Fonte www.controlacrisi.org - L'Italia e', insieme a Spagna, Romania e Repubblica Ceca e Polonia, tra i Paesi che hanno fatto minori investimenti in Europa per combattere la poverta' infantile. Inoltre le risorse destinate alla famiglia e alla maternita' sono appena l'1,40 per cento, a fronte di una media europea che si aggira intorno al 2,27 per cento.

A lanciare l'allarme dal congresso internazionale Europediatrics e' Giuseppe Mele, coordinatore del simposio 'Cross border care for children in Europe'. ''Nonostante questo il nostro Paese - ricorda Mele - e' riuscito a ridurre la mortalita' infantile, mantenendo profili di eccellenza ad esempio nella neonatologia''.

''A livello europeo- conclude- in questo congresso si e' discusso soprattutto del l'importanza di fare rete, per superare le differenze in termini di servizi e di accesso agli stessi nei vari Paesi, con una strategia di partenariato e la creazione di camere di compensazione, che diano la possibilita', quando non si ricevono risposte adeguate a livello di cura in un centro del proprio Paese, di riceverne da altri centri, in altri Paesi''.

''Si sta anche molto lavorando sul post-cura - conclude - perche' e' importante che una volta che il bimbo viene curato, sia seguito adeguatamente quando rientra a casa propria, nel proprio Paese''.

10 giuggno 2013