero soggetti che non pagano le tasse mentre si tratta invece di una struttura straordinaria di welfare che supplisce ai vuoti dello Stato". Lo ha dichiarato all'Ansa il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, dopo la nota di Palazzo Chigi che ha smentito un blitz del governo per alleggerire il fisco alla Chiesa.

"Sul tema Imu e non profit, da oggi si rincorrono notizie che non riesco a comprendere. Con la modifica proposta dal Governo, e il Regolamento seguente, l'IMU la pagheranno tutti, perfino chi fa carità". Lo scrive in una nota Gabriele Toccafondi , parlamentare del PDL e membro della Commissione Bilancio della Camera, autore del discusso emendamento che invece avrebbe esentato gli enti non profit da questa imposta. "Il Governo - spiega Toccafondi - ha proposto infatti la modifica della norma perchè il Consiglio di Stato aveva di fatto rimandato al mittente il Regolamento con una motivazione ovvia: non si può modificare una Legge con un regolamento e quindi ha indicato al Governo di modificare prima la norma e poi presentare il Regolamento e, il primo 'veicolo normativò disponibile era il Decreto Enti Locali. Intendiamoci, la norma sulle esenzioni dell'Imu andava modificata e chiarita perchè tra le interpretazioni c'è stato chi, per molto tempo, se n'è approfittato, ma la modifica della norma proposta dal Governo crea solo confusione. Lo spartiacque proposto tra pagare l'imposta o essere esenti è fare o meno 'attività commercialè questione ripresa anche dal Regolamento con l'aggiunta che il servizio deve essere o gratuito oppure con rette simboliche".

"Il problema - spiega Toccafondi - è che la quasi totalità delle opere non profit, del volontariato e di carità fanno in qualche misura 'attività commerciale. Una mensa per poveri che ha un contratto con un cuoco, compra generi alimentari, ha una convenzione con un comune, fa attività commerciale e ha un costo. Un'associazione che si occupa di emergenze pagherà l'Imu sulla rimessa delle ambulanze perchè ha una convenzione con la Regione, un'associazione che si occupa di tossicodipendenti, o minori con disagio, o ragazze madri pagherà l'imposta per le strutture dove svolge attività perchè ha una convenzione o una retta non simbolica con la ASL oppure semplicemente perchè paga un affitto. La modifica della normativa e il regolamento - conclude Toccafondi - hanno questi elementi come spartiacque per pagare o non pagare l'Imu, altro che regalo a qualcuno".

Per approfondire

Leggi l'approfondimento del Consorzio La Rosa Blu sull'IMU

Leggi il comunicato stampa del Forum Terzo Settore e l'intervista al portavoce del Forum

Leggi l'articolo di Italia Oggi

14 novembre 2012