Fonte www.redattoresociale.it - Maggior rispetto per compagni e per gli avversari, regole nuove, meno agonismo e più divertimento. Sono questi gli ingredienti del calcio inclusivo, che i ragazzi della Carovana dello Sport integrato porteranno in giro per l’Italia fino al 13 maggio prossimo. Venti tappe in due mesi di un viaggio che è partito ieri da Roma. Ecco alcune testimonianze raccoltre tra i ragazzi. “Abbiamo già incontrato il primo equipaggio in Sardegna per conoscerci - racconta Alessio Coppotelli, dell’Istituto tecnico Pacinotti Archimede di Roma -. Ora partiamo ma questa esperienza ci ha già cambiato molto dal punto di vista morale: attraverso questo tipo di sport sei costretto a soffermarti su alcuni aspetti nascosti che ci sono e che spesso non ti riguardano in prima persona”. Rispetto agli altri sport, spiega ancora Alessio qui è centrale il divertimento: “si pensa più ai compagni che a se stessi, l’agonismo rimane ma la cosa più importante è stare insieme, giocare tutti insieme”.

Anche per Matteo Salata, atleta del primo equipaggio della Caravona in partenza, “si gioca per stare insieme e per arricchirsi moralmente, meno per se stessi come in altri sport”. “Mi aspetto di vivere una bella esperienza, credo nel progetto, mi ci ritrovo e lo appoggio - dice -. Nel calcio integrato non ci sono ruoli definiti, si fanno delle prove a inizio partita, ma le regole sono diverse, siamo tutti atleti”. A sfidarsi nelle partite, che avranno luogo in diverse città italiane, saranno infatti squadre miste formate da atleti con disabilità e normodotati.

“Quella di questi ragazzi è una squadra bellissima - sottolinea Giampero Cantarini, presidente regionale del Lazio di Csen, il Centro sportivo educativo nazionale, promotore della Carovana -. Spesso si mettono etichette  per dare un titolo a qualcosa, ma nel nostro Ente i valori, etici sociali e morali sono stati sempre messi al primo posto. Oggi questi valori li applichiamo al divertimento per fare sport con la S maiuscola”. Sulla stessa scia Henrika Zecchetti del comitato provinciale Csen di Roma: “Sono molto orgogliosa del lavoro che stiamo portando avanti, lo sport ha qui un valore educativo. Ed è un discorso importante che nel panorama italiano è venuto meno negli ultimi anni: lo sport in questo momento sta prendendo in mano i valori da diffondere per sensibilizzare l’opinione pubblica”. Anche per Francesca Falchi, presidente della Commissione Sport del 3 municipio di Roma, “vedere ragazzi speciali fare attività sportiva è commovente: lo sport è importantissimo, per questo stiamo portando avanti diverse attività”. All’evento di inaugurazione di ieri erano presenti anche i responsabili dell’Istituto Pacinotti Archimede di Roma, da cui provengono alcuni degli atleti del primo equipaggio.

“Trent’anni fa il problema dell’handicap non era percepito così, oggi per fortuna c’è stata un’evoluzione enorme - sottolinea Achille di Fraja, docente dell’Istituto - i ragazzi della carovana torneranno diversi da come sono ora”. La vicepreside Anna Lucia Crichigno si dice “molto orgogliosa. Questi ragazzi non erano tra i più bravi della nostra scuola, ma dopo l’adesione al progetto abbiamo notato una trasformazione notevole”. Infine Monica Paradisi, curatrice sportiva dell’equipaggio ha ricordato l’esperienza della palestra popolare di Colle Salario. “Oggi questa è una grande opportunità, possiamo parlare di sport a tutti e tutte - sottolinea -. Sono sicura che torneremo pieni di esperienza, di nuovi valori. È il momento giusto di fare la differenza per tutti e per tutte”.