Fonte www.superando.it - «Siamo persone con disabilità e con le nostre organizzazioni operiamo in tutto il territorio regionale nel dare sostegno nell'accesso ai diritti per tante persone che debbono superare quotidianamente gli imprevisti e le difficoltà che derivano sia dalla nostra condizione personale, ma soprattutto dall'organizzazione sociale»: incomincia così il messaggio inviato dalla FISH Sardegna (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap**), a firma del *presidente Alfio Desogus, a tutti i candidati alla Presidenza della Regione, in vista delle elezioni programmate per il 16 febbraio prossimo. Un messaggio riportato integralmente qui di seguito.

«Caro candidato presidente, siamo persone con disabilità e con le nostre organizzazioni operiamo in tutto il territorio regionale nel dare sostegno nell'accesso ai diritti per tante persone che debbono superare quotidianamente gli imprevisti e le difficoltà che derivano sia dalla nostra condizione personale, ma soprattutto dall'organizzazione sociale.

L'attuale concezione culturale dei moduli organizzativi risulta poco previdente e poco lungimirante perché è imperniata sull'assunto dell'uomo dotato di tutte le abilità. Noi operiamo pertanto per promuovere una nuova cultura che modifichi molte soluzioni e scelte adottate, che mortificano e comprimono le persone che non possono avvalersi di tutte le abilità. Ecco perché ci impegniamo nel ricercare nuovi approcci che rendano veramente universali i diversi aspetti organizzativi della civiltà contemporanea.

Intendiamo essere cittadini fra cittadini, uguali fra uguali per diritti e doveri, ma soprattutto lottiamo per l'affermazione del diritto umano al rispetto, alla dignità e alla piena partecipazione quali condizioni essenziali strategiche per l'inclusione sociale.

Siamo persone e seppur con condizioni difficili, possiamo dare il nostro contributo per migliorare le risposte attese da tutti i cittadini.

Vogliamo seguire il normale corso di vita fin da quando veniamo alla vita, sapendo subito della nostra condizione (diagnosi precoce). Vogliamo poter frequentare l'asilo nido e le scuole materne insieme agli altri bambini. Vogliamo soddisfare il diritto/dovere ad essere istruiti e formati avvalendoci della disponibilità di tutte le opportunità e le professionalità esistenti.

In questo senso bisogna rafforzare la scuola digitale, correggendo le clamorose discriminazioni esistenti nelle scelte di questi anni: 4.256 alunni sono esclusi dalle attività scolastiche perché le lavagne interattive multimediali e i tablet sono inaccessibili!

È oggi indispensabile accedere liberamente all'informazione e alla conoscenza in modo autonomo. (accessibilità dei siti informatici delle istituzioni pubbliche: libri e beni culturali digitali).

Vogliamo frequentare i corsi professionali rivolti a tutti, avvalendoci del formatore di sostegno, mentre oggi siamo costretti a frequentare corsi separati per allievi con disabilità.

Vogliamo essere preparati professionalmente per soddisfare le aspettative dei datori di lavoro e sollecitare le Istituzioni Pubbliche isolane a rispettare la legge sul diritto al lavoro delle persone con disabilità e sollecitare l'utilizzo delle risorse – già disponibili nelle Province sarde – per attivare i tirocini e l'inserimento lavorativo.

Vogliamo poter fruire e muoverci nel territorio (barriere architettoniche e percettive che rendono poco accoglienti le città; aggiornamento della Legge Regionale sulla materia). Vogliamo fare sport, dedicarci al tempo libero e visitare i musei e i siti archeologici (rafforzamento del turismo). Le nostre proposte per una vita indipendente, si badi bene, coincidono con miglioramenti utili a tutti.

Siamo uguali per diritti e doveri e le scelte regionali non devono diventare occasione per inaccettabili discriminazioni. Debbono perciò essere superate le disparità di trattamento e l'incertezza dei progetti personalizzati ancor oggi accentrati nella Regione, incardinati sulla patologia, sull'età e sulla scadenza annuale.

Vogliamo servizi integrati, presenti nel territorio, accessibili, programmati, partecipati e multifunzionali (Legge Regionale 23/05, Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1988. Riordino delle funzioni socio-assistenziali).

Come può notare, ci riferiamo a strumenti di governo già esistenti e a scelte innovative che accrescono la qualità di vita, della società, delle relazioni interpersonali e dell'occupazione. Siamo una regione con oltre 2.200 Associazioni, ma il grado di solidarietà sociale non è elevato e ciò deve far riflettere le Istituzioni!

Abbiamo usato volutamente il termine vogliamo al posto di chiediamo perché si intende sottolineare l'azione partecipativa e la volontà di dare il nostro contributo.

Il Consiglio Regionale, nel 2008, ha adottato un provvedimento per la costituzione della Consulta Regionale sulle Disabilità (Legge Regionale 7/08). Quella legge è tuttora inattuata.

Vogliamo la Consulta perché possiamo dare un contributo all'elaborazione e alla programmazione. Intendiamo infatti essere protagonisti non solo e soltanto del nostro progetto di vita , ma intendiamo avanzare proposte a carattere universalistico.

In sostanza, la partecipazione delle persone con disabilità non vuole ridursi alla presenza e all'ascolto, ma intende farsi proposta, progetto, programma e partecipazione attiva nell'attuazione, mettendo in campo la particolare sensibilità che ci deriva dalla nostra esperienza di vita.

Siamo assertori convinti che la rappresentanza delle persone con disabilità sia legata alla nostra capacità di proporre e operare proficuamente!

Siamo fiduciosi che valuterà con simpatia le nostre disponibilità a operare insieme e per questo ci permettiamo un riguardoso e semplice suggerimento per ben governare: ogniqualvolta si troverà ad adottare scelte in qualsiasi settore, si ponga la domanda: «Quali sono le ricadute sulle persone con disabilità?».

**Cui Anffas Onlus aderisce

7 febbraio 2014