Fonte Ledha - Il 12 dicembre il Consiglio regionale lombardo ha approvato all’unanimità una mozione promossa dal Movimento 5 Stelle in cui invita la Giunta ad assumersi le deleghe nell’ambito della disabilità a partire dal 1° gennaio 2017 e ad attivarsi presso il Governo per garantire che il trasferimento dei fondi per il 2017 venga effettuato entro il primo trimestre del nuovo anno.

La notizia è stata data da Alberto Fontana, presidente di LEDHA – Lega per i diritti delle persone con disabilità all’apertura dell’incontro pubblico “Vorrei (andare a scuola) ma non posso!” organizzato in collaborazione con Fand (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità).

“Il fatto che la mozione sia stata approvata all’unanimità è un segnale importante – commenta Alberto Fontana –. Ora è importante che dalle parole si passi ai fatti: mi auguro che la giunta regionale si attivi al più presto. Come associazioni delle persone con disabilità confermiamo la nostra disponibilità a supportare le istituzioni”.

Più di un centinaio persone ha partecipato all’incontro “Vorrei (andare a scuola) ma non posso”, organizzato in concomitanza con il decimo anniversario dell’approvazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, avvenuta a New York il 13 dicembre 2006.

Durante la mattinata i presidenti di LEDHA (Alberto Fontana) e Fand (Nicola Stilla) hanno sottolineato come da anni le principali associazioni delle persone con disabilità denuncino la mancata applicazione del diritto allo studio delle persone con disabilità. Una situazione segnata dalla mancanza di fondi (servirebbero circa 30 milioni di euro l’anno per garantire i servizi necessari) e dal continuo rimpallo di competenze tra i vari attori istituzionali coinvolti: Comuni, Province, Città Metropolitana e Regione.

Durante la mattina sono anche intervenuti alcuni genitori, che hanno esposto le difficoltà quotidiane che si trovano a vivere per garantire ai propri figli il diritto a frequentare la scuola come tutti. Mauro, che abita alle porte di Milano, ha dovuto iscrivere il figlio Max in un istituto in un’altra Provincia per garantirgli la possibilità di andare a scuola e di imparare. “Ma il costo per l’assistente alla comunicazione resta a carico nostro – spiega -. Dopo tutte le spese che abbiamo sostenuto io e mia moglie dovremo metterci a tavolino per capire se da gennaio potremo ancora permettercelo”.

Presenti anche i rappresentanti dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), della Città Metropolitana di Milano e di alcune Province. Tutti hanno ribadito la propria disponibilità a collaborare per garantire la piena attuazione del diritto allo studio per gli alunni e studenti con disabilità. Chiedendo al tempo stesso un concreto intervento da parte di Regione Lombardia.

19 dicembre 2016