Fonte www.vita.it - La notizia è del 22 maggio 2013: L'Istituto Italiano della Donazione (IID) è stato interpellato dalla Corte dei Conti, unitamente a Assif, CSVnet, Convol e Forum Terzo Settore, per fornire il proprio supporto all'indagine sulla destinazione e gestione del 5 per mille dell'Irpef, indagine condotta dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato.

Il presidente dell'Istituto, Edoardo Patriarca, che è stato anche eletto deputato nelle ultime elezioni tra le fila del Partito Democratico, oltre ad esprimere "vivo piacere" per l'invito della Corte dei Conti, che considera "segno di stima nei nostri confronti e di apprezzamento per la serietà e la competenza con cui svolgiamo il nostro lavoro" ha già cominciato a lavorare molto seriamente soprattutto per avere delucidazioni riguardo l'ultima edizione del 5 per mille di cui sono stati resi noti i dati, quella del 2011.

Delucidazioni che VITA da una settimana sta chiedendo all'Agenzia delle Entrate . Patriarca ha infatti rivelato a vita.it che sta scrivendo una lettera all'Agenzia delle Entrate per chiedere se i 391,7 milioni che verranno distribuiti in relazione al 5 per mille di quell'anno corrispondano o meno all'effettiva somma totale destinata dagli italiani. Patriarca ha messo infatti a confronto i dati delle tre ultime edizioni di cui si conoscono gli importi (2009, 2010 e 2011) riscontrando un significativo calo delle risorse distribuite agli aventi diritto, pur a fronte del crescere delle firme e dell'imposta media netta.

Andando a scorrere i dati si vede che nel 2009 i milioni devoluti dagli italiani e destinati agli enti beneficiari furono 420 a fronte di 15,4 milioni di scelte; nel 2010 il raccolto totale crebbe a 463 milioni con 16,1 milioni di firme, anche se gli enti ricevettero circa 80 milioni in meno a causa di non ancora chiariti tagli; per il 2011 l'Agenzia ha dichiarato che gli enti riceveranno 391,7 milioni di euro a fronte di 16,7 milioni di firme, ma senza chiarire se l'importo che verrà distribuito corrisponde o meno al totale devoluto dagli italiani; se per caso così non fosse, si aprirebbe di nuovo il problema di un "taglio" operato dallo Stato a monte, che trasformerebbe - sempre se confermato - il 5 per mille in un 4 per mille, o meno. E questo è proprio quanto l'onorevole Patriarca, anche in seguito all'incarico ricevuto dalla Corte dei Conti, intende chiedere. Una domanda sicuramente interessante, di cui in molti aspettano con ansia la risposta.

23 maggio 2013