adulto che abbraccia un bambinoPresentato a Roma un progetto voluto dalla fondazione Avisper, nata in seno all'Avis regionale, per colmare un vuoto territoriale, ma anche per sperimentare una buona prassi da esportare in altre regioni d'Italia

A Roma presso Palazzo Marini (Camera dei deputati), è stato presentato un progetto con cui la fondazione Avisper, nata in seno all'Avis regionale Basilicata, dà ufficialmente inizio alle proprie attività rivolte soprattutto sulla figura dell'amministratore di sostegno proponendo un percorso di formazione all'interno della propria Regione, ma non solo. Un'esperienza che dal cuore del Sud, vuole ‘contagiare' quei territori che in questo ambito non hanno ancora esperienze significative.
La figura dell'amministratore di sostengo è stata introdotta già da diversi anni per abolire l'interdizione obbligatoria. È stata la legge n.6 del 9 gennaio 2004, a prevedere la possibilità per qualunque individuo di avvalersi del supporto di persone di fiducia a causa di infermità o menomazione fisica o psichica. Il testo della legge prevede, infatti, che possano essere nominati amministratori di sostegno anche le fondazioni e le associazioni dotate di personalità giuridica e le organizzazioni prive di personalità giuridica. Ma a livello nazionale, l'applicazione della legge trova zone d'ombra, come fino ad oggi la Basilicata o altre Regioni soprattutto al Sud. "A livello nazionale c'è molta differenza - ha spiegato Francesca Sassano, responsabile del progetto -, in particolar modo tra nord e sud Italia. Il primo è molto più sensibile e molto più avanzato. Regioni come il Veneto sono molto più avanti di altre. Anche a livello di magistratura in quest'ambito c'è molta più sensibilità". Manca anche un albo nazionale, mancanza evidenziata anche a livello territoriale in alcune regioni. "In alcune parti d'Italia è stato realizzato - ha aggiunto Sassano - ma sempre attraverso il meccanismo che cerchiamo di realizzare noi attraverso la fondazione. Ognuno ha cercato di creare una soluzione a livello locale".
Perché la legge funzioni c'è il bisogno di una ‘spinta'. Secondo la fondazione Avisper, sono necessari diversi passaggi, informativi e formativi, di coordinamento e di sensibilizzazione. Un "nuovo impianto socio-politico" per promuovere la formazione di quelli che saranno gli amministratori di sostegno presso gli enti territoriali competenti, tra Province e terzo settore. "Oggi c'è un vuoto istituzionale e una responsabilità istituzionale - ha spiegato il presidente di Avis regionale Basilicata, Alessandro De Stefano -. Una colpa grave. Parliamo di figure importanti. Nel momento in cui si mette mano alla ospedalizzazione forzata, molti di questi soggetti non hanno dove approdare, perché hanno di fatto si trovano a non avere più le famiglie e strutture sanitarie adeguate e moderne che gli accolgono".
Un progetto pensato in due anni e articolato in due fasi di informazione e formazione, spiegano , affinché le associazioni possano dotarsi degli strumenti idonei per formare i nuovi amministratori di sostegno. Un progetto. La fase di informazione punterà ad accrescere le competenze nei contesti istituzionali con la formazione di operatori di sanità e del sociale. La seconda fase è invece rivolta a formare le figure operative provenienti interamente dal terzo settore attraverso un corso di formazione tenuto da docenti medici e giuristi. Le figure formate andranno a costituire un primo elenco di amministratori di sostegno a disposizione del Giudice tutelare. Il progetto degli amministratori di sostegno va ad aggiungersi agli altri già promossi sul territorio lucano dall'Avis e dalla stessa fondazione Avisper, come la realizzazione di una casa domotica per i disabili con la collaborazione dell'associazione Dopo di noi e in partnership con l'amministrazione comunale di Potenza e la realizzazione della Città del Fanciullo a Scansano Jonico per i bambini provenienti dalle zone di conflitto nel mondo.(ga)

30 giugno 2010
Fonte: www.superabile.it