Fonte www.vita.it - È il punto di intersezione tra concetto di "media" (ovvero uno strumento per trasmettere, per "mediare") e l'attivazione come espressione più compiuta di una cittadinanza responsabile. Il tutto, in una forma semplice, immediata, fruibile nel modo più aperto e accessibile: una piattaforma web. Per dirla con Henry Jenkins, i media civici possono essere definiti come «media usati per promuovere e amplificare l'impegno civico».

In Italia il primo esperimento compiuto di realizzazione e messa a disposizione di questo strumento di cittadinanza attiva è stato tradotto in realtà da Fondazione <Ahref , che con la piattaforma Civici ha messo a disposizione di cittadini, partiti, organizzazioni e istituzioni uno strumento per discutere, condividere e organizzare le proposte di una comunità. «Abbiamo esordito con tantissimo entusiasmo, ma anche con molte ansie, lanciandoci con una versione beta e aprendo il confronto su un tema chiave come le proposte di Riforma Costituzionali», spiega Adolfo Frediani, project manager di Fondazione. «E, nonostante fosse un esordio assoluto, ha funzionato». Un battesimo del fuoco che ha dimostrato, su una tematica pur così complicata e aperta potenziali "divagazioni", che le regole che governano la piattaforma e la partecipazione collaborativa sono chiare, sono immediatamente comprese, e consentono di costruire dialogo «senza generare quel "rumore" generato da chi spesso partecipa ai forum di discussione solo perché ha del tempo da perdere. Qui, invece, si entra e si porta il proprio contributo di idee, ma per costruire», chiarisce Frediani, elencando le "regole di ingaggio" della piattaforma: ogni utente può partecipare portando un solo commento per ogni proposta, evitando così "l'effetto replica" in cui si avvitano i forum; è possibile allegare documentazione a supporto del proprio contributo; al momento del login è richiesta una sorta di autocertificazione dei criteri di comportamento, «il che allunga un po' i tempi di login», spiega Frediani, «ma è già un'assunzione di responsabilità e di serietà da parte dell'utente».

È su questo strumento, e grazie ai consigli e all'esperienza dello staff di Civici, che Vita ha deciso di mettere in condivisione e aprire alla discussione e al contributo ideale di tutti "InMovimento", la piattaforma di attivazione civica – incardinata su sette verbi chiave – che chiama a ridefinire, insieme, i termini dell'impegno per la costruzione del bene comune. Sette temi, dunque, che danno la possibilità a ogni utente di contribuire al dibattito portando sette idee sette innovative visioni del futuro.

«La Piattaforma di temi di attivazione che Vita propone è una bella sfida per la piattaforma Civici», sottolinea Frediani , «perché ci consente, in un certo senso, di sperimentarne a fondo le potenzialità del sistema. Vengono rimessi alla discussione degli utenti più temi, su più aree di dibattito diverso, dove anche la possibilità di apportare contributi, allegare documenti e buone pratiche è molto ampia. Consente anche a noi, insomma, di metterci "in movimento"».

Da parte di Vita, sottolinea il presidente Riccardo Bonacina , "Ci aspettiamo un contributo vero e consapevole da parte di cittadini e organizzazioni per precisare e dare più sostanza alla Piattaforma civica che noi abbiamo solo abbozzato con l'aiuto del nostro Comitato editoriale (64 organizzazioni di Terzo settore ndr ) incardinandola intorno a sette verbi: educare, donare, produrre, cooperare, lavorare, curare e recuperare. Con l'obiettivo, dichiarato dallo stesso manifesto, quello di riconvocare il mondo che raccontiamo da ormai 20 anni, quello dell'Italia che s'ingaggia per il cambiamento e la risposta ai bisogni.

Il nostro impegno personale e quello delle nostre organizzazioni, in questi anni, sono innanzitutto modi di esercitare la cittadinanza, sono una forma attiva di partecipazione alla costruzione del bene comune e dell'interesse generale . Per il cambiamento di questo Paese e dei luoghi in cui viviamo, per farla finita con l'autoreferenzialità, per smettere di lamentarsi e praticare la sola rivoluzione che cambia, quella della positività e delle esperienze. Il Terzo settore è nato con la voglia di cambiare il mondo, non per difendere se stesso, ma per cambiare la realtà e le cose, le relazioni tra i viventi. Da qui vogliamo ripartire rimettendoci Inmovimento".

Oltre alla discussione online a questo indirizzo inmovimento.civi.ci, il prossimo 21 marzo (primo giorno di primavera) è prevista una convocazione pubblica a Milano per la presentazione del manifesto e la sua discussione al Teatro Elfo-Puccini (dalle 14 alle 18).

#inmovimento dunque

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12 marzo 2014