In merito agli articoli apparsi negli ultimi giorni sui media locali, aventi per argomento il servizio DAMA, Anffas onlus di Varese desidera esprimere alcune considerazioni e alcune preoccupazioni*:

- appena venuti a conoscenza dell'impossibilità di rinnovo del contratto di collaborazione in essere con il Dott. Mario Diurni - cui vogliamo esprimere tutta la nostra gratitudine per quanto fatto in questi anni - abbiamo contattato immediatamente i vertici dell'Ospedale, con cui ci siamo incontrati a più riprese;


- abbiamo condiviso la convinzione che il DAMA è un servizio di cui assolutamente non si può più fare a meno in quanto permette di accogliere ed assistere persone con gravi disabilità intellettive, comunicative e neuromotorie adattando il percorso ospedaliero alle loro specifiche esigenze e garantendo la stretta collaborazione con tutte le unità operative interessate;

- la volontà comune è quella di realizzare un servizio che sia in grado di rispondere al crescente numero di richieste di intervento ampliando l’orario di accesso da una parte e, dall’altra, costituendo un pool di medici fissi in grado di assicurare un presidio stabile a fronte di qualsiasi evenienza;

- abbiamo condiviso con la Direzione Generale dell’Ospedale che la ricerca del personale medico avvenga su basi di motivazioni personali, comprovata professionalità e con una certa celerità. Proprio questo ultimo aspetto ci preoccupa molto e ancora di più dopo la dichiarazione del Dott. Callisto Bravi, che afferma che "ci vorrà ancora qualche mese".

Il tempo è un fattore decisivo per assicurare la qualità di un servizio davvero essenziale per le persone con disabilità. Serve una soluzione per l'immediato che non può essere legata al Pronto Soccorso, così come inizialmente ci era stato proposto, viste le condizioni di emergenza che quest’ultimo si trova ad affrontare. Nel frattempo noi - come stiamo facendo dal 2002, da quando abbiamo cominciato a sollecitare anche a Varese la nascita di questo servizio - continueremo a "fare la nostra parte" sia con i nostri volontari, che con grande responsabilità stanno seguendo le persone che contattano il DAMA, sia rinnovando la nostra piena disponibilità a collaborare nella ricerca di soluzioni, così come nella comunicazione nei confronti delle famiglie che rappresentiamo.


Con questo impegno di presidiare e collaborare chiediamo che anche la Regione (che da molti anni auspica l’apertura in ogni azienda ospedaliera di un servizio DAMA), si assuma le proprie responsabilità e prenda le decisioni di sua competenza in tempi coerenti per non ledere i diritti delle persone più fragili, a cui il Servizio DAMA è dedicato.

Ringraziamo tutti coloro che, con compiti diversi ma con il medesimo impegno, stanno supplendo a questo momento di vuoto (augurandoci che sia solo un momento!), a cominciare dalle Infermiere Professionali, che lavorano con dedizione e attenzione, e dai Volontari tutti che sono vicini alle famiglie nei momenti di maggiore difficoltà.


Paolo Bano, presidente di Anffas onlus di Varese

*Lettera riportata anche sul sito www.personecondisabilita.it

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17 febbraio 2015