Fonte www.superabile.it - Un tour in dieci città italiane con i notai per promuovere la campagna “Io l’ho fatto”, spiegare il valore del testamento solidale e cercare di rispondere in modo semplice ai dubbi e alle domande sul tema. L’iniziativa è del Cbm Italia Onlus che con questa campagna vuole promuovere la cultura del testamento solidale in Italia attraverso le storie di chi ha donato, “raccontate con un tono di voce positivo, non pietistico”.

Grazie alla collaborazione del Consiglio nazionale del notariato** il Cbm sarà presente a: Alessandria, Napoli, Varese, Monza, Pavia, Piacenza, Treviso, Padova, Firenze e Bari, dal 10 aprile al 6 novembre (qui le date).

“Il testamento solidale è un gesto importante, capace di dare un senso alla propria vita e a quella altrui; un atto di libertà e consapevolezza che racchiude due parole importanti: presente e futuro. – sottolinea il direttore Massimo Maggio - Gli incontri che stiamo organizzando, anche grazie alla collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato, sono volti a informare, ma anche ad ascoltare tutti quei dubbi e quelle perplessità che le persone hanno sull’argomento. Alcuni, infatti, pensano che si tratti di un gesto riservato solo alle persone benestanti, mentre in realtà tutti possono fare un testamento solidale”.

“In Italia è necessario sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema eredità e lasciti solidali:sia sull’importanza di pianificare la propria successione per disporre dei propri beni in sicurezza, sia per aiutare gli altri attraverso i lasciti solidali. - spiega Gianluca Abbate, Consigliere responsabile dei rapporti con il terzo settore del Consiglio nazionale del notariato - “Fare un lascito, infatti, non significa ledere i diritti intangibili dei propri eredi. Chi intende compiere un gesto di altissimo valore umano può scegliere di destinare anche solo una minima parte della quota disponibile del proprio patrimonio in favore di enti no profit o, in ogni caso, con fini di solidarietà senza ledere la quota di legittima che la legge italiana prevede per i familiari più stretti.”

6 italiani su 10 non ne hanno mai sentito parlare

Con il testamento solidale si può donare a favore di terzi una parte dei propri beni. Secondo la più recente indagine Doxa, commissionata dal Comitato Testamento Solidale di cui CBM è parte, 6 italiani su 10 non hanno mai sentito parlare di testamento solidale e solo 1 su 10 afferma di sapere bene cos’è. Una conquista se si pensa che nel 2013 per 8 italiani su 10 il testamento solidale era addirittura un tabù. Quelli che ne sanno di più sono i giovanissimi (15/17 anni), ben il 66%. Dall’indagine emerge che quasi 6 italiani su 10 (il 57%) si sentono assolutamente liberi nella eventuale scelta di fare un lascito solidale, senza temere le reazioni dei propri cari, mentre a nutrire qualche timore di deludere figli e nipoti sono proprio i più anziani (dai 65 e i 74 anni, 35%).

Non solo gli italiani cominciano sempre più a pensare a un lascito, ma questo mette tutti d’accordo: 8 su 10 hanno le idee chiare e dichiarano di voler “dare un po’ di gioia e felicità a chi ne ha più bisogno”.

In particolare, 1 su 2 vorrebbe realizzare un ospedale; il 40% degli intervistati vorrebbe contribuire a sostenere una casa famiglia o progetti per bambini in difficoltà; il 35% programmi di istruzione.

Il ruolo dei notai

È quanto inoltre emerge da un’indagine del 2017, realizzata tra i notai del Consiglio Nazionale del Notariato, secondo la quale 3 notai su 10 hanno messo nero su bianco le ultime volontà e 1 su 4 ha già inserito un lascito solidale destinandolo a una o più realtà benefiche. Tra chi non ha dato ancora indicazioni a riguardo, il 63% dichiara che è propenso a prendere in considerazione l’ipotesi di fare un testamento solidale in futuro. Il 44,76% dei notai si spenderebbe a favore del lascito al punto di arrivare a consigliarlo ai propri conoscenti.

*Con cui Anffas Nazionale ha siglato un protocollo di intesa nell'aprile 2017