scheda elettorale nell

La "punta" con 1.073 richieste per le europee 2009

Fonte: superabile - Sistema poco usato e scarsamente supportato dagli enti locali: i dati sono forniti dal Sottosegretario di Stato per l'interno Michelino Davico nella risposta scritta ad una interrogazione di Rita Bernardini del Pd. L'esponente del governo mette in fila alcune informazioni sulle rilevazioni disposte dal ministero dell'Interno.

Sono pochi al momento i malati gravi che utilizzano il sistema del voto domiciliare. Lo si evince dai dati forniti dal Sottosegretario di Stato per l'interno Michelino Davico nella risposta scritta ad una interrogazione di Rita Bernardini del Pd. L'esponente del governo, nella risposta pubblicata il 28 luglio tra gli atti della Camera, mette in fila alcune informazioni sulle rilevazioni disposte dal ministero dell'Interno.
Da questi dati è emerso che in occasione dello svolgimento delle elezioni politiche del 9/10 aprile 2006, hanno chiesto di avvalersi del voto domiciliare 465 elettori, di cui 342 maschi e 123 femmine; invece, in occasione del referendum costituzionale del 25/26 giugno 2006 hanno chiesto di usufruire di tale modalità di voto 111 elettori (80 maschi e 31 femmine); la stessa facoltà è stata invece richiesta in occasione delle elezioni politiche del 13/14 aprile 2008 da 376 elettori (261 maschi e 115 femmine).
Successivamente alla modifica che la legge 7 maggio 2009, n. 49 ha apportato all'articolo 1 del decreto-legge n. 1 del 2006, ora recante norme in materia di "voto domiciliare per elettori affetti da infermità che ne rendano impossibile l'allontanamento dall'abitazione", l'intero corpo elettorale nazionale è stato chiamato al voto in occasione delle elezioni del Parlamento europeo del 6/7 giugno 2009 e dei referendum abrogativi del 21/22 giugno 2009. Nella prima circostanza, hanno chiesto di avvalersi del voto a domicilio 1.073 elettori (di cui 465 maschi e 608 femmine); nella seconda occasione la medesima richiesta è stata formulata da 607 elettori (di cui 296 maschi e 311 femmine).
La direzione centrale dei servizi elettorali del Ministero dell'interno con la circolare n. 21 del 5 marzo 2010, in occasione delle recenti regionali ed amministrative, ha chiesto ai prefetti di ciascuna provincia di rammentare ai sindaci dei comuni i delicati adempimenti di loro competenza, invitandoli a dare la massima informazione della facoltà di voto a domicilio e di svolgere opera di sensibilizzazione e di raccordo nei confronti dei presidenti di seggio e degli scrutatori per la piena attuazione delle disposizioni su questa tipologia di voto, garantendo così il diritto al voto costituzionalmente tutelato. (dp)
2 agosto 2010
Fonte: superabile