Lo sterminio dei disabili
di Matteo Schian chi
Pubblicato
sul sito di Superabile
Il 27 gennaio è la giornata della memoria del terribile
sterminio perpetrato dal regime nazista contro ebrei, dissidenti politici,
minoranze etniche, omosessuali e disabili. La "soluzione finale" era cominciata
proprio con l'eliminazione di questi ultimi: soggetti con disabilità psichiche,
fisiche, intellettive considerati "indegni di vivere", "inquinatori della
razza", oltre che un costo esoso e inutile per le casse dello stato tedesco.
Le stime: duecentomila morti alla fine della guerra, tra queste persone con
disabilità. Le operazioni erano cominciate nel 1933, poco dopo la salita di
Hitler al potere, con la sterelizzazione forzata di soggetti "inquinatori
dell'integrità della razza", con le "cure" mortali a bambini disabili e si sono
concluse nei campi di concentramento.
Anche l'Italia, dopo le leggi razziali
e la grande subalternità allo stato tedesco dopo lo scoppio della Seconda guerra
mondiale, ha inviato cittadini con disabilità psichiche a morire nei lager
tedeschi.
Ricordare ha un senso quando non è solo un'operazione retorica, ma
un momento che insegna qualcosa alle giovani generazioni e riporta realmente
alla sensibilità di tutti quanto accaduto. Lo sterminio dei disabili si aggiunge
alla macchina della morte del regime nazista, ne specifica ulteriormente le
politiche razziste, ma è ancora poco noto.
È stato ricostruito da alcuni
libri, è stato cordato da alcune iniziative pubbliche, ma è ancora lontano
dall'essere patrimonio comune: nelle celebrazioni del 27 gennaio, sui libri di
scuola, nel senso comune.
25 gennaio 2010
Per saperne di più
leggi l'articolo pubblicato su Vita: Shoah - l'olocausto silenzioso dei
disabili