Disabili.com - La Regione Lazio non ha ancora comunicato l'assessorato responsabile al servizio di trasporto scolastico per gli alunni con disabilità dell'anno 2016/2017.

Nella Regione Lazio tante famiglie con figli disabili potrebbero dover sconvolgere la loro routine (anche economica) per dover accompagnare i loro figli a scuola il prossimo anno, poichè la Regione, ci informa la Fish Lazio, non ha ancora definito l'assessorato responsabile a gestire il servizio di trasporto scolastico per gli alunni con disabilità relativamente all'anno 2016/2017.
 
Si tratta di rendere incerto un servizio indispensabile, con conseguenze che potrebbero essere molto pesanti sulle famiglie: dal trasferimento ad altra sede fin, nelle ipotesi peggiori, all'abbandono scolastico.  Ciò significa mancare uno dei punti cardine dell'inclusione: l'integrazione sociale, "passa" anche per l'educazione e l'istruzione. Lo stabilisce anche la legge 104/92 dove, ad esempio all‘articolo 13, viene sancita l'importanza del coordinamento tra scuole, servizi sanitari, socio-assistenziali, ricreativi e culturali, e quindi anche il servizio di trasporto.
 
Riceviamo e pubblichiamo per intero il comunicato stampa della FISH Lazio: 
"Il recente trasferimento delle competenze in materia di servizi per l'inclusione scolastica all'Assessorato regionale la Formazione, Ricerca, Scuola, Università e Turismo non ha infatti interessato anche quello relativo al trasporto delle persone cieche e sorde per la scuola di ogni ordine e grado e le altre persone con disabilità che frequentano la scuola superiore. Le richieste di chiarimento avanzate alla Regione Lazio da parte della Federazione per conoscere l'assessorato titolare a gestire questo fondamentale servizio nel prossimo anno scolastico non hanno trovato ancora alcuna risposta che risolve lo stato di incertezza. "E' necessario al più presto avere risposte certe sulle modalità di erogazione del servizio di trasporto scolastico - commenta il presidente FISH Lazio Daniele Stavolo - l'inerzia della Regione sulla questione genera profondo disagio per le famiglie, alle quali viene negato il diritto di conoscere chi porterà a scuola i propri figli nell'ormai vicino mese di settembre."
 
05 luglio 2016