Fonte www.personecondisabilita.it - “C’è chi è indifferente, c’è chi guarda alle persone con disabilità con pietismo. E c’è chi si occupa del nostro mondo quando ci sono storie straordinarie, come quelle dei grandi atleti paralimpici. Noi vorremmo, invece, che si guardasse alla disabilità nella sua normalità, con le difficoltà che tutti dobbiamo affrontare. E che certo sarebbero meno numerose se non ci dovessimo occupare delle barriere architettoniche”, spiega Cristina Piacentini, referente del Comitato Zero Barriere.

Proprio il tema delle barriere (architettoniche e culturali) sarà al centro di due eventi promossi nel corso del mese di maggio dal Comitato Crema Zero Barriere composto da rappresentanti di associazioni che si occupano di disabilità (ANMIC, ANFFAS, Asd Overlimits, Associazione Diversabilità, UICI …) e da persone con e senza disabilità. Entrambi gli eventi sono patrocinati dal Comune di Crema.

Il primo evento Riskarrozziamo, si terrà a Crema in piazza Duomo giovedì 9 maggio nel corso della mattinata (9-13). Si tratterà di predisporre un vero e proprio “percorso stradale” che si andrà a sviluppare su diversi “terreni” per simulare così le diverse barriere e i tanti ostacoli che le persone con disabilità devono affrontare durante i loro spostamenti in carrozzina. Ci saranno tratti, che simulano erba, altri dossi e ghiaia per far vivere in prima persona un’esperienza stimolante a livello emozionale, che aiuterà a sensibilizzare gli studenti e anche i loro accompagnatori. Saranno coinvolte alcune classi dell’Istituto Comprensivo Crema Uno con la presenza nel corso della mattinata di circa 460 bambini e ragazzi. Al termine del percorso verrà assegnato un patentino di “controllore dell’accessibilità” (Capitan Barriera) del proprio territorio. Inoltre è stato indetto un concorso a tema “Limita il Limite” rivolto a tutto l’IC Crema Uno dall’infanzia, , che sia stimolo alla riflessione preventiva sulla disabilità e le sue barriere. I migliori disegni selezionati dal Comitato saranno premiati nel corso dell’evento.

Il secondo evento “Verso una città a zero barriere: accessibile, fruibile, confortevole, bella, inclusiva... Tecnici, comuni e cittadini a confronto” è un convegno che  si svolgerà venerdì 17 maggio a Crema in Sala Alessandrini. In conclusione un dibattito, che metterà a confronto il Comitato Crema Zero Barriere, i tecnici Professionisti e i comuni. Un’iniziativa tesa all’inclusione sociale, che insegni a “vedere” le barriere e di conseguenza a evitarle. È essenziale ribadire a livello locale, regionale e anche nazionale  la necessità di come quando si progetta o si ristruttura uno spazio si debbano tenere in considerazione i principi espressi dalla Convenzione Onu delle persone con disabilità, che mettono al centro la partecipazione, l’inclusione, la non discriminazione (sottoscritta dall’Italia il 30 marzo 2007 e ratificata con legge del 3 marzo 2009).

Il Comitato Zero Barriere è nato nel 2017 con l’obiettivo di unire persone e associazioni con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sul tema delle barriere architettoniche e culturali. “Abbiamo coinvolto il Comune, in particolare gli assessorati al welfare e ai lavori pubblici. Questo ha portato alla nascita di un Osservatorio sulle barriere architettoniche cui noi persone con disabilità portiamo le nostre richieste e dove possiamo cercare soluzioni condivise. L’approvazione del PEBA (piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, ndr) è stato un ulteriore passo lungo questo percorso”, spiega Cristina Piacentini.

L’eliminazione degli ostacoli fisici che ostacolano la vita quotidiana delle persone con disabilità (ma non solo) rappresenta il principale obiettivo del Comitato che in questi due anni di attività ha promosso anche diverse iniziative di sensibilizzazione. “Abbiamo già organizzato una ‘camminata’ su ruote con gli amministratori locali – spiega Piacentini -. Siamo convinti che sia importante sperimentare: mettere le persone normodotate nei panni di chi si sposta in carrozzina permette di riflettere su tanti aspetti quotidiani su cui difficilmente ci si sofferma. Questo permette di cambiare anche il modo con cui le persone guardano alla disabilità”.