Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della Fish

È diventato una Proposta di Legge il cosiddetto "Decreto anticrisi", senza però tener conto di alcuna delle osservazioni espresse nelle scorse settimane dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) e da Cittadinanzattiva, in particolare riguardo all'accertamento dell'invalidità. Pur plaudendo, quindi, all'importante emendamento di sanatoria delle badanti per le persone con gravi disabilità e per gli anziani non autosufficienti, la Federazione "passa al contrattacco" e propone due emendamenti, chiedendo il ritorno al ricorso amministrativo nei confronti dei verbali di accertamento dell'invalidità e l'utilizzo dell'ICF, la fondamentale classificazione della disabilità definita dall'OMS nel 2001.
La FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) rileva che nel maxiemendamento proposto dal Governo in Commissione Competente, sul Progetto di Legge n. 2561 (Conversione in legge del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, recante provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali) - che dovrebbe appunto convertire in legge il cosiddetto "Decreto anticrisi" - non è stato preso in considerazione alcuno dei rilievi espressi nei giorni scorsi dalla Federazione, insieme a Cittadinanzattiva .
«Se infatti - scrive Pietro Barbieri, presidente della FISH, in una nota inviata al ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi e a quello per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta - va accolto con grande apprezzamento il fondamentale emendamento di sanatoria delle badanti per le persone con grave disabilità e per quelle anziane non autosufficienti, continuiamo ad essere molto preoccupati per alcuni dispositivi dell'articolo 20 del Deccreto Legge 78/09, sulle frodi in materia di invalidità civile».

La Federazione passa quindi "al contrattacco" e presenta due emendamenti riguardanti altrettanti temi "caldi", per i quali vengono senz'altro ritenute necessarie delle modifiche al testo in discussione. Ci si riferisce segnatamente alle questioni già sollevate nei giorni scorsi, della possibilità di tornare al ricorso amministrativo nei confronti dei verbali di accertamento dell'invalidità e al non più rinviabile utilizzo dell'ICF, nella classificazione dell'handicap, vale a dire la fondamentale Classificazione del Funzionamento, della Disabilità e della Salute introdotta nel 2001 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Scrivono i tecnici della FISH: «L'articolo 42 della Legge 326/03 ha soppresso l'opportunità per il cittadino di presentare il ricorso amministrativo contro i verbali assunti dalle Commissioni delle Aziende USL. Dal 1° gennaio del 2005, infatti, è possibile rivolgersi esclusivamente al giudice. È senza dubbio vero che, in precedenza, i ricorsi amministrativi si risolvevano in un nulla di fatto (silenzio-rigetto), ma proprio per questo motivo sarebbe stato opportuno modificarne le modalità anziché sopprimerli del tutto. In questo momento sono pendenti 320.000 cause civili relative a ricorsi giurisdizionali per invalidità civile, cause che vedono - nella maggioranza dei casi - soccombere lo Stato. Il nostro emendamento reintrodurrebbe, con modalità potenzialmente più efficaci e restituendo responsabilità alle Regioni, il ricorso amministrativo, prevedendo l'obbligo dell'istituzione di almeno una Commissione Medica Superiore per ciascuna Regione, con il compito di esaminare i ricorsi del cittadino, onde limitare il successivo ricorso in giudizio e contenere i costi e i sovraccarichi per la Pubblica Amministrazione ».
Per quanto poi riguarda l'ICF, nel presentare il secondo emendamento si scrive: «L' ICF è uno strumento di classificazione, riconosciuto anche dall'Italia, che supera - in termini di capacità descrittiva ed efficacia - la logica delle tabelle indicative delle percentuali di invalidità, comunemente adottate, ma che appaiono oramai datate e scarsamente utili nella programmazione di servizi alla persona. Le sperimentazioni, numerose ormai, disponibili sul territorio italiano e riconosciute anche dal Ministero della Salute, ne confermano l'applicabilità anche in Italia, favorendo una maturazione degli operatori coinvolti e giovando all'individuazione dei bisogni e delle capacità del cittadino. Grazie all'impiego diffuso di tale strumento, la stessa definizione e programmazione delle politiche in ambito sociale, riabilitativo, sanitario, sarebbe potenzialmente più efficace». Disponibili sul sito www.superando.it il testo della comunicazione congiunta di Fish e Cittadinanzattiva ed il testo integrale degli emendamenti Fish al progetto di legge 2561.
www.superando.it
ufficiostampa@fishonlus.it

23 luglio 2009

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