Le misure annunciate dal Premier Matteo Renzi si prospettano positive anche per il terzo settore, come dichiara Barbieri. Bene il taglio dell'Irpef da 10 miliardi e la proposta di aiutare i redditi più bassi con un aumento in busta paga di 1.000 euro netti all'anno, ma siamo convinti che il piano di riforme debba tenere conto delle diverse condizioni delle persone e delle famiglie che potranno avvalersi di questo aumento ed essere calato in una prospettiva di welfare inteso come investimento per lo sviluppo.

Ci sono infatti differenze tra un single o un capo famiglia con figli o un anziano non autosufficiente che con quella somma potranno fruire di servizi di prossimità differenti. Accogliamo con lo stesso entusiasmo anche il taglio del 10% all'Irap, che non solo agevola le imprese, ma soprattutto facilita e alleggerisce le numerose realtà di terzo settore che impiegano personale. Bene ancora l'annuncio dello sblocco ‘immediato e totale' dei debiti della Pubblica Amministrazione, ma chiediamo una corsia preferenziale per il non profit, verso il quale l'indebitamento ha raggiunto livelli talmente alti (centinaia di milioni) da diventare non più gestibile e mettere a rischio il proseguimento di servizi e attività vitali per moltissimi cittadini.

Infine bene l'annuncio di istituire un Fondo di 500 milioni destinato alle imprese sociali, purchè vengano esaminati con attenzione i dettagli e gli ambiti pratici di applicazione. Ci piacerebbe che questa proposta venisse inserita in un contesto di revisione della fiscalità per il non profit – pensiamo in specie all'Imu – e che questo Fondo fosse considerato in una prospettiva di non profit piuttosto che di low profit.

*Cui Anffas Onlus aderisce

17 marzo 2014