Fonte www.superando.it - «Le organizzazioni non profit che firmano questo appello esprimono il loro sconcerto per la decisione contenuta nella Legge di Stabilità di ridimensionare ulteriormente la disponibilità per il 5 per mille e non prevederne la stabilizzazione». Così inzia l'appello pubblicato sul Corriere della Sera e firmato da tante realtà del Terzo Settore. I firmatari sono ActionAid, AIRC - Associazione Italiana Ricerca sul Cancro, AISM - Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Amnesty International, AMREF, Associazione Italiana Celiachia, CESVI, Emergency, FAI - Fondo Ambiente Italiano, Fondazione Don Gnocchi, Fondazione Telethon, Greenpeace, Lega del Filo d'Oro, Medici senza Frontiere, Save the Children, Terre des Hommes, Unicef, World Vision e WWF.

«Questa decisione è incomprensibile e inaccettabile per i milioni di cittadini che sostengono le organizzazioni non profit e usufruiscono dei nostri servizi. Dopo aver dovuto subire l'applicazione di un tetto di spesa che ha limitato fortemente le scelte dei cittadini contribuenti, più volte le organizzazioni non profit hanno chiesto al Governo di innalzare lo stanziamento a 500 milioni di euro. Contrariamente alle nostre aspettative, oggi scopriamo che non solo il tetto non è stato aumentato, ma addirittura il Governo ha ritenuto di poterlo ulteriormente ridurre, sottraendo altri 20 milioni di euro alle risorse delle organizzazioni non profit».

«Il 5 per mille», continua il testo, «è uno strumento fondamentale per la tutela della salute, dell'ambiente, dei beni culturali, dei diritti e degli interessi sociali di milioni di beneficiari del "Terzo Settore", tanto più in questo periodo nel quale la crisi economica rende più necessario e fondamentale il nostro intervento, e sempre più difficile il reperimento da altre fonti delle risorse necessarie al nostro concreto operare».

«Chiediamo con forza al Governo di restituire alle organizzazioni non profit quello che 17 milioni di contribuenti italiani hanno loro assegnato, fissando lo stanziamento del 5 per mille ad almeno 500 milioni di euro», conclude il messaggio.

Per approfondire

Leggi la news sulla petizione di Vita relativamente al 5X1000

21 ottobre 2013