immagine linee che formano un cuore Le Linee Guida sui trapianti della Regione Veneto sono discriminatorie nei confronti della disabilità intellettiva e/o relazionale. Anffas scrive alle istituzioni

Preg.mo Dott.
Luca Zaia
Presidente della Regione Veneto

Preg.mo Dott.
Luca Coletto
Assessore Regionale per la Sanità

Preg.mo Dott.
Remo Sernagiotto
Assessore Regionale per le Politiche Sociali

Preg.mo Dott.
Clodovaldo Ruffato
Presidente del Consiglio Veneto

Preg.mo Dott.
Alessandro Nanni Costa
Direttore Centro Nazionale Trapianti

Preg.mi Consiglieri Regionali

Azzalin graziano
Baggio Luca
Bassi Andrea
Bendinelli Davide
Berlato Sella Giuseppe
Bond Dario
Bonfante Franco
Bortoli Mauro
Bortolussi Giuseppe
Bottacin Diego
Bozza Santino
Caner Federico
Cappon Bruno
Causin Andrea
Cenci Vittorino
Chisso Renato
Ciambetti Roberto
Conta Giancarlo
Conte Maurizio
Coppola Maria Luisa
Corazzan Elena
Corazzari Cristiano
Cortelazzo Piergiorgio
Fasoli Roberto
Finco Nicola Ignazio
Finozzi Marino
Foggiato Mariangelo
Fracasso Stefano
Franchetto Gustavo
Furlanetto Giovanni
Giorgetti Massimo
Grazia Raffaele
Laroni Nereo
Lazzarini Arianna
Mainardi Mauro
Manzato Franco
Marotta Gennaro
Padrin Leonardo
Peraro Stefano
Pettenò Pietrangelo
Pigozzo Bruno
Pipitone Antonino
Possamai Gianpiero
Puppato Laura
Reolon Sergio
Ruzzante Piero
Sandri Sandro
Sinigaglia Claudio
Stival Daniele
Teso Moreno
Tesserin Carlo Alberto
Tiozzo Lucio
Toniolo Costantino
Tosato Paolo
Toscani Matteo
Valdegamberi Stefano
Zorzato Marino

E p.c.

Agli Organi di Stampa

OGGETTO: RICHIESTA MODIFICHE DELIBERA GIUNTA REGIONE VENETO N. 851 DEL 31 MARZO 2009

Il Consiglio Direttivo Nazionale di Anffas Onlus (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) e l'Assemblea Regionale di Anffas Onlus Veneto, interrogatisi in merito ai contenuti della Delibera della Giunta Regione Veneto n. 851 del 31 marzo 2009, contenente "Linee Guida per la valutazione e l'assistenza psicologica in area donazione-trapianto", ha valutato di esprimere la seguente posizione, con particolare riferimento alle previsioni ivi contenute in merito alle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale:
"Nelle Linee Guida in oggetto, la Regione, partendo dalla considerazione che, ai fini della trapiantabilità di un organo, occorre fare una valutazione prognostica circa l'adattabilità del ricevente, anche dal punto di vista della capacità di "reggere" psicologicamente il trapianto, è arrivata ad individuare alcune situazioni considerandole come preclusive, in maniera assoluta ovvero relativa, per il trapianto.
Costituiscono controindicazioni assolute al trapianto d'organo i seguenti fattori:
1. Psicosi florida;
2. Danni cerebrali irreversibili;
3. Ritardo mentale (Q.I.<50);
4. Abuso/dipendenza da sostanze o alcool;
5. Ideazione suicidaria attiva;
6. Recente tentativo di suicidio;
7. Assenza di compliance terapeutica.
Mentre costituiscono controindicazioni relative al trapianto d'organo:
1. Disturbi di personalità;
2. Disturbi psicotici in fase di remissione;
3. Disturbi affettivi in atto;
4. Gravi disturbi nevrotici;
5. Ritardo mentale con Q.I.<70;
6. Abuso di alcool o droghe o tabacco;
7. Anamnesi positiva per disturbi psichici;
8. Anamnesi positiva per tossicomania;
9. Suicidio tentato nel passato;
10. Insufficiente compliance terapeutica;
11. Limitato supporto sociale e familiare;
12. Insufficiente grado di informazione;
13. Impiego di meccanismi di negazione.
Anffas Onlus e Anffas Veneto Onlus non comprendono perché, a priori, certe circostanze personali, inerenti soprattutto la disabilità intellettiva e/o relazionale, vengano configurate come del tutto ovvero in parte preclusive per il trapianto.
Non si comprende, infatti, perché una persona, solo per il fatto di avere con Q.I. inferiore a 50 (ovvero tra 50 e 70) debba vedersi preclusa (o limitata), a prescindere dalle proprie specifiche condizioni e senza alcuna seria valutazione globale e personalizzata, la possibilità di accedere ad un intervento che ne tuteli o migliori la salute e la qualità di vita e come si possa stabilite, a priori, che la stessa non possa avere beneficio da un trapianto.
Tale condizione in cosa potrebbe incidere, per es., nella percezione del miglioramento della propria vista a seguito di un trapianto di cornea?
Sicuramente il potenziamento del sostegno psicologico prima e dopo il trapianto è fondamentale, affinché qualsiasi persona trapiantata, non solo chi abbia una disabilità intellettiva e/o relazionale, riesca a percepire come parte di sé anche l'organo o il tessuto trapiantato, adattando anche il proprio sistema psico-fisiologico e solo a tal fine un'analisi della situazione personale di partenza sarebbe, oltre che giustificata, necessaria.
Ciò anche in linea con quanto oggetto di apposita nota (Prot. N. 1316/2005) del Centro Nazionale Trapianti agli Assessorati Regionali alla Sanità del 3 giugno 2005, in base alla quale l'individuazione delle problematiche psichiche e sociali del paziente candidato al trapianto sono poste "al fine di prevenire o arginare eventuali complicanze psichiche post-trapianto", non già ad evitare il trapianto in sé.
Da questo punto di vista, la Regione Veneto, in data 31/05/2010, ha emesso una Circolare applicativa sulle suddette Linee Guida, specificando che le stesse, così come redatte, prevedono che le varie condizioni del trapiantato "vengano diagnosticate con cura e precisione e confluiscano nel giudizio collegiale di trapiantabilità, allo scopo di prevedere i rischi a cui il paziente può andare incontro e trovare quindi anticipatamente le soluzioni".
Ma, secondo Anffas Onlus e Anffas Onlus Veneto, quanto è scritto in Circolare ancor di più non giustifica il testo della delibera regionale n. 851/2009, così come articolato, perché è inconciliabile l'asserita valutazione volta all'individuazione di anticipate "soluzioni", con le "preclusioni" assolute ovvero relative previste nella delibera, già solo per l'utilizzo del concetto di "preclusione", rispetto a quello che Anffas richiede di utilizzare quale "situazione rischiosa necessitante di ulteriore e specifico sostegno".
In tal maniera, e non come stabilito in delibera, si raggiungerebbe l'effettivo obiettivo di "tutelare efficacemente il malato, ponendolo nella maggiore possibilità di beneficiare dell'organo trapiantato senza alcuna discriminazione o abbandono di soggetti deboli".
Pertanto, Anffas Onlus e Anffas Onlus Veneto richiedono alla regione Veneto ed al Centro Nazionale Trapianti (anche in virtù dei compiti riconosciuti a quest'ultimo ai sensi della Legge n. 91/99) di modificare il testo delle predette Linee Guida, affinché non contengano elementi volti ad escludere ovvero a rendere più difficile l'accesso al trapianto da parte delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, in ossequio a quanto previsto dall'art. 25 Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, dagli artt. 1-2-11 della Convenzione di Oviedo 1997, dalla stesso art. 1 Legge n. 91/99.
A tal proposito, Anffas Onlus e Anffas Onlus Veneto richiedono che vengano del tutto espunti dal testo delle Linee Guida i concetti di "preclusione"o "controindicazioni" per il trapianto ed, invece, si preveda uno specifico e mirato supporto al donatario ed alla famiglia dello stesso, specie nel caso in cui sia una persona con disabilità intellettiva e/o relazionale.
In assenza di tale intervento, ci si vedrà costretti a richiedere, ai sensi della Legge n. 67/2006, che l'Autorità Giudiziaria valuti l'esistenza di una discriminazione diretta nei confronti di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale."

Pertanto, con la presente siamo a richiederVi di porre in essere quanto sopra indicato e comunque voler fornire riscontro alle scriventi associazioni in merito.
L'occasione è gradita per porgere cordiali saluti.

Per l'Assemblea Regionale Anffas Onlus Veneto
La Presidente
Maddalena Borigo

Per il Consiglio dIrettivo Nazionale Anffas Onlus
Il Presidente
Roberto Speziale

16 giugno 2010

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