Fonte www.vita.it - Novità in vista per le famiglie di alunni con disabilità. A Roma ci sono 872mila euro in meno, Napoli ne guadagna 400mila. Lodi avrà 427mila euro più dell’anno scorso, Milano ne perde 347mila e Brescia 379mila. Perugia ne avrà 193mila in più, Reggio Emilia 250mila euro in più. Nel complesso, a livello regionale, Campania, Emilia Romagna, Puglia e Toscana vedono aumentare significativamente le risorse disponibili: +879mila euro in Toscana, +861mila euro in Emilia Romagna, +357mila euro in Campania, +309mila in Puglia. La Lombardia invece perde nel complesso 1.159mila euro, il Lazio sta a -869mila, il Piemonte a -426mila euro.

Il nuovo anno scolastico parte con significative novità rispetto alle risorse assegnate alle Regioni a statuto ordinario, che a loro volta li ripartiranno a Province e Città metropolitane, per far fronte alle spese relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali. Complessivamente si tratta sempre di 75 milioni di fondi nazionali, che vanno a supportare le spese che da qualche anno – dopo la soppressione delle Province - sono in carico a Regioni e Città metropolitane, per servizi necessari a garantire il diritto allo studio degli alunni con disabilità. In particolare si tratta di organizzare il servizio di trasporto degli alunni con disabilità delle scuole secondarie superiori e gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione personale agli alunni con disabilità fisiche o sensoriali.

La ragione delle novità e degli scostamenti rispetto al 2017? Il cambio dei criteri. Nel 2015 le risorse (15 milioni) erano state ripartite in base alla sola spesa storica, nel 2016 il 60% delle risorse (70 milioni) fu ripartito sulla base del numero degli alunni con disabilità nelle scuole superiori di ciascuna Provincia e il 40% sulla spesa media sostenuta dalle Province per le medesime funzioni nel triennio 2012-2014, l’anno scorso i 75 milioni furono ripartiti per il 70% in base al numero degli alunni con disabilità iscritti nelle scuole superiori e per il 30% in base alla spesa storica, quest’anno le percentuali sono diventate 80% in base al numero di alunni iscritti e 20% in base alla spesa storica. Restano escluse le Regioni a Statuto Speciale. Il maggior peso del numero degli alunni iscritti «va nella direzione di una maggiore equità» secondo il presidente della Fish Vincenzo Falabella, che già nel 2016 aveva evidenziato come «fissare il riparto sulla base della spesa storica è un atto miope, non equo e discriminatorio». Oggi Falabella sottolinea che «regioni con numeri analoghi di alunni con disabilità iscritti venivano penalizzate da una spesa che in passato era stata non adeguata», ma ricorda anche come i 75 milioni di euro stanziati dal Governo siano «lontani dai 112 della spesa storica annua documentata» in riferimento al triennio 2012-2014.

All’atto dell'intesa sul riparto, il vicepresidente Giovanni Toti, al termine della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha evidenziato che «abbiamo chiesto però al Governo di far diventare strutturale questo fondo e di incrementarlo fino al raggiungimento del fabbisogno che l’esecutivo stesso ha stimato pari a 112 milioni». La Conferenza Unificata ha dato il sostanziale via libero al riparto nella seduta del 1 agosto, nell’ottica di dare certezze alle Regioni prima dell’avvio dell’anno scolastico, benché il report segni un “mancata intesa”: «le Regioni a Statuto Speciale hanno manifestato il proprio dissenso per il fatto di non essere state incluse nella ripartizione. Le Regioni a Statuto Ordinario hanno però concordato all’unanimità e proposto al Governo una ripartizione delle risorse per l’80% attribuita in base al numero degli alunni con disabilità iscritti nelle scuole secondarie di II grado e per il 20 % basata sulla spesa media del periodo 2012-14», ha detto Toti.

«È positivo che il decreto di riparto sia giunto prima dell’inizio della scuola, il problema è se e come le Regioni e gli enti locali si sono organizzati, perché ci sono ancora problemi su questo fronte», evidenzia Falabella.